Mi ha insegnato tanto Eduardo Galeano,
forse più di quanto in principio io stesso potessi immaginare. Proprio perché non
immaginavo che attraverso la letteratura latinoamericana potesse esserci un
narratore così speciale e coinvolgente, capace di spaziare in vari campi di
interesse, ma di conservare sempre lo stesso stile di scrittura, la stessa
linearità, lo stesso coinvolgimento. Ho scoperto Galeano attraverso uno dei
suoi capolavori Miserie e splendori del
gioco del calcio, riscoprendo che il calcio romantico esiste ancora,
sviscerando storie nascoste e nemmeno tanto, che soprattutto mi hanno fatto
apprezzare ancora di più il gioco del calcio nella sua essenzialità. “Date un pallone da calcio ad un bambino e
quella sarà la felicità” amava dire ed a ragione il buon Galeano, scrittore
uruguagio dallo stile impagabile.
Poi successivamente ebbi anche
il piacere di leggere Le vene aperte dell’America
Latina, un vero capolavoro dedito a denunciare i soprusi sofferti dal
continente latinoamericano in pagine in cui si fondono la letteratura vera e
propria con ogni tipo di nozione
economica e politica. Galeano denuncia i soprusi della CIA e del governo
nordamericano, svelando i retroscena di colpi di stato e did dittature e di
come il continente latinoamericano sia stato svenduto al capitalismo e ai suoi
invasori. Non smetterò mai di leggere Galeano, mio maestro di scrittura e di
vita.
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