di Vincenzo Paliotto
Inter-Borussia Dortmund 1964 |
Il
Wolfsburg risulterà anche un avversario del tutto inedito per l’Inter, ma il
rapporto dei nerazzurri con il calcio tedesco è veramente vastissimo nelle
competizioni europee. I milanesi affrontarono per la prima volta una teutonica
nella Coppa delle Fiere nel ’60, seppellendo di reti il malcapitato Hannover
con un complessivo 14-3, mentre nella stagione successiva il Colonia venne
eliminato da Angelillo e compagni soltanto al meglio delle tre partite. Ma la
prima affermazione giunse nel 1964 in Coppa dei Campioni con l’Inter di Herrera
che in semifinale eliminò il Borussia Dortmund, impattando per 2-2 in Germania
e quindi piegando i gialloneri per 2-0 a San Siro, un risultato che spalancò la
strada verso Vienna. I dirigenti gialloneri se ne vennero fuori con delle
accuse ai nerazzurri di aver corrotto l’arbitro. Accuse decisamente infondate.
Bordon para rigore a Sieloff nel 1971 |
La
lattina di Moenchengladbach.
Tuttavia, qualcosa di particolarmente clamoroso si verificò nella stessa Coppa
dei Campioni del 1971/72 con i nerazzurri che al secondo turno pescarono
dall’urna il terribile Borussia Moenchengladbach, che giocava un calcio
particolarmente offensivo e convincente. Ad ogni modo, nella partita di andata
nella bolgia di Moenchegladbach il Borussia si impose con un pesnate e
clamoroso 7-1, che di fatto condannva prematuramente i nerazzurri. Qualcosa
però era accaduto durante il match, in quanto Boninsegna era stato colpito
presumibilmente alla testa da una lattina al 29’ ed era stato costretto ad
abbandonare il campo per far posto a Ghio. Boninsegna aveva siglato il
momentaneo pareggio dopo il vantaggio di Heynckes. Poi non sie ra capito più
niente dalle parti di Bordon e del suo sostituto Vieri. Quindi la UEFA, dopo il referto dell’olandese
Dorpmans, non aveva omologato quel risultato, disponendo la ripetzione dello
stesso match per il successivo 1° dicembre del 1971 ma sul neutro di Berlino
Ovest. La ripetizione si concluse con un eloquente 0-0, che questa volta
qualificava l’Inter. Bordon aveva parato al 17’ un rigore di Sieloff. L’Inter
nel frattempo aveva vinto 4-2 a Milano con i gol di Bellugi, Boninsegna, Jair e
Ghio, a cui replicarono soltanto Lefevre e Wittkamp. La
vicenda rimasta negli annali comunque clamorosa non fu mai completamente
digerita dai colts e la vendetta arrivò quasi inattesa nella Coppa UEFA del
1979/80. Al secondo turno della manifestazione l’Inter nell’urna pescò ancora
il nome di quel Borussia. Anche se le premesse dopo la gara di andata erano
tutte a favore dei nerazzurri. A Dusseldorf era maturato un 1-1 in virtù dei
gol di Hannes (39’) e di “Spillo” Altobelli (55’). A Milano l’Inter passò
ancora a condurre con un gol di Altobelli al 25’, riagguantata da una prodezza
di Nickel al 37’, che con un gran tiro dalla distanza condannò Bordon.. Nei
supplementari una prodezza di Altobelli portò ancora una volta avanti l’Inter, prima
che al 103’ pareggiasse Ringels, subentrato a Fleer. Ancora Nickel allo scadere
segnò il 3-2 su rigore. Il Borussia passò guidato già con grande classe e
grinta da un giovanissimo Lothar Matthaus.
Colonia-Inter 1-3 1985 |
L’impresa
di Colonia. Nella Coppa
UEFA del 1984/85 l’Inter guadagnò tra le prodezze migliori in terra tedesca. Al
terzo turno, infatti, ebbe la meglio sull’Amburgo, perdendo 2-1 in Germania,
tenuta a galla dal tedesco Rummenigge, ma poi vincendo di rigore a Milano, grazie
al penalty di Liam Brady. Ma la vittoria più bella giunse nel turno successivo.
L’Inter superò a Milano il Colonia con un gol del sempre prezioso Causio, ma
poi sbancò anche il terreno dei tedeschi. La partita cominciò male con una
espulsione peraltro sacrosanta ai danni di Riccardo Ferri dopo soli 9 minuti,
ma poi Giampiero Marini portò in vantaggio i suoi con una grande sberla dalla
distanza. Pareggiò momentaneamente Bein, ma poi alla distanza Rummenigge
condannò i suoi connazionali con due autentiche prodezze che fecero disperare
Harald Schumacher. Fu quella una bellissima vittoria in campo europeo per
l’Inter.
Bayern
Monaco, dolori e gioie.
L’amarezza maggiore però si presentò nella Coppa UEFA del 1988/89 e fu anche
clamorosa nei termini. Al terzo turno l’Inter incrociò il Bayern Monaco, che
superò tra l’altro nella gara di andata in Baviera per 2-0, in cui fece epoca
il secondo gol realizzato da Nicola Berti. Con un vantaggio così cospicuo nel
ritorno di Milano accadde di tutto, in cui l’Inter fu capace di perdere per
3-1. Risultò inutile il gol del tentativo di rimonta di Aldo Serena. Il Bayern
portò a casa una qualificazione in rimonta che nessuno avrebbe più auspicato.
Quella eliminazione ebbe poi una giusta vendetta soltanto 22 anni dopo, quando
l’Inter di Josè Mourinho alzò al cielo la Coppa dei Campioni a Madrid nel 2010.
I bavaresi persero 2-0 in finale, per mano di una doppietta di Diego Milito. Ma
con il Bayern in particolare ci sono stati altri confronti, con vittorie
importanti e di un certo spessore su entrambi i fronti.
La
bestia nera Schalke 04.
Un nuovo tonfo arrivò però nel 1997, questa volta nella doppia finale di Coppa
UEFA, che l’Inter perse in casa di fronte allo Schalke 04. Il belga Wilmots
decise la partita di Gelsenkirchen, mentre a Milano rimediò Zamorano. I
tedeschi si affermarono poi con i tiri dagli undici metri. Fu lo stesso Schalke
04 poi a dare una grande lezione all’Inter nella Champions League del 2011, in
cui i nerazzurri uscirono dopo aver subito un pesante 2-5 casalingo.
Ma
in definitiva le squadre della Bundesliga l’Inter le ha affrontate quasi tutte.
Comprese il Werder Brema, l’Hertha Berlino ed il Bayer Leverkusen. Il rapporto
dei nerazzurri con il calcio tedesco è veramente vastissimo.
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