Napolissimo nella sua nuova versione editoriale |
di Vincenzo Paliotto (Napolissimo n. 273)
Il San Paolo, non ancora infatuatosi di Diego
Maradona, tributò un caloroso applauso al galinho
Arthur Antunes de Coimbra al secolo Zico, magico numero 10 brasiliano, ma alla
fine gli azzurri raccolsero una preziosa vittoria che equivaleva ad una
sofferta salvezza anticipata. Il 6 maggio del 1984 il Napoli superando
l’Udinese per 2-1 tra le mura amiche ottenne la permanenza nel massimo
campionato, traghettato da Rino Marchesi, dopo l’esperienza non fortunata di
Santin. I partenopei iniziarono il match non nel migliore dei modi, con
Ferrario che dopo pochi minuti calciò alle stelle un penalty benevolmente
accordato da Mattei di Macerata. Quindi al 13’ il fludificante Angelo
Frappampina (che era stato prelevato dal Bari) di testa sbloccò il punteggio su
cross di Dirceu. Nella ripresa Ferrario al 75’ con un nuovo tiro dagli undici
metri arrotondò il punteggio, prima della rete di Loris Pradella ad una
manciata di minuti dal termine. I tifosi del Napoli festeggiarono la salvezza,
poi a distanza di qualche mese sarebbe arrivato Dieguito ed allora si cominciò
a parlare di altro.
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