di Vincenzo Lacerenza (www.calciofuorimoda.blogspot.com)
River Plate-Boca Juniors 2-1 (10/02/1966, fase a gruppi, Coppa Libertadores)
River Plate: Carrizo, Guzman, Vieitez, Sainz, Bayo, Matosas, Cubilla, Sarnari, Prospitti (Ziwicka), Onega, Solari. All. Renato Cesarini
Boca Juniors: Minolan, Marzolini, Silvero, Silveira, Sacchi, Simeone, Zarich, Menendez, Rojas, C. Rojas, Luna. All: Nestor Raul Rossi
Marcatori: Sarnari 33', Bayo 40', Rojas 60'.
Arbitro: Roberto Goicoechea
Al River proprio non andava giù. Beffato sul filo di lana dagli acerrimi rivali del Boca Juniors, che per una lunghezza di margine si erano aggiudicati il campionato 1965, il Millo attende, con ansia, il momento della vendetta. E non deve aspettare molto. L'occasione proprizia gliela serve, su un piatto d'argento, la Coppa Libertadores: millonarios e xeneizes si ritrovano a condividere l'affollato gruppo 1. Oltre alle due giganti argentine, sempre in virtù dei soliti criteri geografici, sono presenti formazioni peruviane e venezuelane. Ed anche qui non mancano i derby: le due peruviane sono infatti l'Universitario e l'Alianza Lima, mentre a rappresentare il Venezuela ci sono Italia Caracas e Deportivo Barquisimento. E' un girone abbordabile, ma comunque da prendere con le pinze: se infatti i due sodalizi vinotintos si possono considerare le cenerentole del gruppo, discorso diverso va fatto per le maestranze peruviane, sempre agguerrite e pronte a sgambettare i collettivi sulla carta più blasonati. Ecco perchè, fallire il primo impegno, steccando all'esordio, può complicare e non poco il percorso verso la qualificazione.
Lo sanno bene Boca e River che, il 10 Febbraio, sono chiamate a tagliare il nastro della competizione, disputando il primo Superclasico della storia sul palcoscenico continentale. E' un inizio col botto. E non possono mancare gli effetti speciali. Come i due allenatori: sulle rispettive panchine siedono infatti due leggende del calcio argentino. Da una parte, quella biancorossa, siede Renato Cesarini - si proprio lui, quello che il 13 Dicembre 1931, in un amichevole giocata dalla nazionale italiana con l'Ungheria, siglando una rete nell'ultimo scorcio di gara, aveva dato il là ad un modo di dire che negli anni a seguire diventerà un must per telecronisti e giornalisti - mentre, sotto la pensilina opposta, dà le sue indicazioni, urlando a squarciagola, nientepopodimenoche Nestor Raul Rossi, da calciatore idolo millonarios e adesso comandante boquense. Destini che s'incrociano, vite che s'intrecciano, passato e futuro che si mescolano. Il Monumental è una bolgia. L'aliento incessante della hinchada vellica i padiglioni dei ventidue che fanno il loro ingresso in campo. L'attesa è snervante. Poi, l'arbitro, il signor Roberto Goichoechea, fischia tre volte e da il via all'incontro.
Fin dalle prime battute s'intuisce la volontà dei padroni di casa di lavare con una vittoria l'affronto subito in campionato. E il campo lo conferma: è Juan Carlos Sarnari, detto "El Nene" - un vero specialistà dei derby, grifferà anche quelli di Santiago del Cile e di Medellin - a trafiggere un incolpevole Minolan, facendo esplodere di gioia il Monumental appena passata la mezzora. E' un Boca intimorito, impaurito, quasi terrorizzato dal fiammeggiante catino biancorosso.
Il River lo annusa e piazza il colpo di grazia: tocca a Daniel Bayo, centrocampista prelevato giusto un anno prima dal Racing Avellaneda, piazzare la seconda spallata prima dell'intervallo. Nella ripresa, un Boca più tonico e determinato, riuscirà anche ad accorciare le distanze: sarà "El Tanque" Hugo Alfredo Rojas a provare a rimettere in discussione la contesa. Ma ben poco ci sarà da fare: serrate le fila, con garra e abnegazione, il Millo riuscirà a condurre in porto una preziosa vittoria. Al Boca invece non resterà che leccarsi le ferite, meditare sugli errori e sforzarsi di guardare con fiducia al futuro.
Che comunque non sarà a tinte fosche: grazie ad un ottimo prosieguo di torneo, con dieci punti racimolati, gli xeneizes voleranno al turno successivo insieme ai cugini del River. Dove, nel girone di semifinale, si ritroveranno nuovamente l'una contro l'altra: a fargli compagnia ci saranno anche i compatrioti dell'Independiente e i paraguagi del Guaranì. Anche se l'esito sarà diverso, con il Boca che, non solo farà suo il Superclasico della Bombonera, ma andrà anche ad impattare 2-2 al Monumental, ad approdare all'ultimo atto sarà il Millo. Al cospetto del Penarol, però, anche le ambizioni biancorosse saranno costrette ad evaporare: incassata la sconfitta nella gara d'andata, ribaltata con una pronta vittoria al ritorno, sarà lo spareggio, giocato sul neutro cileno di Vicuna, a consegnare l'ambito trofeo nelle mani del Carbonero di Montevideo.
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