mercoledì 21 dicembre 2011

Il fango del Dio Pallone

Cristiano Doni
 Non può che provocare tristezza il nuovo codicillo appena rivelatosi nelle ultime ore in merito all’ennesima vicenda del calcio scommesse. Tra gli altri, vengono messi alla sbarra sia Cristiano Doni che Luigi Sartor, con accuse pesantissime e con più di un tentativo di inquinamento delle prove esistenti a loro carico. Eppure Cristiano Doni, capitano dell’Atalanta e calciatore della Nazionale azzurra ai tempi dei Mondiali nippocoreani del 2002, aveva giurato davanti a tutti, e soprattutto al cospetto dei suoi tifosi, che lui in realtà con questa vicenda scabrosa di partite truccate non c’entrava proprio niente. Che gli sembrava veramente strano che uno come lui fosse finito nel registro degli indagati, dei sospettati, per illeciti che lui in realtà non aveva mai commesso. Invece, al momento del mandato di arresto dai parte dei carabinieri il capitano dell’Atalanta ha tentato invano anche la fuga, cercando di sfuggire all’ordine di cattura.


 E’ difficile superare un momento del genere per gli amanti del football. Non per fare sempre il solito discorso retorico che in sostanza chi fa il mestiere del calciatore è senza dubbio un privilegiato. E chi in effetti potrebbe dire il contrario, oltretutto in un momento economico così difficile come il nostro. Ad ogni modo, la delusione pervade più di ogni altra cosa il mondo dello sport e dei suoi appassionati in momenti come questo. E pensare cioè che gli eroi delle tue e delle nostre domeniche magari tentano di vendersi ed addomesticare ogni partita, perché si mettono d’accordo con gente che sta dall’altra parte del mondo e che scommettono su tutto, anche su partite che non t’immagini e che a volte ti meravigli che siano finite in un certo mondo. Facendo a questo mondo proliferare, cosa peraltro deleteria e fastidiosa, la cultura del sospetto. Sospetto e timore per ogni cosa che accade, anche quando si parla di gol, di espulsioni, di falli e di parate, insomma di tutto ciò che è il calcio.

 Per fortuna, però, qualcuno di buon senso c’è sempre. Come Simone Farina, classe 1982, che è un giocatore che disputa la sua onesta Serie B con la maglia del Gubbio, in quanto con la maglia della società umbra ha scalato i gradini fino ad arrivare al calcio che conta partendo dalla Serie C2. Lui ha avuto il buon senso ed il coraggio di denunciare tutto e tutti, in quanto lui nel grande calcio ci è arrivato con grande fatica e sacrifici e lui nel calcio ancora ci crede e forse ancora per un po’ anche noi.

Nessun commento:

Posta un commento