Quindici anni trascorsi con addosso sempre la
stessa maglia sono lunghi ed intensi e Giuseppe Brizi, di professione
specializzato a giocare in tutti i ruoli della difesa, li passò tutti nel
migliore dei modi alla corte della sua amata Fiorentina. I gigliati andarono a
pescarlo nel 1961 nelle file della Maceratese, impegnata nel Campionato di
Serie D. Giocò con la squadra di Firenze fino al 1976, disputando 280 partite,
condite da due gol. Fu Campione d’Italia
nel 1969, ma a Firenze lo ricordano anche per un’altra memorabile prodezza.
Il 16 maggio del 1971, infatti, i viola
giocavano una difficilissima partita interna al cospetto dell’Inter, unica
squadra a laurearsi Campione d’Italia pur cambiando allenatore nel corso del
campionato stesso. La Fiorentina, invece, doveva tirarsi fuori dalle sabbie
mobili della lotta per non retrocedere. La Fiorentina passò per prima in
vantaggio con Giorgio Mariani, ma venne raggiunta e poi superata dai gol del
brasiliano Jair e di Sandro Mazzola. Le speranze di salvezza dei fiorentini si
erano così ridotte al lumicino. Nel rush finale del campionato con questa
sconfitta avrebbero potuto avere la meglio il Foggia e la Sampdoria,
condannando ad un amaro verdetto al Fiorentina a due soli anni dallo Scudetto.
L’ultima parola però la scrisse in tal caso proprio Giuseppe Brizi, che in una
delle sue rare proiezioni offensive siglò il punto decisivo. Era ormai già il
90’ e Brizi trafisse da distanza ravvicinata Lido Vieri per il 2-2 finale.
Brizi ha segnato due soli gol nella sua lunga
permanenza fiorentina, ma questo fu senza dubbio il più importante della sua
vita.
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