Sarà un weekend difficilmente da raccontare
nei singoli dettagli quest’ultimo appena vissuto calcisticamente in Gran
Bretagna. Non si potevano concentrare un maggior numero di emozioni in una due
giorni di calcio così entusiasmante. Soltanto nello United Kingdom si assistono
a delle cose del genere e cioè che una squadra di League One, cioè della nostra
Prima Divisione di Lega Pro, lo Sheffield United in semifinale faccia sudare a
Wembley, dinanzi a quasi 80.000 spettatori, le proverbiali sette camicie all’Hull
City per approdare alla grande finale. Lo Sheffield United ha cullato almeno
per un tempo il sogno di andare a giocarsi la finale di FA Cup contro l’Arsenal,
fino a quando la differenza di categoria si è fatta sentire al culmine di 90’
di gioco comunque da spettacolo. Gli stessi gunners il giorno prima hanno
faticato lungamente per avere ragione del Wigan Athletic, squadra detentrice
del trofeo ma che milita in Championship, cioè in Serie B. Wenger e soci sono
passati soltanto con i calci di rigore.
Anche la FA Cup scozzese ha registrato dal suo
canto un’evoluzione delle semifinali a dir poco affascinante. Il Dundee United
ha avuto ragione per 3-1 dei Rangers Glasgow, approdando ad una finale dopo
tanto tempo. Gli arancioni hanno sconfitto i Rangers, freschi di promozione in
cadetteria dopo il fallimento, che hanno provato quasi subito a risalire la
china. Tuttavia, il Dundee United giocherà la finale contro il Saint Johnstone
Perth, squadra che pur fondata nel 1884, giocherà per la prima volta una finale
di Coppa di Scozia.
Tuttavia, le emozioni inarrivabili sono
sopraggiunte ancora una volta dal Liverpool. Ad Anfield Road pubblico e
giocatori hanno vissuto una giornata leggendaria. Il Liverpool, nel cui
palmarès il titolo di Campione d’Inghilterra manca dal 1989, ha sconfitto in un
match bellissimo 3-2 il Manchester City, con prodezza conclusiva di Coutinho,
troppo presto ripudiato dall’Inter. In una giornata in cui tra l’altro si
rendeva omaggio alle 96 vittime, tifosi del Liverpool, che nel 1989 persero la
vita ad Hillsbrough prima della semifinale di FA Cup tra i reds ed il
Nottingham Forest. Vittime per le quali il governo inglese aveva addebitato le
colpe agli hooligans, poi col tempo scagionati. La stessa Margaret Thatcher
aveva fatto in modo che la polizia inglese si mettesse a modificare oltre 150
testimonianze per sviare le indagini. Ma almeno quei tifosi rimarranno sempre
nel Memoriale del Liverpool. Il più emozionato ed in lacrime era Steve Gerrard,
campione inarrivabile, che ha dedicato la vittoria a suo cugino, che nel 1989
persa la vita in quella tragedia quando aveva soltanto 10 anni. YOU’ll NEVER
WALK ALONE.
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