Per
il calciomercato nell’estate del 1994 il Napoli non aveva certo a disposizione
proprio tanti soldi da spendere. Tuttavia, i dirigenti azzurri ben pensarono di
affidarsi agli amici del Parma, con cui la società partenopea stava concludendo
ottimi affari soprattutto in uscita. La compagine del Presidente Callisto
Tanzi, colui che aveva capacità di far sparire somme di denaro abnormi e di
mandare in frantumi un colosso come la Parmalat, nutriva di ottimi rapporti con
il Sudamerica. Addirittura il cartellino di più di un giocatore sudamericano apparteneva
direttamente alla Parmalat, che ne gestiva immagine e carriera agonistica. Un
esempio su tutti fu quello del portiere brasiliano Taffarell. Nelle file dei
brasiliani del Palmeiras, altra società con sulle proprie maglie in bella vista
lo sponsor Parmalat, giocava un colombiano di talento come Freddy Rincon, che
aveva già indossato la casacca dell’America Calì e che per la sua classe e la
sua statura venne definito il Colosso di
Buenaventura, sua città natale. Tanzi lo impacchettò e lo fece arrivare al
Napoli quasi in regalo, ma nonostante i suoi 7 gol in campionato, il giocatore
non convinse mai del tutto. Rincon a fine stagione riuscì addirittura a farsi
ingaggiare al Real Madrid da Jorge Valdano, ma tenne fede ai suoi buoni
propositi soltanto in Sudamerica, soprattutto con la maglia del Corinthians.
Anche perché a Madrid tristemente alcuni gruppi ultras madridisti lo
fischiarono con buu razzisti. Preferì ritornarsene nel suo paese e poi
intraprendere la carriera di allenatore.
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