venerdì 9 marzo 2012

Sotto due Bandiere: Giovanni Vavassori

di Vincenzo Paliotto (Napolissimo n. 9)

 Fu un vero peccato, in quanto Giovanni Vavassori, classe 1952 da Arcene in provincia di Bergamo, avrebbe meritato di raccogliere molto di più in una carriera lunga, ma comunque segnata dai postumi di un brutto infortunio nel suo miglior momento da calciatore. Difensore centrale con grande senso del piazzamento e di ottima tecnica, Vavassori si mise il luce nel fertile vivaio dell’Atalanta, con cui esordì in Serie B nel 1970/71, vincendo il campionato cadetto da debuttante. Nell’estate del 1972, appena ventenne, venne acquistato dal Napoli che nel vuol fare uno dei tasselli più in vista per costruire una squadra finalmente pronta per grandi traguardi. Il buon Giovanni non tradì le attese e disputò un campionato, quello del 72/73, subito ad alti livelli, ambientandosi seppur giovanissimo in una piazza difficile come quella di Napoli. Nel pacchetto difensivo partenopeo brillò insieme a Zurlini e ad un giovanissimo Bruscolotti a guardia di Pietro Gedeone Carmignani. Anzi per lui si scomodarono senza esagerare paragoni importanti ed il suo nome viene fortemente caldeggiato dagli addetti ai lavori per una maglia in Nazionale. La malasorte gli tese, però, un brutto scherzo. Il 3 marzo del 1974, infatti, il Napoli si recò in trasferta a Marassi per affrontare la Sampdoria. Vavassori era titolare inamovibile anche sotto la guida sapiente e per certi versi rivoluzionaria di Luis Vinicio, che aveva cominciato ad indottrinare la sua squadra nel tanto in voga gioco corto. La gara contro i blucerchiati fu però sfortunata per Vavassori. Era da poco passato il quarto d’ora di gioco ed il difensore napoletano fu coinvolto in un brusco e duro contrasto nella propria metà campo con il centravanti doriano Mario Maraschi. Il difensore napoletano ebbe nettamente la peggio e fu costretto a lasciare il terreno di gioco in favore di Landini. Il responso del campo fu traumatico, per Vavassori si trattava di stagione finita, con conseguente addio ai sogni di gloria sia con il Napoli che con la Nazionale. Vavassori ritornò in campo con la maglia del Napoli soltanto nella stagione del 1975/76, perdendo per forza di cose parte di quella lucidità e veemenza atletica che lo avevano contraddistinto agli esordi. Nel ’76, contribuì, comunque, al successo del Napoli in Coppa Italia.


 Tuttavia, il trionfo all’Olimpico di Roma e la successiva stagione ancora giocata con la maglia degli azzurri segnarono anche l’addio di Vavassori al Napoli, una città che lo ha adottato e gli ha voluto bene. Ma i suoi standard di rendimento non erano più altissimi e tornò a Bergamo nella sua Atalanta, squadra con cui giocò fino al 1981/82 seguendo i colori nerazzurri anche in Serie C1. Nella stagione del 1982/83 visse invece la sua esperienza estemporanea in Sardegna con la maglia del Cagliari. I rossoblu lo acquistano per apportare esperienza e personalità nel loro pacchetto arretrato in un difficile campionato di Serie A, che purtroppo si concluderà con la retrocessione dei sardi. Il Cagliari palesò evidenti difficoltà di organico in quella stagione.

 Ad ogni modo, il richiamo di Napoli nei confronti di Vavassori era rimasto effettivamente molto forte ed il difensore bergamasco non si lasciò sfuggire l’occasione di ritornare all’ombra del Vesuvio. Decise, infatti, di chiudere la carriera con il Campania, seconda squadra del capoluogo che stava tentando di rappresentare un’alternativa al Napoli con una però difficile scalata al campionato cadetto. La sua carriera continuò poi nelle vesti di allenatore alla guida di numerose squadre.

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