Gol di Jordan a Cesena |
Mai come in quella occasione la vittoria
risultò decisamente inutile ed amara. Era il 16 maggio del 1982 ed il Milan si
giocava le residue speranze di salvezza per non retrocedere in Serie B nel
vecchio Manuzzi di Cesena. I rossoneri dovevano a tutti i costi vincere e
quindi auspicarsi i contemporanei scivoloni del Cagliari in casa contro la
Fiorentina e del Genoa a Napoli.
La partita in Romagna, ad ogni modo, prese
però decisamente una brutta piega. Il Milan rivelò ancora una volta i suoi
limiti, che si aggiunsero alla grande apprensione che aveva preceduto quella
partita. Timore dettato soprattutto dalla paura di retrocedere. Il Cesena
chiuse la prima frazione di gioco in vantaggio con un gol di Oliviero Garlini
al 62’ e all’inizio della ripresa raddoppiò con Adriano Piraccini. Il Milan
pareva ormai tramortito, inerme di fronte al destino ormai segnato di quella
stagione. Ma i rossoneri di Galbiati vissero però un autentico quarto d’ora di
assoluta gloria e follia calcistica, realizzando dal 67’ all’81’ ben tre gol di
fila con lo scozzese Joe jordan, con Francesco Romano e con “Dustin” Antonelli.
I meneghini si abbracciarono al termine di qual match rocambolesco che
significava la salvezza.
Ma qualche notizia doveva ancora arrivare via
radio. Infatti, il Cagliari era salvo, avendo fermato in casa la Fiorentina, ma
al San Paolo la partita era cominciata in ritardo ed il Napoli conduceva per
2-1. Dopo il vantaggio di Briaschi, Criscimanni e Musella avevano capovolto il
risultato. I tifosi del Grifone erano in lacrime e disperati, quando a pochi
minuti dalla fine nacque una delle amicizie più durature del calcio italiano.
Un gemellaggio di grande solidità, quando i tifosi della curva del Napoli
andarono a confortare i genoani e convinsero al contempo Castellini a dare una
mano ai rossoblu. Fu così che il barbudo Faccenda a cinque dal termine sugli
sviluppi di un corner siglò il 2-2, che diede la salvezza al Genoa e condannò
il Milan alla seconda retrocessione della sua storia.
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