mercoledì 27 febbraio 2013

Derbi vasco


La scorsa settimana la Real Sociedad si imposta a Bilbao nel Derbi Vasco. Un estratto del racconto di questa rivalità dal libro Football Rivalries.
 L’agguerrito e sentito Derbi Vasco mette di fronte i due maggiori club della regione dei Paesi Baschi, l’Atletico Bilbao, fondato nel 1898, e la Real Sociedad, nata nel 1909. La rivalità nasce proprio con l’affermazione, anche se un po’ in ritardo, del club biancoblu di San Sebastian. Infatti, l’Athletic ha sempre fatto parte dell’aristocrazia del calcio spagnolo, mentre la Real Sociedad si è ritagliata un posto di rilievo a partire dagli Anni Settanta. Tuttavia, Atletico e Real vivono una rivalità alquanto pacifica, anche se in più di un’occasione i rapporti tra i due club si sono incrinati, in quanto entrambe le società vanno alla ricerca e cercano di accaparrarsi i migliori talenti della prolifica cantera basca. Ma niente in confronto a fatti ben più significativi, come quello del 1976 quando i capitani delle due squadre Kortabarria per la Real ed Iribar dell’Athletic scesero in campo  nel vecchio Atoxa di San Sebastian tenendo insieme la Ikurrina, la bandiera dell’identità basca per protestare in qualche modo contro i soprusi del regime franchista. La squadra bilbaina vive ancora oggi una politica completamente autarchica, ingaggiando esclusivamente calciatori baschi ed indossando una divisa di gioco immacolata da qualsiasi sponsor. La Real Sociedad, invece, a partire dagli Anni Ottanta si è votata all’esterofilia, dando spazio anche ai calciatori stranieri. Il presidente della Real Sociedad di quel periodo, Inaki Alkiza, infatti, prese una decisione storica e coraggiosa, aprendo le porte ai calciatori stranieri. I primi a rompere questo secolare isolamento furono tre britannici nell’estate del 1988: Aldridge, nazionale dell’Eire ed ex-bomber del Liverpool, Richardson ed Atkinson.

 All’inizio degli Anni Ottanta hanno vissuto il loro momento migliore. La Real Sociedad vinse la Liga nel 1981 e 1982, mentre l’Atletico Bilbao si aggiudicò il titolo nel 1983 e nel 1984, stagione in cui vinse anche la Copa del Rey. I leones dell’Atletico in realtà di titoli nazionali ne hanno vinti 8, con il corredo di ben 17 Coppe del Re. Il palmarès della Real, invece, conta 2 scudetti e due Coppe del Re, vinte nel 1909 e nel 1987. I bilbaini disputano le gare interne nel vecchio ma affascinante San Mamès da sempre e non a caso definito come la Catedral, per la presenza di una chiesa all’interno della sua struttura dove molti tifosi dell’Atletico vanno a battezzare per un credo in parte religioso ed in parte calcistico i loro figli. Dal 1993, invece, la Real Sociedad gioca le gare interne in un impianto nuovo di zecca, l’Anoeta, che contiene oltre 32.000 posti. Pochi calciatori, invece, hanno giocato sia per l’Athletic che per la Real, in tutto si calcola che siano stati 13. Il primo fu nel 1947/48 Isidoro Urra, seguito poco dopo da Antonio Aldonza, che traslocarono dalla Real Sociedad in direzione San Mamès. Ci vollero poi poco più di tredici anni affinchè un altro giocatore si accasasse con i più fieri rivali. Questa volta, però, Rafael Iriondo compì il percorso inverso. Tuttavia, nelle Province Basche rappresentano motivo di grande interesse soprattutto i vivai ed i migliori giovani delle cantera locali sono contesi in modo astioso sia dagli osservatori di Bilbao che di San Sebastian. Oltretutto l’Athletic Bilbao trova occasione di far maturare molti dei suoi giovani nella formazione affiliata del Bilbao Athletic, ma anche nelle file del Basconia, altro club di enorme tradizione controllato dai bilbaini, fondato nel 1913, con un trascorso anche nella cadetteria spagnola. La Real Sociedad, invece, affida tale compito alla sua formazione B, che anche si fa rispettare in Spagna.  

 

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