di Vincenzo Paliotto
La sfida in Europa League tra Asteras Tripoli ed Apoel Nicosia richiama alla mente tutti i confronti europei tra squadre greche e cipriote.
Sull’asse
Grecia-Cipro. Gli
intrecci politico-calcistici tra la Grecia e l’isola di Cipro sono ovviamente
intensissimi. I ciprioti vivono da smepre un rapporto viscerale con il governo
di Atene, ancor di più da quando l’isola è purtroppo divisa per l’insediamento
dei turchi nella parate a nord della stessa. Oltretutto tra il 1967 ed il 1975
la migliore squadra del campionato cipriota andava addirittura a giocare nel
massimo campionato greco, come una sorta di premio, ma più che altro un
asservimento a quella che era la Grecia dei Colonnelli, quella del colpo di
stato che si era registrato poco dopo la metà degli Anni Sessanta. Tuttavia,
tra tutte le partecipanti, soltanto l’Apoel Nicosia in una occasione riuscì sul
campo a raggiungere la salvezza nell’Alpha Ethniki, nella stagione del 1973,
piazzandosi al 14° posto. L’Olympiakos Nicosia, invece con tre partecipazioni,
è la squadra che vi ha preso parte più volte.
A
livello di coppe europee peratnto i confronti greco-ciprioti assumono un
connotato politico e sportivo importante e spesso dagli esiti non scontati. Nel
1965/66, infatti, l’Olympiakos Pireo faticò non poco per eliminare nel primo
turno della Coppa delle Coppe l’Omonia Nicosia, vincendo di misura sull’isola e
poi pareggiando in casa. A Nicosia il gol decisivo fu di Polichroniou.
’77
la prima volta dell’Apoel.Tuttavia,
un primo successo da parte dei ciprioti non tardò ad arrivare e nella Coppa
delle Coppe del 1976/77 al primo turno l’Apoel Nicosia registrò la clamorosa
impresa, mandando anzitempo a casa l’Iraklis Salonicco del talentuso Vassilis
Hatzipanagis. Dopo lo 0-0 di Salonicco, i gialloblu di Nicosia vinsero in casa
con doppietta di Marcou e fu ovviamente grande festa. In quella stessa stagione
in Coppa dei Campioni, però, al primo turno un’altra squadra di Salonicco, il
PAOK, estromise l’Omonia Nicosia, pareggiando 1-1 a Cipro e vincendo per 2-0 in
casa. Tra i marcatori del PAOK figurava nell’ocacsione anche Giorgios Kudas,
che il regime tentò di accasare all’Olympiakos Pireo. La rivolta dei tifosi del
PAOk lo tenne ancorato per sempre a Salonicco.
Nell’88/89 in Coppa delle Coppe, invece, per
la prima volta il Panathinaikos affrontò una squadra cugina, avendo la meglio
sulla stessa Omonia (le due squadre hanno del resto il logo sociale molto
simile), vincendo tutti e due i confronti. A Nicosia sbloccò il punteggio
Mavridis.
Il
quasi miracolo di Gmoch. Il
doppio confronto più bello si registrò in ogni acso nella Coppa dei Campioni
del 1992/93, quella in cui al primo turno si affrontarono l’AEK Atene e l’Apoel
Nicosia. Ad Atene la squadra di Dusan Bajevic passò in vantaggio al tramonto
dle primo tempo con Alexandris, ma al 72’ Hadjluokas per gli ospiti pareggiò
tenendo in bilico la qualifiaczione. L’Apoel era guidato la polacco Jacek
Gmoch, grande conoscitore del calcio ellenico. A Nicosia l’AEK sembrò imporre
il suo maggior tasso tecnico, andano in vantaggio due volte con il serbo
Sabanadzovic e quindi con Dimitriadis, quando si era arrivati già al 71’. Poi
il grande orgoglio dell’Apoel fece il resto. Segnò il bomber Gogic e poi
Fasouliotis a cinque dal termine firmò il pareggio, che serviva a poco ma che
tenne sulle spine i ben più titolati greci. Lo stesso AEK del resto risultò
particolarmente indigesto ai ciprioti anche nella Coppa UEFA del 2002/2003, ancora
con una qualificazione rocambolesca degli ellenici. Ad Atene i gialloneri
vinsero di misura, ma poi a Cipro la spuntarono proprio nel recupero, con un
gol al 93’ di Nikolaidis.
Le grandi imprese dell’Anorthosis. Tuttavia, nella Coppa UEFA del 1996/97 l’Apoel
Nicosia riuscì a ripetere l’importante impresa ancora una volta ai danni dell’Iraklis
Salonicco, questa volta affermandosi con due vittoria sia in Grecia che a
Cipro. Nel 1998/99 altri due confronti arricchirono questa grande sfida
calcistica. Infatti, in Coppa delle Coppe il Panionios eliminò con due successi
l’Apollon Limassol, mentre in Coppa dei Campioni l’Olympiakos estromise dalla
competizione, non senza affanni, l’Anorthosis Famagosta. Proprio questi ultimi,
ad ogni modo, furono i grandi protagonisti addirittura nella stagione dei
Champions League del 2008/2009. Già nel 2002/2003 i biancocelesti avevano
eliminato i malcapitati dell’Iraklis in Coppa UEFA, con protagonista proprio il
georgiano Ketsbaja. L’Anorthosis è la squadra più antica di Cipro, fondata nel
1911, ma dal tempo ormai dell’invasione turca di Cipro del Nord è costretta a
giocare a Larnaca, dove ha uno stadio proprio. Questo non gli ha permsso di non
realizzare grandi imprese, come quella del 2008/2009. Alla guida tecnica c’era
già da qulche stagione il georgiano Timur Ketsbaja, che aveva già vestito al maglia
dello stesso club. Arrivato dalla Dinamo Tblisi, il campionato cipriota fu il
suo trampolino di lancio per andare a giocare proprio in Grecia nell’AEK Atene
e quindi in Inghilterra. Ma poi ritornò a Famagosta per fare l’allenatore-giocatore.
Ketsbaja allestì una vera multinazionale del calcio, con francesi, portoghesi,
brasiliani, ciprioti, un iracheno, un albanese ed anche giocatori greci, tra cui spiccava il
nome di Traianos Dellas, Campione d’Europa con la Grecia nel 2004. Nei
preliminari quell’Anorthosis diede un brutto dispiacere all’Olympiakos
(vincendo 3-0 in casa grazie ad un’autorete di Torosidis e gol francesi di Sosin
e Laban) e si qualificò per la fase a gironi. L’Anorthosis fu grande
protagonista e vinse nettamente anche contro il Panathinaikos in casa per 3-1.
Poi proprio i verdi di Atene con un gol di Karagounis negarono a Ketsabja e
compagni addirittura un clamoroso passaggio del turno.
Beqaj il portiere albanese dell'Anorthosis |
In
quella stessa stagione in Coppa UEFA l’Omonia Nicosia realizzò un’impresa
analoga, prendendosi il lusso di eliminare l’AEK Atene. In Grecia decise a sorpresa il portoghese
Cafù. A Cipro l’albanese Klodian Duro portò due volte in vantaggio i
biancoverdi e due volte vennero raggiunti da Blanco e Pavlis proprio in
extremis. Ma ormai l’impresa cipriota era stata firmata.
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