martedì 19 giugno 2012

L’Italia, o almeno una parte di essa, scongiura il biscotto


 Quelli che più degli altri erano nell’occhio del ciclone, anche per diversi motivi, Antonio Cassano e Mario Balotelli hanno invece tolto le castagne dal fuoco ad un Cesare Prandelli, che ha comunque in fin dei conti meritato di qualificarsi ai quarti di finale. La sua Italia, ad ogni modo, qualcosa ha espresso. Molto bene contro la Spagna, da rivedere contro la Croazia ed efficace contro l’Irlanda. Tutto sommato gli azzurri non sono stati da buttare, ma forse troppo leziosi e troppo poco efficaci in zona-gol. Tra l’uscita infelice di cassano a carico degli omosessuali e l’esultanza di protesta di Balotelli, i due attaccanti hanno invece garantito i due gol che hanno consentito ha l’Italia di battere tra non poca sofferenza l’Eire. Ma forse anche il buon Di Natale avrebbe meritato maggior fortuna.


 Ad ogni modo, quello che ci interessava maggiormente era che Spagna e Croazia non confezionassero il famoso biscotto, o pasteleo come dicono gli iberici. Da buoni italiani che non amiamo fidarci di nessuno, persino di noi stessi e dei nostri stessi calciatori, temevamo il peggio, tanto che le agenzie di scommesse hanno visto aumentare clamorosamente le puntate sul temuto 2-2. Poi non se n’è fatto più nulla. La Spagna ha battuto la Croazia e noi l’Irlanda di Trap e Tardelli che hanno provato a renderci la vita difficile.

 Anche se nel nostro paese di biscotti se ne sente parlare ancora ed anche di più scomodi e poco graditi. In tanti e non a torto attribuiscono il vero biscotto al nostro capo di governo Mario Monti, che continua a riformare, a tagliare e a pianificare, ma dalle nostri parti non c’è più lavoro e non c’è più neanche un euro. Però l’Italia del pallone è nei quarti di finale, e allora va bene anche così.

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