lunedì 10 febbraio 2014

1973/74: Il Feyenoord vince la Coppa UEFA


Il Feyenoord Rotterdam 1973/74
 Dopo il successo nella Coppa dei Campioni nel 1970, prima vittoria assoluta per gli olandesi in campo internazionale, il Feyenoord Rotterdam non era riuscito a ripetersi brillantemente nelle sue successive partecipazioni europee. Nel 70/71 era stato eliminato in Coppa dei Campioni addirittura al primo turno dai rumeni dell’ UT Arad con due pareggi e nella stagione successiva dal Benfica, mentre nel 72/73 in Coppa UEFA era stato estromesso al secondo turno dall’ OFK Belgrado. Ad ogni modo, nella stagione del 73/74 l’undici di Rotterdam si presentò ai nastri di partenza della Coppa UEFA con intenzioni ben più bellicose. I biancorossi eliminarono nei primi due turni gli svedesi dell’ Osters Vaxjo e i polacchi del Guardia Varsavia, mentre nel terzo turno incrociavano in un derby con i cugini belgi le ambizioni dello Standard Liegi. Dopo il 3-1 rimediato in Belgio, il Feyenoord ribaltò il risultato al De Kuip, grazie ad i gol di Lex Schoenmaker e Wim Van Hanegem. Da lì il Feyenoord iniziò la propria corsa verso la finale. Nei quarti, infatti, aggirò senza non poca fatica l’ostacolo presentato dai polacchi del Ruch Chorzow. Dopo l’ 1-1 in Polonia, gli olandesi prevalsero in casa per 3-1 dopo i tempi supplementari. I gol decisivi furono di De Jong e ancora di Schoenmaker, autore di una doppietta. In semifinale, invece, fu la volta dello Stoccarda, superato per 2-1 al De Kuip e fermato sul 2-2 in casa, con ancora Schoenmaker sugli scudi. Il Feyenoord approdava quindi alla sua seconda finale europea a distanza di quattro anni, confermando oltretutto il momento decisamente positivo del calcio olandese. L’exploit europeo del Feyenoord non era comunque casuale, in quanto la squadra di Rotterdam si stava aggiudicando anche il titolo dell’Eredivisie, precedendo di sole due lunghezze in graduatoria l’irriducibile Twente.

Irriducibili Spurs. In finale il Feyenoord avrebbe trovato un difficile cliente quale il Tottenham Hotspur, da tre anni ormai protagonista in Coppa UEFA. La squadra londinese aveva disputato un bellissimo torneo, strapazzando il Grasshoppers Zurigo, l’Aberdeen e la Dinamo Tblisi anche con punteggi larghi. Completarono il proprio cammino infierendo poi sul Colonia ed il Lokomotive Lipsia. Particolarmente bella fu la sfida contro il Colonia. E il Tottenham, dopo aver vinto 2-1 in Germania, si impose a White Hart Lane con un netto 3-0, con due gol di Chivers ed uno di Coates. I bianchi di Londra, quindi, passarono anche a Lipsia per 2-1, con marcature di Peters e McGrath, replicando tra le mura amiche con un eloquente 2-0, reti di McGrath e Chivers. Per cui il Tottenham Hotspur si presentava alla doppia finale con i favori del pronostico.

Cuore gregario. Grande protagonista di questa edizione della Coppa UEFA fu sicuramente il centravanti del Feyenoord Lex Schoenmaker, che trascinò praticamente la propria squadra nel corso del torneo, laureandosi anche capocannoniere con 9 centri. La performance di Schoenmaker fu particolarmente apprezzata anche perché questo giocatore non sempre rientrava nei nomi di primissima scelta del calcio orange. In quegli anni la nazionale olandese nel reparto offensivo vantava nomi del calibro di Cruyff, Rensenbrink e Rep e quindi Schoenmaker si esaltò soprattutto con la maglia del suo club. Cresciuto nel Den Haag, andò poi a difendere i colori del club di Rotterdam per diverse stagioni, totalizzando 144 gol in campionato e ben 25 nelle competizioni continentali. Non aveva caratteristiche proprie da primadonna, ma uno spirito da gregario e da sacrificio, che permisero al suo Feyenoord di alzare al cielo la Coppa UEFA.

Decadenza spagnola. Completamente fallimentare si rivelò, invece, il bilancio delle squadre spagnole in questa edizione della Coppa UEFA. In effetti il calcio iberico stava attraversando un periodo di decadenza a livello di club, dopo che negli Anni Sessanta aveva quasi dominato il palcoscenico in Coppa dei Campioni ed in Coppa delle Fiere. Delle tre rappresentanti provenienti dalla Spagna nessuna riuscì a superare neanche il primo turno. Il Real Madrid fu estromesso dall’emergente Ipswich Town, vittorioso a Portman Road grazie ad una autorete di Rubian e riuscendo poi ad impattare a reti inviolate al Bernabeu. Il Barcelona dal suo canto fu pesantemente battuto per 3-0 a Nizza e al Camp Nou raccolse soltanto un 2-0 a proprio favore. L’altra squadra catalana l’Espanol fu messa in grossa difficoltà dagli ostici belgi dell’ RWDM Molenbeek, che vinsero sia all’andata che al ritorno.


Finale palpitante. La doppia finale divenne comunque molto attesa, in quanto il Tottenham pareva partire con i favori del pronostico, mentre il Feyenoord si presentava come un avversario solido e difficilmente battibile. Questa ultima impressione fu confermata in pieno quando gli olandesi si presentarono il 21 maggio a White Hart Lane chiamati a reggere i tambureggianti attacchi degli Spurs. L’estremo difensore Treytel fu chiamato agli straordinari, ma al 39’ dovette arrendersi all’incursione vincente di Mike England. Il Feyenoord imbastì una reazione veemente e al 43’ l’immenso Win Van Hanegem, instancabile mediano dei biancorossi, pareggiò immediatamente. Il Tottenham riuscì a riportarsi in vantaggio soltanto al 64’, sfruttando un’autorete di Van Daele, ancora su un’incursione di England. Tuttavia, mentre il risultato, seppur esiguo, per i londinesi sembrava acquisito, all’ 85’ Theo De Jong inchiodò il punteggio sul 2-2 finale, che mortificava e non poco le ambizioni del Tottenham.

 Otto giorni più tardi, infatti, in un De Kuip di Rotterdam stracolmo di 60000 tifosi, il Feyenoord mise alle corde l’undici inglese, costringendolo alla resa incondizionata. Sbloccò il punteggio, infatti, al 43’ il terzino della nazionale d’Olanda Wim Rijsbergen, mentre all’84’ raddoppiò con un ficcante diagonale il centrocampista esterno Ressel. Mancò in quella finale la corsa di Van Hanegem, sostituito molto bene però dallo slavo Ramljak, che aveva vinto in precedenza anche la Coppa delle Fiere con la Dinamo Zagabria. Tuttavia, oltre il meritato successo dell’undici di Rotterdam, bisogna annotare per questa edizione il gravissimo comportamento dei tifosi del Tottenham che provocarono antipatici incidenti nella loro trasferta al De Kuip. Il comportamento dei sostenitori degli speroni condizionò ovviamente anche l’andamento della gara. Il fenomeno degli hooligans si affacciava con insistenza nelle competizioni europee.

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