Metin Oktay |
Fondato nel 1905 nella zona europea di
Istanbul nell’omonimo liceo, il Galatasaray è la squadra turca più prestigiosa
insieme agli odiati cugini della zona asiatica della capitale del Fenerbahce,
contro i quali giallorossi disputano uno dei derby più agguerriti in assoluto.
Tuttavia, il Galatasaray è l’unico club turco a poter contare nel proprio
palmarès un alloro in ambito internazionale ed una certa tradizione nelle coppe
europee. Nel 2000, infatti, l’undici del Bosforo raccolse una storica
affermazione in Coppa UEFA.
Quarti di nobiltà. Ad ogni modo il Galatasaray esordì nelle
coppe europee nella Coppa dei Campioni del 56/57, uscendo per mano dei rumeni
della Dinamo Bucarest, pur vincendo la gara casalinga per 2-1. Nel 62/63 i
turchi fecero però registrare il loro primo progresso, superando il primo turno
nella stessa competizione e proprio ai danni degli stessi rumeni della Dinamo
Bucarest. I turchi vinsero ad Istanbul per 3-0. Tuttavia, i giallorossi guidati
dall’istinto del goleador di Metin Oktay si sbarazzarono negli ottavi anche dei
polacchi del Polonia Bytom, a cui lo stesso Metin Oktay rifilò una sontuosa
tripletta nella gara in suolo turco. Il miracolo del Galatasaray poi si
dissolse all’altezza dei quarti di finale di fronte al Milan, che poi avrebbe
vinto la Coppa. Ma quella del Galatasaray fu una vera e propria impresa, in un
momento in cui il calcio turco era sensibilmente e visibilmente indietro rispetto agli altri
paesi europei.
Tanju Colak |
Nel segno di Colak ad un
passo dalla gloria. Le
performance del Galatasaray però non registrarono ulteriori acuti almeno fino
alla stagione del 1988/89, sempre in Coppa dei Campioni, quando i turchi del
tedesco Jupp Derwall arrivarono questa volta fino alle semifinali. Il
Galatasaray si propose come vero incubo di non poche squadre anche blasonate. Già
nel 1987/88 i giallorossi erano usciti al primo turno, ma fecero tremare il PSV
Eindhoven. Gli olandesi vinsero in casa per 3-0, ma al ritorno ad Istanbul
andarono sotto fino al 2-0 per un quasi clamoroso ribaltone. L’Alì Sami Yen
nelle partite di coppa diventava un catino inespugnabile. Nella campagna
europea del 1988/89, invece, nel primo turno il Galatasaray si impose al Rapid
Vienna e quindi nel secondo compì il capolavoro contro il Neuchatel Xamax. Gli
elvetici vinsero in casa per 3-0, ma ad Istanbul i turchi li schiantarono con
un rovente 5-0, con tripletta dell’astro nascente Tanju Colak, ex del
Samsunspor, ed in odore di Scarpa d’Oro. Nei quarti i turchi incrociarono le
proprie ambizioni con i monegaschi del Monaco. Il Galatasaray vinse la gara
esterna per 1-0, ancora con gol di Colak, mentre il pareggio casalingo fu
propiziato da una bomba di Cevat Prekazi, dopo il momentaneo vantaggio di Weah.
Il sogno del Galatasaray si esaurì poi in semifinale di fronte all’ostica
Steaua, che a Bucarest vinse 4-0 e poi impattò per 1-1 ad Istanbul. La squadra
girava intorno al portiere croato Simovic (ex-Hajduk), a Prekazi (ex-Partizan),
al tedesco-turco Ugur Tutuneker ed al fiuto del gol di Colak, uno dei migliori
calciatori nel panorama turco che poi vestì anche la maglia degli odiati cugini
del Fenerbahce.
La conquista dell’Europa. Dopo risultati altalenanti, ad ogni
modo, il Galatasaray firmò la sua vera impresa nella stagione del 1999/2000, in
cui la squadra di Istanbul era iscritta alla Champions League. I turchi
eliminarono nel preliminare il Rapid Vienna, ma nel proprio girone cedettero il
passo al Chelsea e all’Herta Berlino, ma non al Milan, almeno nella qualificazione
alla Coppa UEFA. All’Alì Sami Yen, infatti, la squadra di Terim superò i
milanesi nella gara decisiva nei minuti finali. Il Milan era in vantaggio per
2-1, quando Hakan Sukur ed Umit su rigore firmarono la vittoria ed il passaggio
del turno. Fu così che il Galatasaray cominciò la propria cavalcata in Coppa
UEFA, eliminando nell’ordine il Bologna, il Borussia Dortmund, il Maiorca, il
Leeds ed andandosi a giocare la finale contro l’Arsenal di Wenger a Copenaghen.
La squadra di Fatih Terim, autentica leggenda sulla panchina dei turchi, aveva
consolidato la propria squadra intorno alla classe e all’esperienza dei rumeni
Hagi e Popescu, al portiere brasiliano Taffarell e quindi beneficiando di una
nidiata di ottima calciatori turchi, a cominciare dallo spilungone Sukur (già
in Italia nel Torino), quindi Hasan Sas, Umit Davala, Okan Buruk e Bulent. In
finale il Galatasaray si impose ai rigori contro i londinesi, nonostante dal 93’
giocasse in inferiorità numerica per l’espulsione di Hagi, autentico genio e
sregolatezza. Il penalty decisivo fu realizzato da Popescu.
Battuto anche il Real
Madrid. Qualche mese più
tardi, per l’esattezza il 25 agosto, allo Stadio Louis II nel Principato di
Monaco il Galatasaray raccolse ancora un risultato di assoluto prestigio,
battendo nella Supercoppa Europea nientemeno che il Real Madrid di Raul, Figo e
Roberto Carlos. Questa volta l’eroe della serata fu il brasiliano Jardel, che i
turchi avevano prelevato dal Porto. Jardel segnò al 41’ su rigore, poi Raul
impattò sempre dagli undici metri al 79’ ed al 103’ lo stesso Jardel realizzò
il punto risolutore. Nella stagione successiva poi il Galatasaray uscì nei
quarti in Champions League per mano dello stesso Real Madrid, dopo aver vinto
3-2 in casa. Quelli di Galata in ogni caso possono vantare una grande
tradizione europea.
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