mercoledì 29 aprile 2015

Esterophilia: Oriente Petrolero-Blooming

di Vincenzo Lacerenza (www.calciofuorimoda.blogspot.com

Oriente Petrolero-Blooming 0-1 (Santa Cruz de la Sierra, 28/03/1985, Coppa Libertadores, fase a gruppi)
Oriente Petrolero: Hoyos, Roca, Vaca, Nvarro, Saldias, Valverde, Alves, Avila, Ramirez, Antelo, Garcia. All: Eduardo Guilarte

Blooming: Terrazas, Vaca, Zimmerman, Coimbra, Revuelta, Melgar, Castillo, Hoyos, Paniagua, Sanchez, Rojas. All: Raul Pino

Marcatori: Rojas 86'

Arbitro: Jorge Antequera (BOL)
Membro fondatore, nel 1977, della Liga Profesional del Futbol Boliviano, il patron del Blooming, Roberto "Tito" Paz, ha un sogno nel cassetto: riuscire  a portare Los Pacaneros del Casco Viejo, per la prima volta, sul tetto di Bolivia. E, per coronare la propria ossessione, non bada a spese. Si rimbocca le maniche, si circonda di dirigenti competenti e inizia a puntellare l'organico. A partire dalla guida tecnica: nel 1980 affida le chiavi della squadra nelle mani di Ramiro Blacutt, campione latinoamericano con la Verde nel 63', e per questo venerato sulle alture boliviane alla stregua di una divinità. Con il totem in panchina, il piano di Don Tito, inizia a decollare: nel 1983, grazie ad una stagione esaltante, vissuta stabilmente ai vertici della classifica, La Academia prende parte, per la prima volta, alla Coppa Libertadores. Se però l'ambizione del numero uno è rimasta intatta, a mutare, rispetto all'annata precedente, è il condottiero: salutato Blacutt, accasatosi al Bolivar, La Academia abbraccia Raul Pino, già tecnico ai tempi del Jorge Wilstermann d'un crepuscolare Jairzinho. L'avvicendamento, però, non viene immediatamente assorbito dalla squadra. Che, alla prima assoluta sul palcoscenico continentale, delude: inserito nel girone 2, insieme ai connazionali del Bolivar e ai brasiliani del Flamengo e del Gremio, futuro campione, il Blooming non riesce a raggranellare più di tre punti, scivolando all'ultimo posto.

Ma niente è definitivo. Specie nel calcio. La seconda chance, per il sodalizio di Santa Cruz de la Sierra, arriva trecentosessantacinque giorni più tardi. Ed, anche se la banda di Pino, non riesce ad accedere al livello successivo, questa volta la partecipazione, è di tutt'altra tempra: il Club Social e Cultural fa sentire il fiato sul collo dell'Universidad Catolica, ma alla fine, con una lunghezza di vantaggio, sono i cileni a volare al turno successivo. L'amarezza per una seconda fase soltanto accarezzata, qualche mese più tardi, però, è già diventata un pallido ricordo: il 30 Dicembre 1984, all'Estadio Felix Capriles di Cochabamba, una rete di Melgar, a due minuti dal triplice fischio finale, consegna ai Pascaneros, il primo titolo della propria storia. Gavettoni, festeggiamenti e invasioni di campo. Roberto Paz, dall'alto della poltrona presidenziale, gongola e si gode il momento: finalmente ha tradotto in realtà il sogno di una vita. Ma, per un desiderio realizzato, ce n'è sempre uno da realizzare. Messo il punto, si volta pagina: per la stagione 1985, l'obiettivo, nemmeno troppo velato, è quello di provare a sconfinare oltre il primo turno di Libertadores.
Che, per la prima volta, ammanta di internazionalità il Clasico Cruceno: nel gruppo 2, infatti, oltre ai venezuelani del Deportivo Tachira e del Deportivo Italia, ci sono gli acerrimi rivali cittadini dell'Oriente Petrolero. Come consuetudine latinoamericana, lo scontro fratricida, inaugura il girone. Il 12 Marzo, a Santa Cruz de la Sierra, va in scena il primo atto del Clasico: le due squadre non si fanno troppo male, impattando sull'1-1. L'ago della bilancia è rappresentato dalle due compagini venzuelane: siccome a passare sarà soltanto una formazione, sono banditi i passi falsi con le due cenerentole del raggruppamento. E' un adrenalinico testa a testa. Gli occhi sul campo e le orecchie alla radio. L'atmosfera è elettrica. Il calendario non fa sconti, nè concede privilegi: nelle due giornate, che separano Blooming e Oriente Petrolero, dal secondo e decisivo Clasico, entrambe devono affrontare in trasferta le due formazioni venezuelane. E, la doppia trasferta vinotinto, si rivela essere indigesta ai Refineros: mentre il Blooming porta a casa il bottino pieno, l'Oriente Petrolero, inciampa pericolosamente a San Cristobal, dove non va oltre all'1-1 con il Deportivo Tachira.
E, cosi, il 28 Marzo, al Ramon "Tahuici" Aguilera, per continuare a cullare il sogno continentale, l'Oriente Petrolero ha a disposizione un solo risuoltato: ai Refineros servono i due punti per agganciare i concittadini. In città si respira l'aria delle grandi occasioni. In campo, invece, come prevedibile, la gara è maschia. E' la garra a farla da padrone: contrasti, spintoni, maglie che s'allungano e parastinchi che saltano. Per nulla facile il compito del sig. Jorge Antequera, il fischietto boliviano chiamato a dirigere l'incontro: per tenere a freno i bollori, la giacchetta nera, è costretta a sventolare due volte il cartellino rosso. Che distribuisce salomonicamente: prima lo esibisce sotto gli occhi di Vaca dell'Oriente Petrolero, e poi, per pareggiare i conti, manda sotto la doccia Hoyos del Blooming.
Il risultato non si sblocca: l'esito dell'andata sembra replicarsi. I Refineros, con l'acqua alla gola, tentano il tutto per tutto: un pareggio equivarrebbe ad una eliminazione praticamente certa. Le speranze Refineros sono riposte nei piedi di Victor Hugo Antelo, leggenda della sponda alviverdes di Santa Cruz de la Sierra, che, ironia della sorte, terminerà la carriera tra le fila dei rivali di sempre, arrivando a consacrarsi come "il calciatore più prolifico del campionato boliviano". Insomma, un autentico totem. Che, però, non riuscirà ad incidere: accuratamente attenzionato dalla retroguardia celeste, "El Tucho", faticherà a rendersi pericoloso.
Dissennatamente sbilanciati, alla ricerca della rete risolutrice, los Alviverdes, concedono spazi per le folate degli avversi.. Che, a cinque minuti dal termine, sfruttano: è il funambolico Silvio Rojas*, novantotto reti spalmate su duecentoquaranta incontri in maglia Pascaneros per lui, a trovare il varco giusto, ponendo così fine all'agonia dell'Oriente. Una vittoria che sa di qualificazione: precedendo di tre punti i rivali di sempre, il Blooming riuscirà finalmente ad approdare alla seconda fase della massima kermsse latinoamericana, sfatando anche l'ultimo e più ostico dei tabù. Ben poco da fare ci sarà, però, nel primo raggruppamento di semifinale: troppo forti gli argentini dell'Independiente e dell'Argentinos Juniors.

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