Dalle pagine del libro Football Fans di Vincenzo Paliotto, editore Urbone Publishing, estrapoliamo questa storia di uno dei primi calciatori sovietici che espatriò.
Anatolij
Zinchenko passò dallo Zenit al Rapid Vienna nell’ottobre del 1980 e fu
considerato non a caso un trasferimento epocale per la storia del calcio.
Ufficialmente, infatti, fu il primo calciatore sovietico ad espatriare per
motivi sportivi. Aveva giocato per 3 volte con la nazionale sovietica ed arrivò
a Vienna grazie all’interessamento del giornalista austriaco comunista Bruno
Chatska, a margine di considerazioni politiche di una certa importanza per il
governo moscovita. In effetti tanto mistero si addensa intorno alla storia di
questo trasferimento, ma la causa più plausibile fu quella di riavvicinare il
Partito Comunista Austriaco a quello sovietico, dopo gli ultimi raffreddamenti.
Del resto il Rapid Vienna, fondata da lavoratori, era una squadra come dire di
sinistra e la collocazione di Zinchenko era quindi dogmaticamente ideale. In un
primo momento i viennesi attendevano il si per Blokhin, Kolotov o Konkov, ma
poi la scelta sovietica cadde su Zinchenko, un calciatore prossimo al ritiro
dall’attività agonistica e quindi in grado e comodo per fare un piacere agli
austriaci. Ad ogni modo, Zinchenko, che doveva rimanere a Vienna appena un
anno, invece se ne andò dopo 3, non dopo che Otto Baric avesse avuto in mente
di metterlo alla guida tecnica del club. Ufficialmente per il Cremlino
Zinchenko non veniva pagato come calciatore professionista, ma direttamente dall’ambasciata
sovietica. Vinse 2 campionati ed una coppa d’Austria. Ma il suo caso si scoprì
non isolato e non fu neanche il primo sovietico a giocare all’estero. Alcuni
negli Anni Sessanta era sbarcati in Israele, mentre Hatzipanagis nel ’76 era
andato all’Iraklis Salonicco, ma si trattava in ogni caso di atleti che
seguivano i propri familiari, manon se ne andavano per motivi sportivi.
Tuttavia, nel TSG Neustrelitz, seconda divisione
della DDR giocavano già sul finire degli Anni ’70: Mikhail Forkas, Nikolay
Litwinow (35), Wiktor Babenko (23), and Wiktor Kalinin (27). Forkas era stato
campione nel 1972 con lo Zarya Voroshilovgrad. Quello di Zinchenko
rimase a suo modo un mistero e lo è ancora probabilmente. La stampa sovietica
del tempo gli dedicò poco spazio. La sua storia è riemersa in uno di quegli
impareggabili racconti del blogger bulgaro Vesselin Vesselinov e la figura di Zinchenko ritorna così prepotentemente alla ribalta dopo oltre trent’anni.
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