Il Ferrocarril Oeste del 1982 |
Gli amici Victor e
Federico di www.calcioromantico.worpress.com
ci regalano quest’altro pezzo del loro originale racconto Un campionato, zero
sconfitte, giungendo a raccontarci del Sudamerica ed in questo caso l’Argentina.
Seguendo le rotte tracciate dalle navi
inglesi, il football sbarca attraverso il Mar del Plata e si estende
rapidamente per tutto il continente sudamericano a partire dall’ultimo decennio
del secolo XIX. È amore a prima vista, è passione sfrenata sin da subito, è
voglia di contaminare il gioco portato dal vecchio continente e di renderlo più
simile a un ballo che a una prova di spirito di gruppo e abnegazione.
Nei principali paesi latinoamericani ben presto le squadre si riuniscono in
federazioni che prima danno vita a campionati a carattere nazionale e poi, a
partire dal 1916, addirittura alla Copa América, la competizione tra squadre
nazionali più antica tra quelle ancora in calendario. Il nostro viaggio alla
ricerca delle squadre imbattute non può dunque che continuare in Sud America.
Iniziando dal primo paese colpito dal “virus”, l’Argentina, da sempre esempio
perfetto di passione calcistica. Tra cambi di denominazione e scissioni varie,
nella cosiddetta era amateur del football argentino (1891-1931) sei
squadre riescono a terminare imbattute un campionato a cui partecipano. La
precisazione è d’obbligo perché la Copa Campeonato viene affiancata a
partire dal 1912 dalla Primera División, dando anche la possibilità alle
singole squadre di partecipare a entrambi i tornei. La prima squadra a
conservare l’imbattibilità è il Lomas Athletic, che vince quattro tornei
senza mai perdere in attesa che il secolo XIX si concluda (Campeonato 1893, 7
vittorie, 1 pareggio; Copa Campeonato 1894, 8 vittorie, 2 pareggi; Copa
Campeonato 1895, 8 vittorie, 2 pareggi; Copa Campeonato 1898, 8 vittorie, 4
pareggi). L’impresa viene poi ripetuta dal Boca Alumni (Copa Campionato
1907, 17 vittorie 3 pareggi). La prima interessante serie di risultati utili
consecutivi è appannaggio del Racing Club de Avellaneda, che rimane
imbattuto tra il 21 settembre 1913 e il 14 maggio 1916 e riporta in quel
frangente la vittoria nelle Copa Campeonato 1914 (11 vittorie, 1 pareggio) e
1915 (22 successi, 2 pari e vittoria col San Isidro nello spareggio che assegna
il titolo). Il
Racing vince tutti i campionati a cui partecipa tra il 1913 e il 1919 e si
laurearsi campione imbattuto altre tre volte: nella Copa Campeonato 1918 (17
vittorie, 1 pareggio), nella Primera División 1919 (13 vittorie) e
successivamente nella Primera División 1925 (15 successi in 24 gare). Anche il Porteño
e l’Independiente de Avellaneda, la grande rivale del Racing, vincono
una Primera Division senza perdere mai. Rispettivamente, nel 1914 (10 vittorie,
4 pareggi) e nel 1926 (21 vittorie, 4 pareggi).
Ma la squadra invincibile per eccellenza
nell’epoca amatoriale è il Boca Juniors che tra il 1924 e il 1927 non
perde in patria per 59 partite di seguito e vince la Copa Campeonato nel 1924 e
nel 1926 da imbattuta (18 vittorie, 1 pareggio nel 1924; 15 vittorie, 2 pareggi
nel 1926). Una curiosità: il Boca non trionfa nel campionato del 1925 perché
dopo 7 partite (6 vittorie e 1 pareggio) parte per una lunga tournée estiva in
Europa. E un’osservazione: se Boca, Racing e Independiente avessero partecipato
allo stesso torneo forse nessuna delle tre sarebbe rimasta imbattuta in una
singola stagione.
Non è un caso che con l’entrata del
professionismo e con l’unificazione delle federazioni e dei campionati nessuna
squadra termina imbattuta la Primera División. Il Racing Club de Avellaneda,
ancora lui, va vicino all’impresa: rimane imbattuto per quasi un anno (dal 3
ottobre 1965 al 4 settembre 1966), ottiene una striscia di 39 partite e vince
il campionato del 1966 con una sola sconfitta, trampolino di lancio per la
vittoria nella Copa Libertadores del 1967. In quel Racing sta chiudendo la
carriera dopo la lunga parentesi italiana Humberto Maschio, uno degli angeli
dalla faccia sporca.
Nel 1966 la federazione decide di
dividere la stagione in due parti e dar vita a due competizioni distinte, il
campionato Metropol
itano e quello Nacional, ed ecco che è
il San Lorenzo de Almagro di “El Lobo” Fischer a riuscire dove il Racing
l’anno prima ha fallito. È un’epoca dorata per quelli del Gasómetro che nel
1968 conquistano il campionato Metropolitano totalizzando 16 vittorie e 8
pareggi tra girone di qualificazione, semifinale e finale (ma nel Nacional 1968
vanno male) e si ripetono alla rovescia nel 1972 quando vincono il
Metropolitano perdendo tre partite e poi conquistano il Nacional con 10
vittorie e 3 pareggi e la vittoria in finale.
Una squadra sconosciuta entra nella
storia nel 1982, il Ferro Carril Oeste che vince il Nacional da
imbattuta. Anni d’oro per i ferrovieri che a distanza di due stagioni
rivinceranno il titolo, anni in cui la maglia verde è vestita anche da Héctor
Cúper, il futuro allenatore di Valencia e Inter. La squadra di Caballito
(Buenos Aires) gioca nel Nacional 1982 in totale 22 partite, vincendone 16 e
pareggiandone 6, segna 50 gol e ne subisce solo 13.
Devono aspettare l’ultimo decennio del
XX secolo le due grandi di Argentina per avere la soddisfazione di vincere un
torneo nazionale senza sconfitte. La stagione del calcio è ormai modulata sulle
stagioni europee, anche perché molti argentini vanno a finire lì a giocare, e
dal 1990/91 c’è nuovamente un doppio torneo, Apertura e Clausura. Si disputano
meno partite e così arrivare a fine campionato imbattuti è più facile. Dicevamo
delle due grandi. Con 12 vittorie e 7 pareggi in 19 partite il River Plate
vince nel 1994 il torneo Apertura, grazie anche al contributo dei futuri
“italiani” Crespo, Almeyda, Ortega e Ayala e di “Mono” Burgos. Quattro anni
aspettano gli eterni rivali del Boca Juniors per eguagliare e superare
questa impresa, dato che vincono nel 1998 il torneo di Apertura con un numero
maggiore di vittorie (13) e poi trionfano anche nel successiva torneo di
Clausura ottenendo 13 vittorie, 5 pareggi e una sconfitta e inanellando una
serie di 40 partite imbattute dal 5 maggio 1998 al 6 giugno 1999. In quel Boca
troviamo Carlos Bianchi e due autentiche bandiere del calcio argentino e del
Boca come Riquelme e Martín Palermo.
Il nuovo millennio ha offerto tante sorprese, come la retrocessione del River
o la vittoria di outsider come Lanus, Banfield o Arsenal di Sarandí,
ma ancora nessuna squadra che chiuda imbattuta un campionato. Calcioromantico
rimane quindi in attesa di allungare questa lunga lista di imbattute che hanno
fatto la storia del calcio biancoceleste.
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