Non so se si tratta di una pura coincidenza
oppure di che cosa, ma tante cose sono successe nella nostra storia il 9
maggio. Una data curiosa e sconvolgente anche per la storia del nostro paese,
che una volta in un solo 9 maggio, quello del 1978, registrò addirittura due
decessi sconvolgenti, ma soltanto per il popolo e per la gente comune. Non
certo per chi teneva, o forse tiene ancora, i fili del potere. Infatti in quel
9 maggio del ’78 a Roma in Via Caetani fu ritrovato il corpo di Aldo Moro, lo
statista della DC assassinato dalla Brigate Rosse, mentre a Cinisi, in provincia
di Palermo, pure veniva ritrovato un altro corpo quello di Peppino Impastato,
giovane militante siciliano che si era messo contro la Mafia. E dalla Mafia
stessa fu ucciso, anche se inizialmente e per molti anni la sua morte fu fatta
passare come un assurdo suicidio, con la complicità delle istituzioni e delle
forze dell’ordine. Soltanto dopo molti anni, grazie alla tenacia della madre
Felicia e dei suoi amici è stata finalmente riconosciuta la responsabilità
della colpa di quell’assassinio a Gaetano Badalamenti, capo di Cosa Nostra.
Però sempre in un altro 9 maggio, questa volta
del 1994, Nelson Mandela diventò il primo Presidente Nero del Sudafrica, paese
in cui per decenni aveva avuto il predominio l’apartheid, che consacrava senza
mezzi termini il potere razziale dei bianchi. Arrivò finalmente quel giorno, il
Mandela day, che i Simple Minds si
erano augurati in una loro canzone qualche anno prima.
Non so e non credo che né Aldo Moro né Peppino
Impastato seguissero e se intendessero di calcio, ma in ogni caso un ricordo
obbligato va a loro, per quanto può avere valore una commemorazione e per
quanto sia importante o forse utopica che nel nostro paese prima o poi possa
cambiare qualcosa. A seguire una parte del filmato del film I cento passi di Marco Tullio Giordana,
film che contribuì alle indagini sulla morte del giovane Peppino.
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