lunedì 10 dicembre 2012

La grande tradizione europea del Galatasaray


Metin Oktay
 Fondato nel 1905 nella zona europea di Istanbul nell’omonimo liceo, il Galatasaray è la squadra turca più prestigiosa insieme agli odiati cugini della zona asiatica della capitale del Fenerbahce, contro i quali giallorossi disputano uno dei derby più agguerriti in assoluto. Tuttavia, il Galatasaray è l’unico club turco a poter contare nel proprio palmarès un alloro in ambito internazionale ed una certa tradizione nelle coppe europee. Nel 2000, infatti, l’undici del Bosforo raccolse una storica affermazione in Coppa UEFA.

Quarti di nobiltà. Ad ogni modo il Galatasaray esordì nelle coppe europee nella Coppa dei Campioni del 56/57, uscendo per mano dei rumeni della Dinamo Bucarest, pur vincendo la gara casalinga per 2-1. Nel 62/63 i turchi fecero però registrare il loro primo progresso, superando il primo turno nella stessa competizione e proprio ai danni degli stessi rumeni della Dinamo Bucarest. I turchi vinsero ad Istanbul per 3-0. Tuttavia, i giallorossi guidati dall’istinto del goleador di Metin Oktay si sbarazzarono negli ottavi anche dei polacchi del Polonia Bytom, a cui lo stesso Metin Oktay rifilò una sontuosa tripletta nella gara in suolo turco. Il miracolo del Galatasaray poi si dissolse all’altezza dei quarti di finale di fronte al Milan, che poi avrebbe vinto la Coppa. Ma quella del Galatasaray fu una vera e propria impresa, in un momento in cui il calcio turco era sensibilmente  e visibilmente indietro rispetto agli altri paesi europei.

Tanju Colak
Nel segno di Colak ad un passo dalla gloria. Le performance del Galatasaray però non registrarono ulteriori acuti almeno fino alla stagione del 1988/89, sempre in Coppa dei Campioni, quando i turchi del tedesco Jupp Derwall arrivarono questa volta fino alle semifinali. Il Galatasaray si propose come vero incubo di non poche squadre anche blasonate. Già nel 1987/88 i giallorossi erano usciti al primo turno, ma fecero tremare il PSV Eindhoven. Gli olandesi vinsero in casa per 3-0, ma al ritorno ad Istanbul andarono sotto fino al 2-0 per un quasi clamoroso ribaltone. L’Alì Sami Yen nelle partite di coppa diventava un catino inespugnabile. Nella campagna europea del 1988/89, invece, nel primo turno il Galatasaray si impose al Rapid Vienna e quindi nel secondo compì il capolavoro contro il Neuchatel Xamax. Gli elvetici vinsero in casa per 3-0, ma ad Istanbul i turchi li schiantarono con un rovente 5-0, con tripletta dell’astro nascente Tanju Colak, ex del Samsunspor, ed in odore di Scarpa d’Oro. Nei quarti i turchi incrociarono le proprie ambizioni con i monegaschi del Monaco. Il Galatasaray vinse la gara esterna per 1-0, ancora con gol di Colak, mentre il pareggio casalingo fu propiziato da una bomba di Cevat Prekazi, dopo il momentaneo vantaggio di Weah. Il sogno del Galatasaray si esaurì poi in semifinale di fronte all’ostica Steaua, che a Bucarest vinse 4-0 e poi impattò per 1-1 ad Istanbul. La squadra girava intorno al portiere croato Simovic (ex-Hajduk), a Prekazi (ex-Partizan), al tedesco-turco Ugur Tutuneker ed al fiuto del gol di Colak, uno dei migliori calciatori nel panorama turco che poi vestì anche la maglia degli odiati cugini del Fenerbahce.

La conquista dell’Europa. Dopo risultati altalenanti, ad ogni modo, il Galatasaray firmò la sua vera impresa nella stagione del 1999/2000, in cui la squadra di Istanbul era iscritta alla Champions League. I turchi eliminarono nel preliminare il Rapid Vienna, ma nel proprio girone cedettero il passo al Chelsea e all’Herta Berlino, ma non al Milan, almeno nella qualificazione alla Coppa UEFA. All’Alì Sami Yen, infatti, la squadra di Terim superò i milanesi nella gara decisiva nei minuti finali. Il Milan era in vantaggio per 2-1, quando Hakan Sukur ed Umit su rigore firmarono la vittoria ed il passaggio del turno. Fu così che il Galatasaray cominciò la propria cavalcata in Coppa UEFA, eliminando nell’ordine il Bologna, il Borussia Dortmund, il Maiorca, il Leeds ed andandosi a giocare la finale contro l’Arsenal di Wenger a Copenaghen. La squadra di Fatih Terim, autentica leggenda sulla panchina dei turchi, aveva consolidato la propria squadra intorno alla classe e all’esperienza dei rumeni Hagi e Popescu, al portiere brasiliano Taffarell e quindi beneficiando di una nidiata di ottima calciatori turchi, a cominciare dallo spilungone Sukur (già in Italia nel Torino), quindi Hasan Sas, Umit Davala, Okan Buruk e Bulent. In finale il Galatasaray si impose ai rigori contro i londinesi, nonostante dal 93’ giocasse in inferiorità numerica per l’espulsione di Hagi, autentico genio e sregolatezza. Il penalty decisivo fu realizzato da Popescu.

Battuto anche il Real Madrid. Qualche mese più tardi, per l’esattezza il 25 agosto, allo Stadio Louis II nel Principato di Monaco il Galatasaray raccolse ancora un risultato di assoluto prestigio, battendo nella Supercoppa Europea nientemeno che il Real Madrid di Raul, Figo e Roberto Carlos. Questa volta l’eroe della serata fu il brasiliano Jardel, che i turchi avevano prelevato dal Porto. Jardel segnò al 41’ su rigore, poi Raul impattò sempre dagli undici metri al 79’ ed al 103’ lo stesso Jardel realizzò il punto risolutore. Nella stagione successiva poi il Galatasaray uscì nei quarti in Champions League per mano dello stesso Real Madrid, dopo aver vinto 3-2 in casa. Quelli di Galata in ogni caso possono vantare una grande tradizione europea.

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