mercoledì 18 febbraio 2015

Trabzonspor, gli eroi di Trebisonda


Trabzonspor 1975/76
gli Euroavversari del Napoli
di Vincenzo Paliotto
 Il calcio a Trebisonda, dove cadde soltanto nel 1461 l’ultimo spicco dell’Impero Ottomano, è soprattutto sinonimo di fattore campo. In nessun’altra parte della Turchia, nemmeno sui vari fronti di Istanbul, l’imbattibilità casalinga di una squadra è durata così a lungo. L’Huseyn Avni Aker rimane spesso un terreno proibito, inaccessibile sia per le compagini del calcio turco, ma anche per le avversarie europee. Dal 1976 al 1982 il campo del Trabzonspor rimase inviolato per ben 80 incontri di campionato consecutivi, praticamente un’eternità ed un primato mai battuto.  La tifoseria del Trabzonspor, del resto, è tra le più temute del calcio turco e la trasferta a Trebisonda è quasi sempre sconsigliata, anche ai sostenitori delle squadre straniere. Non a caso nella Coppa dei Campioni del 1976/77 in questo stadio cadde anche ilgrande Liverpool, battuto di misura da un calcio di rigore di Cemil, anche se poi i reds conquistarono la qualificazione ad Anfield Road.

L'Huseyn Avni Aker
 Il Trabzonspor è nato soltanto nel 1967 dalla fusione di due club locali acerrimi rivali, Idmanocagu e Idmangucu, e la sua divisa di gioco blu and claret fu scelta prorpio per fare un omaggio agli inglesi dell’Aston Villa. Peraltro nella Coppa UEFA del 1994/95 il Trabzonspor eliminò clamorosamente dalla competizione proprio l’Aston Villa. A caldeggiare la fusione di più club nelle maggiori città turche fu il Presidente della locale federcalcio Orhan Seref Apak nell’ottica di potenziare e di rendere più bello il massimo campionato nazionale. In tutta la sua appassionante storia il massimo campionato turco è stato quasi sempre ad appannaggio delle tre grandi squadre della capitale. Ma la prima squadra a rompere l’egemonia delle squadre di Istanbul fu proprio il Trabzonspor, che salì sul podio del vincitore nel 1976, dopo essere stato promosso in massima divisione soltanto due anni addietro. La squadra rossoblu nel 1973 aveva affidato la panchina al profeta Ahmet Suat Ozyazici, che al primo assalto vinse il campionato cadetto affacciandosi nel massimo torneo nazionale. Dopo una stagione di assestamento, appunto, nel 1976 il Trabzonspor addirittura vinse il suo primo Scudetto tra il tripudio dei suoi tifosi.

 Fu proprio intorno alla metà degli Anni Settanta che nacque un’altra grande rivalità all’interno del calcio turco. Infatti, la maggiore antagonista della squadra di Trebisonda divenne il Fenerbahce, che nel ’76 giunse secondo a tre punti, nel ’77 a quattro lunghezze, mentre nel ’78 fu il Fenerbahce a precedere il Trabzonspor di un punto diventando campione. Ma il duello a distanza continuò ancora per diversi campionati. Il Trabzonspor si affermò anche nel ’79, nell’80 e nell’81, il Fenerbahce nell’83 ed ancora il Trabzonspor nell’84 con il titolo nazionale che divenne quasi una questione privata tra le due compagini. Un duello prolungatosi nel tempo, con l’ultimo capitolo scritto, tra l’altro con un’inattesa ed incredibile appendice, proprio nel 2011, con il Fenerbahce vincitore del titolo seppur appaiato a pari punti con il Trabzonspor. In tal caso i gialloblu di Kadikoy hanno prevalso in un primo momento per la miglior differenza- reti. Infatti, il titolo è stato successivamente revocato ai gialloblu del Fener per una brutta storia che ha visto invischiato il loro presidente in una vicenda di calcio scommesse. Pertanto al Fenerbahce è stato tolto il titolo di campione nazionale e privato di conseguenza anche del diritto di giocare in Champions League. Un provvedimento, manco a dirlo, che ha fatto ovviamente esultare quelli del Trabzonspor, ma forse anche di più quelli del Galatasaray.

Jean-Marie Pfaff
 Al 61’ di ogni incontro casalingo la tifoseria del Trabzonspor rinnova  con grande puntualità una propria incrollabile tradizione. Contro qualsiasi avversario, infatti, quelli del Trabzonspor accendono fumegoni per ricordare il 1461, come anno di fondamentale importanza per l’Impero Ottomano. Da queste hanno trovato spazio molti giocatori stranieri, tra cui anche il leggendario portiere belga Jean-Marie Pfaff, che a Trebisonda chiuse la sua carriera.

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