Manfredonia contro Pruzzo in un Derby del Cupolone |
Tratto dal volume Football
Rivalries di Vincenzo Paliotto, edizione Urbone Publishing
Roma è
una città ad alta densità calcistica e che vive di calcio attraverso la
passione dei suoi tifosi e dei mass media, che praticamente raccontano delle
vicende delle squadre capitoline in ogni momento della giornata. Nella Capitale
il derby di lunghissima tradizione tra la Lazio e la Roma si vive ogni giorno
ed in ogni angolo della città. La Lazio, fondata nel 1900, è la squadra più
antica di Roma, un fatto di cui si vantano a ragione i tifosi biancocelesti,
che la tradizione vuole distribuiti maggiormente nella periferia romana e nel
resto della regione. La Roma, invece, nata nel 1927 dalla fusione di altre
piccole compagini cittadine, è la squadra che vanta il maggior numero di tifosi
nei confini cittadini della Capitale. La Lazio ha vinto 2 volte lo Scudetto, in
5 occasioni la Coppa Italia, 3 Supercoppe Italiane e quindi a livello
continentale vanta un successo in Coppa delle Coppe nel 1998 ed uno nella
Supercoppa Europea nella stessa stagione, a cui si aggiunge una Coppa delle
Alpi del 1971. La Roma, invece, di Scudetti in bacheca ne conta 3, mentre ben 9
sono le Coppe Italia, 2 le Supercoppe Italiane ed una Coppa CONI del 1928. A
livello europeo, oltre ad uno Torneo Anglo-Italiano, i giallorossi si sono
aggiudicati la Coppa delle Fiere nel 1961. Anche se i rimpianti maggiori
rimangono ovviamente quelli per la finale di Coppa dei Campioni persa sul
terreno amico nel 1984 per mano del Liverpool e quelli per la doppia finale di
Coppa UEFA del ’91, persa di fronte all’Inter.
Il bilancio del Derby del Cupolone, ad
ogni modo, vede in vantaggio la Roma con 62 successi di fronte ai 45 della
Lazio e ai 60 pareggi complessivi. La stracittadina romana è sentita in maniera
spasmodica da entrambe le tifoserie, sia quando le squadre in campo hanno
lottato per ambizioni di alta classifica o meno. Gli scontri tra le opposte
fazioni costituiscono quasi un rituale sia prima che dopo la partita e molte
volte anche all’interno dello stesso stadio Olimpico. L’episodio di violenza
più grave del resto risale al 28 ottobre del 1979 con l’uccisione del tifoso
laziale Vincenzo Paparelli, colpito mortalmente ad un occhio da un razzo
lanciato dalla Curva Sud occupata dai romanisti per mano del tifoso giallorosso
Giovanni Fiorillo. Paparelli morì in Curva Nord proprio sotto gli occhi della
moglie Vanda Del Pinto. Lo stesso Fiorillo scomparve per overdose qualche anno
più tardi. Le tifoserie un tempo erano in gran parte contrapposte anche come
ideologia politica, con i laziali che si schieravano senza troppi indugi a
destra (d’altra parte Benito Mussolini possedeva la tessera di socio della
Lazio), mentre i romanisti si identificavano per lo più nelle correnti di
sinistra. Tuttavia, con il passare degli anni entrambe le tifoserie hanno
apertamente dirottato a destra, trovando addirittura intese e complicità in
altre occasioni inimmaginabili. Il 21 marzo del 2004 gli ultras delle due
squadre riuscirono a far sospendere il derby della Capitale dopo appena 25
minuti di gioco, diffondendo la notizia, rivelatasi poi infondata, che un
giovane tifoso era stato investito da una macchina della polizia prima
dell’inizio della partita. L’arbitro Rosetti fu costretto dai vertici della
Lega Calcio e dal questore di Roma a sospendere quella partita che passò
tristemente alla storia come Il derby del bambino morto. Fortunatamente
quell’omicidio da parte delle forze dell’ordine non era mai avvenuto, ma gli
ultras avevano così dimostrato la loro forza ed unità di intenti. Del resto già
nell’ottobre del 1994 in occasione di un Brescia-Roma di campionato entrambe le
tifoserie romane viaggiarono insieme verso la Lombardia per scontrasi duramente
con gli ultras bresciani e le forze dell’ordine. Fu quella una domenica di
botte da orbi e di preoccupanti saluti romani.
Anche i cambi di maglia da una parte all’altra
del Tevere sono stati sempre mal digeriti dai tifosi, in modo particolare il
trasferimento di Lionello Manfredonia dalla Lazio alla Roma, che comportò
tafferugli e malcontenti tra gli stessi tifosi romanisti. Ovviamente il Derby della Capitale conta su tanti
calciatori-bandiera che hanno onorato pressoché quasi sempre la stessa maglia:
da Chinaglia a Totti, da Giordano e Pruzzo e così via per tanti altri. Anche se detiene il primato dei gol segnati
nei derby della Capitale il brasiliano Dino Da Costa con 12 centri complessivi.
Negli Anni Cinquanta andò in gol per 8 derby consecutivi.
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