sabato 21 marzo 2015

Il campionato più bello del mondo: 1974- Lazio-Verona 4-2


La pazza esultanza della Lazio
di Vincenzo Paliotto

 Tante leggende collaterali si narrano intorno alla prima Lazio scudettata del ’74. La squadra di Chinaglia e compagni era capace di fare notizia e la differenza non soltanto su un campo di calcio, ma spesso e volentieri anche lontano dallo stesso. Era la squadra dei clan, quello dei leader Chinaglia e Wilson, la squadra che amava le risse, la squadra i cui giocatori avevano una smodata passione per le armi da fuoco (una strana moda introdotta da Sergio Petrelli) e la squadra di calciatori a cui piaceva votare a destra (Martini in realtà fu deputato di Alleanza Nazionale, in molti poi non avevano simpatie così particolari). Ma era anche la squadra capace di mettere alle corde qualsiasi avversario sul rettangolo verde. E la Lazio di Maestrelli, grande maestro di calcio e di vita che venne scelto nel ’71 soprattutto perché aveva un ingaggio basso, dopo aver sfiorato il titolo nel 1973 addirittura nei panni della neopromossa, nel 1974 stava così per coronare il suo grande sogno tricolore. La formazione capitolina era stata tra le protagoniste assolute già nel girone di andata ed il match contro il Verona si presentava come un’occasione ghiottissima per allungare il passo in classifica sull’inseguitrice Juventus.

 Ma quel 14 aprile del 1974 il Verona di Giancarlo Cadè aveva deciso almeno in parte di giocare un brutto scherzo alla compagine laziale. All’8’ un’autorete di Bet portò in vantaggio i padroni di casa, ma l’eccessiva sicurezza dei biancocelesti e la loro deficitaria precisione di quel giorno in zona-gol favorirono un insperato ritorno in partita degli scaligeri. Zigoni impattò alla metà della ripresa, mentre una malaugurata autorete di Oddi portò addirittura in vantaggio i veneti.

 
Il gol del sorpasso di Nanni
Fu in quel momento, però, che la partita della Lazio e di conseguenza il suo campionato vissero un passaggio fondamentale. Maestrelli ed i suoi giocatori decisero, infatti, di non rientrare negli spogliatoi nell’intervallo e di attendere il malcapitato Verona per un quarto d’ora intenso sul terreno di gioco. Il pubblico dell’Olimpico si galvanizzò oltremodo di fronte a quell’atteggiamento inconsueto, mentre gli stessi veronesi rimasero attoniti di fronte ai propositi di battaglia dei giocatori biancocelesti. Ed in effetti nella seconda frazione di gioco gli scaligeri persero tutte le loro posizioni e gli imbastimenti tattici. La Lazio andò in gol tre volte: al 49’ con Garlaschelli, al 76’ con Nanni ed al 78’ con Chinaglia. Il 4-2 finale garantì il primo posto alla Lazio, che la formazione di Maestrelli tenne saldamente fino al termine del campionato, conquistando il suo primo storico Scudetto precedendo la Juventus. Quella partita contro il Verona scrisse probabilmente la pagina più bella ed importante di quella Lazio pazza ed irripetibile.

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