di Vincenzo Paliotto
Per la prima volta nella sua giovane storia l’Europa
League parla italiano. Ben 5 compagini della nostra penisola, infatti, hanno
tagliato il traguardo degli ottavi finale e dal sorteggio di Nyon è saltato
fuori anche un derby, che si prospetta a dir poco intrigante tra la Roma e la
Fiorentina, già divise da una grande rivalità in campionato e già affrontatesi
nei quarti della Coppa Italia. Ad ogni modo, oltre a Napoli ed Inter, la vera
impresa di giornata è del fantastico Torino di Ventura, prima squadra italiana
nella storia a violare l’imbattibilità del San Mamès, uscendo tra gli applausi
del caldo pubblico basco. In tema di derby giocati nelle coppe europee la
Fiorentina per la terza volta affronta una squadra italiana, con una tardizione
peraltro da sfatare. I viola persero la finale di Coppa UEFA nel 1989/90 e
nella scorsa Europa League furono eliminati proprio negli ottavi di finale
ancora per mano dei bianconeri. La Roma, invece, gioca il suo secondo derby
internazionale, dopo aver perso la finale di Coppa UEFA di fronte all’Inter nel
1990/91.
Alle
spalle delle italiane il contingente più numeroso è quello spagnolo, ucraino e
russo con due squadre a testa, ma le iberiche Villareal e Siviglia sono
chiamate purtroppo ad un derby fratricida. L’ennesimo in ambito spagnolo,
addirittura il 28esimo in tutta la storia delle coppe europee. Sorpende l’exploit
delle ucraine, in un momento economico e sociale poco fortunato per il paese.
Ma in tal caso Dnipro e Dynamo Kiev hanno trovato ed energie e lucidità per
andare avanti, sbarazzandosi oltretutto di avversari non facili. D’altro canto
hanno fatto bene anche le russe con lo Zenit San Pietroburgo e la Dinamo Mosca.
Sono due potenze economiche del calcio dell’est ed oltretutto i moscoviti
approdano agli ottavi senza aver mai perso, così come l’Inter. La Dinamo Mosca
non arrivava agli ottavi di un torneo dall’edizione della Coppa delle Coppe del
1995/96, nell’occasione nei quarti lasciarono il passo al Rapid Vienna.
A
fare notizia comunque è anche l’esguità delle formazioni inglesi e tedesche,
rimaste nella contesa con appena una squadra a testa, l’Everton ed il
Wolfsburg, mentre neanche una squadra lusitana è presente nel tabellone degli
ottavi, dopo i successi e le affermazioni degli ultimi anni. Anche il Belgio e
l’Olanda al momento garantiscono la loro presenza con il Bruges e l’Ajax, alla
ricerca di un risultato europeo di prestigio dopo molti anni.
L’impresa
di giornata nel tabellone è comuqnue dei turchi del Besiktas, che ad Istanbul
dinanzi a 70.000 spettatori hanno eliminato il Liverpool, che né Balotelli né Brendan
Rodgers hanno riportato nei piani alti del aclcio europeo. La formazione di
Slaven Bilic si è affermata ai calci di rigore (decisivo l’errore di Lovren),
dimostrando grande carica agonistica, ma anche una buona organizzazione di
gioco. Questa volta Istanbul non ha portato fortuna ai colori dei reds, che inq
uesto stadio vinsero la Champions League contro il Milan nel 2005. La migliore
campagna europea del Besiktas è del 2002/2003 in Coppa UEFA, stoppatasi nei
quarti per mano della Lazio. I bianconeri eliminarono Sarajevo, Alavès, Dynamo
Kiev e Slavia Praga. La squadra di Bilic è partita dalla Champions, dove ha
eliminato il Feyenoord, ma dove a sua volta è stato estromesso dall’Arsenal per
un solo gol.
I
sedicesimi di Europa League sono stati caratterizzati da qualche intemperanza
di troppo. A Kiev la partita è stata momentaneamente sospesa per il tentativo
dei tifosi ucraini di assaltare quelli francesi, mentre tafferugli sono
scoppiati anche a Napoli ai danni di quelli del Trabzonspor, oltre le vicende
note del match di Rotterdam, dove era impegnata la Roma.
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