Quelli che più degli altri erano nell’occhio
del ciclone, anche per diversi motivi, Antonio Cassano e Mario Balotelli hanno
invece tolto le castagne dal fuoco ad un Cesare Prandelli, che ha comunque in
fin dei conti meritato di qualificarsi ai quarti di finale. La sua Italia, ad
ogni modo, qualcosa ha espresso. Molto bene contro la Spagna, da rivedere
contro la Croazia ed efficace contro l’Irlanda. Tutto sommato gli azzurri non
sono stati da buttare, ma forse troppo leziosi e troppo poco efficaci in
zona-gol. Tra l’uscita infelice di cassano a carico degli omosessuali e l’esultanza
di protesta di Balotelli, i due attaccanti hanno invece garantito i due gol che
hanno consentito ha l’Italia di battere tra non poca sofferenza l’Eire. Ma
forse anche il buon Di Natale avrebbe meritato maggior fortuna.
Ad ogni modo, quello che ci interessava
maggiormente era che Spagna e Croazia non confezionassero il famoso biscotto, o
pasteleo come dicono gli iberici. Da buoni italiani che non amiamo fidarci di
nessuno, persino di noi stessi e dei nostri stessi calciatori, temevamo il
peggio, tanto che le agenzie di scommesse hanno visto aumentare clamorosamente
le puntate sul temuto 2-2. Poi non se n’è fatto più nulla. La Spagna ha battuto
la Croazia e noi l’Irlanda di Trap e Tardelli che hanno provato a renderci la
vita difficile.
Anche se nel nostro paese di biscotti se ne
sente parlare ancora ed anche di più scomodi e poco graditi. In tanti e non a
torto attribuiscono il vero biscotto al nostro capo di governo Mario Monti, che
continua a riformare, a tagliare e a pianificare, ma dalle nostri parti non c’è
più lavoro e non c’è più neanche un euro. Però l’Italia del pallone è nei quarti
di finale, e allora va bene anche così.
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