Fiorentina-Rangers Glasgow 2008 |
di Vincenzo Paliotto
L’ultima
semifinale del 2008. Per
la settima volta nella sua più che gloriosa storia la Fiorentina approda ad una
semifinale di una competizione europea e nello specifico per la terza volta in
quella di Europa Legaue, che un tempo tutti sappiamo era semplicemente Coppa
UEFA. I toscani non tagliano questo traguardo tanto prestigioso dalla stagione
del 2007/2008, quando la strada per la finale gli venne sbarrata dagli scozzesi
del Rangers Glasgow. In due partite, supplementari compresi, nessuna delle due
contendenti riuscì a violare la porta avversaria e la contesa si risolse
soltanto con i tiri dagli undici metri. Liverani e Vieri sbagliarono per la
formazione di Cesare Prandelli, mentre il penalty decisivo dei gers fu messo a segno dallo spagnolo
Novo. Un’eliminazione decisamente amara per una squadra che avrebbe avuto le
carte in regola per giocare quella finale contro lo Zenit San Pietroburgo.
I
leoni di Brema. Nel
1989/90, invece, la Fiorentina che da Bruno Giorgi era passata sotto la guida
di Ciccio Graziani, ben prima di quella che fu la sua esperienza al timone del
Cervia per la performance televisiva di Campioni, prevalse al cospetto dei
favoriti del Werder Brema in virtù del gol doppio segnato fuori casa. Al
Weserstadion il biondo Marco Nappi portò in vantaggio la Viola, raggiunta poi
allo scadere soltanto da una malaugurata autorete di Landucci. Tuttavia, nel
retour-match la Fiorentina custodì il prezioso gol esterno, raggiungendo
attraverso un pareggio a reti inviolate la finale contro al Juventus.
Antoninho,
Petris e Hamrin. Tuttavia,
la sua prima semifinale continentale la Fiorentina la giocò nel ’58 in Coppa
dei Campioni, eliminando la fortissima Stella Rossa di Belgrado con un gol di
Maurilio Prini all’87’ nella trasferta jugoslava. Poi a Firenze tennero lo 0-0.
Quindi, nel ’61 in Coppa delle Coppe la Fiorentina anche prevalse in
semifinale, schiantando gli ostici croati della Dinamo Zagabria, battuti per
3-0 a Firenze (Antoninho, Da Costa e Lazzotti), prima di rifarsi parzialmente
sul 2-1 tra le mura amiche. Petris segnò il gol della provvidenza dopo la
pericolosa rimonta quasi risucita degli zagrebesi. Nel ’62, invece, i viola la
spuntarono contro i forti magiari dell’Ujpest Dozsa, battuti da una doppietta
dell’uccellino Hamrin a Firenze e quindi di misura a Budapest, da un gol del
turco Can Bartù, ex-cestista ma con una grande attitudine per il calcio.
L’ultima semifinale in Coppa delle Coppe la Fiorentina la giocò poi nel 1996 di
fronte al Barcellona di Ronaldo. Dopo l’1-1 del Camp Nou, gol di Nadal e quello
mitico di Batistuta, con l’esultanza che ammutoliva i catalani, il Barca si
impose a Firenze con i gol di Couto e Pep Guardiola. Ma l’arbitro svedese Frisk
ci mise del suo e l’Artemio Franchi si incavolò non poco.
Malasuerte
iberica. Oltretutto la
Fiorentina vanta poche giornate positive al cospetto delle spagnole. Una sola
volta la formazione toscana è riuscita a qualificarsi contro una compagine
iberica. Nella Coppa UEFA del 1989/90 superò l’Atletico Madrid di Futre e
Baltazar, ma soltanto con i tiri dagli undici metri. Decisivo fu Roberto Baggio
dal dischetto, dopo che Landucci aveva neutralizzato il tiro di Manolo. I viola
giocano per la prima volta contro il Siviglia, ma i maggiori dispiaceri sono
derivati in precedenza da Real Madrid, Atletico Madrid, Barcellona e Valencia.
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