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Genoa 1923 |
Nel 1907 in Italia c’è una squadra così forte che per
lei la Federazione inventa le promozioni dalla Seconda Categoria alla Prima.
Una squadra così forte che onora questa sua promozione nel massimo campionato
vincendo cinque scudetti in sei anni e chiudendo la stagione del quinto
scudetto, l’annata 1912/13, imbattuta, prima squadra a riuscire
nell’impresa da quando non ci sono solo partite a eliminazione diretta. Questa
squadra è la Pro Vercelli e in quella fantastica stagione ottiene 9
vittorie e un pareggio nel girone piemontese, 8 vittorie e 2 pareggi nel girone
finale dell’Italia Settentrionale e un rotondo 6-0 sulla Lazio nella finale
nazionale. Soli tre gol subiti in 21 partite e 66 gol fatti. Non per nulla a
Torino, nella partita amichevole col Belgio del 1° maggio 1913, nove azzurri su
undici sono della Pro. I piemontesi hanno maglia diversa, ma stessa attitudine
a vincere e a fine partita a Vercelli arriva l’eloquente telegramma: “Pro
Vercelli batte Belgio 1-0“.
Passano dieci anni e nella stagione 1922/23 la
squadra più vecchia d’Italia, il Genoa Cricket and Football Club,
conquista il suo ottavo titolo arricchendolo con una impresa simile a quella della
Pro Vercelli 1912/13. Nel Girone B della Lega Nord il Genoa chiude primo con 17
vittorie e 5 pareggi, vince poi il gironcino finale battendo due volte il
Padova e pareggiando all’andata e vincendo al ritorno proprio contro la Pro
Vercelli. Le due formalità contro la vincente della Lega Sud, ancora la Lazio,
servono solo a portare il computo totale a 22 vittorie, 6 pareggi, 75 gol
fatti, 21 subiti.
Imprese autentiche realizzate in un calcio da
pionieri, ma il fascino e la difficoltà del girone unico sono un’altra cosa. Da
quando viene istituito, anno calcistico 1929/30, le cose infatti cambiano
radicalmente. Né la Juventus del quinquennio 1931-1935, né il Grande
Torino riescono a chiudere a zero sconfitte un campionato intero, pur
vincendo cinque scudetti consecutivi e pur stabilendo incredibili record di
imbattibilità interna. A Torino i bianconeri restano imbattuti dal 3 gennaio
1932 al 29 marzo 1936 per un totale di 72 partite, i granata dal 31 gennaio
1943 al 6 novembre 1949 per un totale di 89 incontri.
Bisogna aspettare il 1955/56 e la Fiorentina
di Fulvio Fuffo Bernanrdini per trovare una squadra veramente imbattibile in
Serie A. I viola vincono il loro primo scudetto con cinque giornate d’anticipo,
travolgono 4-0 la Juventus a Torino (successo che data la rivalità dà una
soddisfazione equivalente) e chiudono con 12 punti di vantaggio sulla seconda.
Un abisso se consideriamo che la vittoria vale due punti e il campionato è a 18
squadre. Ma scivolano sulla classica buccia di banana proprio all’ultimo. Dopo
20 vittorie e 13 pareggi, 58 gol fatti e 17 subiti, la Fiorentina all’ultima
giornata perde 3-1 in casa del modesto Genoa, forse geloso di quel record di
imbattibilità che divide con la Pro Vercelli.
E considerando che la Coppa Italia quell’anno non viene disputata e che la Fiorentina non è impegnata né in Coppa Latina, né in Coppa Campioni, potremmo parlare di imbattibilità stagionale persa all’ultima partita.
E considerando che la Coppa Italia quell’anno non viene disputata e che la Fiorentina non è impegnata né in Coppa Latina, né in Coppa Campioni, potremmo parlare di imbattibilità stagionale persa all’ultima partita.
Una storia di 56 anni fa, che sembra però riferirsi a
quanto accaduto in questo anno calcistico alla Juventus di Antonio Conte,
sconfitta solo nell’ultimo match della stagione. Ma prima di arrivare a narrare
le vicende dell’annata calcistica appena conclusasi ci sono altri campionati
con zero sconfitte da ricordare.
Federico Greco, da calcioromantico.wordpress.com
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