Riparte subito o quasi
la nuova edizione della Copa Libertadores, lasciandosi alle spalle la doppia
finale più problematica della sua storia e tanto per cominciare sarà quella del
2019 l’edizione in cui la finale si disputerà in partita unica, all’Estadio
Nacional di Santiago del Cile.
Tuttavia, nei turni
preliminari scenderanno in campo già compagini quotate, come il Sao Paulo, l’Atletico Mineiro e l’Atletico
Nacional de Medellin, che la Copa l’hanno vinta rispettivamente tre,
una e due volte a testa. Ma anche i
preliminari saranno preceduti da altre tre sfide. Il Bolivar infatti affronta gli uruguagi del Defensor Sporting, in quella che almeno sulla carta è l’incrocio
più prestigioso. Le due squadre si sono affrontate nella Copa Sudamericana del
2015 con un netto successo per 3-0 della violeta
di Montevideo. Il Bolivar va alla ricerca comunque di un successo prestigioso e
si è portato dalla Spagna anche il fratello di Callejon, ma difficile che possa
bastare da solo contro i tignosi uruguagi. Il Bolivar è l’unica formazione
boliviana ad aver raggiunto una finale continentale: nel 2004 affrontò e perse
di misura il Boca Juniors in Copa Sudamericana, ma anche in Copa Libertadores i
celesti qualche volta sono avanzati, forse anche di più degli eterni rivali del
Th Strongest. Il defensor è invece composto interamente da uruguagi, ad
eccezione del panamense Cecilio Waterman. Nel 2014 giunse fino alle semifinali
della Copa Libertadores ed ha vinto 4 titoli nazionali, di cui il primo nel
1976 negli anni della dittatura militare. Quella squadra stessa fu un atto di
ribellione ai militari, abituati a veder trionfare Penarol e Nacional. Per
festeggiare si misero a percorrere la vuelta
olimpica in senso contrario e tra i suoi giocatori l’autorevole Pedro Graffigna era un noto militante
di sinistra. Una squadra che segnò un’epoca, anche per la presenza di Luìs Cubilla.
Delfin Manta (che in pratica dal 1989
sono l’ex 9 de Octubre, ma che in patria non ha mai vinto niente) se la
vedranno con i paraguayani del Nacional
Asuncion, squadra che nel 2014 addirittura arrivò fino in finale per poi
perdere contro il San Lorenzo de Almagro. Ma in Paraguay in finale ci è sempre
ed arrivato solamente l’Olimpia Asuncion, con il Nacional che costituisce
un’eccezione o qualcosa di più. Nato nel 1904 nel Barrio Obrero, il Nacional ha
vinto in patria 9 titoli nazionali ed è l’unica squadra che ha avuto il piacere
di schierare l’idolo Arsenio Erico, che poi giocò per il resto dei suoi anni
all’Independiente de Avellaneda.
Quindi gli ecuadoregni del
Chiude questa parte breve ed iniziale del
tabellone la sfida tra i venezuelani del Deportivo
La Guaira e i peruviani della Real
Garcilaso, squadra che gioca dal 2009 sulle alture di Cuzco e che la
momento si fa preferire per i suoi risultati al Cienciano, vincitore nel 2002
di una storica edizione della Copa Sudamericana. Come per dire che il miracolo
può avvenire ovunque o quasi. Nel 2011 ha vinto la sua prima ed unica edizione
della Copa Perù e nel 2013 addirittura è arrivato ai quarti della Copa
Libertadores eliminato dai colombiani dell’Independiente Santa Fè de Bogotà. Un
risultato a dir poco sensazionale.
Le vincenti dei tre
confronti andranno poi a completare il tabellone del secondo turno preliminare.
La vincente di Bolivar-Defensor affronta poi il Barcelona Guayaquil, quella tra
Delfin e Nacional Asuncion trova il Caracas FC, mentre La Guiara-Real Garcilaso
l’Atletico Nacional de Medellìn. Poi successivamente la Copa Libertadores entra
nella sua fase a gironi, quindi nel suo vivo, prima della lunga scaletta dei
confronti diretti.
Nessun commento:
Posta un commento