Napoli-Milan al San Paolo, i capitani Maradona e Baresi |
di Vincenzo Paliotto
Il dualismo per lo
Scudetto tra la Roma e la Juventus dell’inizio degli Anni Ottanta fu ripreso
nel giro di poche stagioni da il Napoli ed il Milan, che avevano ereditato i
rispettivi ruoli di nuova grande del Centro-Sud che andava a sfidare i potenti
dell’Italia Settentrionale. Anche se in questa bellissima sfida si sono
sovrapposte anche tematiche diverse. Il Milan che puntava al gioco ed al
collettivo che andava a contendere il
primato alla sacralità di Diego Armando Maradona ed al suo gruppo che aveva
creato al Napoli. In tutto questo Napoli-Milan era diventata una sfida
imprescindibile per le sorti del campionato italiano e con numerosi ed inattesi capitoli. Nel
1986/87 il Napoli ottiene il primo storico Scudetto della sua storia e due
punti decisivi arrivano in un match interno in cui gli azzurri di Bianchi
superano i rossoneri. Maradona sigla probabilmente nell’occasione uno dei gol
più belli della sua vita, evitando in dribblin gran parte della difesa
rossonera. Gli altri gol di giornata sono di Andrea Carnevale e quello inutile
di Virdis. Ma il Milan è ancora lontano dalle vette. Vi ci arriva nella
stagione successiva in cui, dopo un lungo inseguimento, va a contendere proprio
il titolo al Napoli. In realtà sono i partenopei che sono colti da una strana e
poco concepibile distrazione proprio nel momento topico della stagione. Il
vantaggio è cospicuo, ma il Milan risucchia punti e si presenta al San Paolo in
corsia di sorpasso. Gli uomini di Sacchi vanno in vantaggio con Virdis, poi
pareggia Maradona con una punizione magistrale. Dieguito è l’unico a non
arrendersi in un Napoli arrivato sorprendentemente stanco nelle ultime
giornate. Maradona ha provato a scuotere l’ambiente con le sue famose
dichiarazioni ad effetto: “Non voglio
vedere bandiere rossonere in casa mia”, ma il Milan dimostra maggior
freschezza atletica e velocità di idee, vincendo per 3-2 con un altro gol di
Virdis ed un di Van Basten, rientrato in campo dopo un lunghissimo infortunio.
E’ il 1° maggio del 1988. Nonostante la acerrima rivalità, il pubblico del San
Paolo riconosce la superiorità del Milan ed applaude i rossoneri, ormai
prossimi vincitori del titolo, alla fine di quella partita, rendendo omaggio al
grande calcio espresso dal Milan di Sacchi.
Il Napoli attende la sua
rivincita. Nel 1988/89, a pochi mesi da quella cocente sconfitta interna, il
Napoli al San Paolo rifila un sonoro 4-1 al Milan, decretandone lo stato di
crisi della truppa di Arrigo Sacchi.
Maradona con un geniale colpo di testa scavalca l’avventata uscita dai pali di
Giovanni Galli. Poi segnano Careca, Francini ed ancora Careca, con il gol della
bandiera di Virdis dagli undici metri. Ma una vera rivincita avviene nel
1989/90. Questa volta è il Napoli a sorpassare in graduatoria il Milan alla
penultima giornata. I rossoneri cascano a Verona, mentre il Napoli espugna
Bologna per 4-2. Segnano Careca, Maradona, Francini ed Alemao. La dipartita di
Maradona dall’Italia consegna però dopo il 1991 una sfida al campionato
italiano, comunque, vibrante, ma senza troppi importanti protagonisti. Anche se
la sfida Milan-Napoli rimarrà pur sempre tra le più calde del nostro
campionato.
Dagli Anni Ottanta in poi
Napoli-Milan diventa una sfida da non perdere per il campionato italiano ed un’appendice
succosa la scrive Paolo Di Canio il 27 marzo del 1994, con un gol fantastico
per il quale è ancora tanto amato dai napoletani. L’ex-laziale quasi sulla
linea di fondo beffa gli insormontabili difensori rossoneri e poi fa gol a
Sebastiano Rossi da posizione impossibile. E’ il Milan invincibile o quasi di
Capello, mentre il Napoli ritrova la strada per l’Europa grazie a Marcello
Lippi. Come dire che Napoli-Milan è pur sempre da raccontare.
Che sfide memorabili quelle tra Baresi e Maradona!
RispondiEliminaBaresi e Maradona si stimava no tantissimo. Ed erano sempre leali in campo.
Eliminadue grandissimi campioni.