Quelli del PAOK sbarcano ad Istanbul contro il Fenerbahce |
di Vincenzo Paliotto
Non è che il nome del Benfica evochi ricordi
proprio piacevoli in casa del PAOK. I bianconeri, infatti, incrociarono i
destini con le Aquile di Lisbona in Coppa UEFA nel 1998/99, subendo una delle eliminazioni
più beffarde della loro storia europea. Il PAOK infatti fu battuto per 2-1 in
casa allo scadere, ma al Da Luz interpretò una partita strepitosa, andando in
vantaggio di due gol con Maragos e l’egiziano Sabry, mentre Kandaurov avrebbe
accorciato le distanze per i benfichisti. Dagli undici metri, però, il Benfica
passò il turno. La storia europea del PAOK è del resto contrassegnata da tante
beffe e miracoli mancati, anche se molte squadre importanti hanno poi subito
una sconfitta o un’eliminazione da parte dell’undici di Salonicco.
Quarti di nobiltà. La miglior performance continentale del
PAOK risale alla stagione del 1973/74, con la squadra che si spinse fino ai
quarti della Coppa delle Coppe.
Eliminate il Legia Varsavia e l’Olympique Lione, i bianconeri si
arresero di fronte al Milan. I rossoneri si imposero per 3-0 a San Siro, quindi
al Toumba non bastò una doppietta del solito Stavros Sarafis per riequilibrare
le sorti della qualificazione. Il Milan guadagnò il 2-2 finale e il susseguente
accesso alle semifinali.
Gol di Koudas. Al nome di Giorgios Koudas, il miglior
giocatore in assoluto nella storia del PAOK, è legata una delle vittorie
storiche dei bianconeri in Europa. Nella Coppa UEFA del 1975/76, infatti, il
PAOK riuscì a superare sul proprio terreno il Barcellona di matrice olandese rinforzato
dai Cruyff e Neeskens. Al Toumba il PAOK si impose di misura dinanzi ad
un’incredibile folla di tifosi, anche se poi fu sotterrato per 6-1 al Camp Nou.
L’impresa è stata poi ripetuta anni più tardi nella stessa parte di Londra, ma questa volta White Hart Lane, la casa del Tottenham Hotspur. Così come tensioni si registrarono come era logico nel nome della sacra rivalità tra turchi e greci in occasione della visita del PAOK al Fenerbahce in Europa League. Manca un grandissimo risultato di prestigio nella bacheca europea del PAOK, che i suoi caldi tifosi si augurano che arrivi molto presto. Del resto quando il PAOK si muove in Europa fa parlare per la propria squadra, ma anche per la sua enorme tifoseria.
La beffa di Monaco. Dopo alcune partecipazioni europee non
proprio all’altezza della situazione, il PAOK incontrò nuovamente tanta cattiva
sorte all’altezza della Coppa UEFA della stagione del 1983/84. I bianconeri nel
primo turno eliminarono gli ostici bulgari della Lokomotive Sofia con un doppio
successo per 2-1 in Bulgaria e per 3-1 in casa, ma nel secondo turno il
sorteggio gli mise di fronte il quotatissimo Bayern Monaco dei vari Kalle
Rummenigge, Pfaff, Aughentaler e Lerby. Tuttavia, il PAOK nel confronto casalingo
arginò l’abilità offensiva dei tedeschi, concludendo il match con un pareggio
ad occhiali. Mentre all’Olympastadion la squadra di Salonicco disputò un altro
incontro epico, contenendo i danni di fronte ai bavaresi. Koudas e soci
agguantarono un altro pareggio senza reti che li portò ai supplementari ai
rigori, ancora una volta maledetti in cui il Bayren la spuntò per 9-8. Ma fu
considerato quel confronto, nonostante tutto, uno di quelli epici nella storia
del calcio ellenico.
Sfida agli italiani. In due circostanze negli Anni Ottanta al
PAOK capitò di sfidare nelle coppe europee le compagini italiane, ricche in
quel decennio di ottimi giocatori e diventate fonte di ispirazione anche per il
mondo del tifo. Nel 1985/86 in Coppa dei Campioni il PAOK incrociò le ambizioni
del Verona. Sconfitto al Bentegodi per 3-1, il PAOK si arrese per 2-1 anche tra
le mura amiche. Tuttavia, ebbero modo in quella circostanza anche di verificare
la solidità del (accanto, striscione contro il Napoli e Maradona nel 1988) tifo scaligero. 300 tifosi gialloblu che tennero testa seppur
difficilmente nell’inferno del Toumba. Nell’88/89, invece, in Coppa UEFA il
doppio confronto divenne ancora più affascinante contro il Napoli di Diego
Armando Maradona. Al San Paolo il PAOK perse soltanto per un calcio di rigore
ed i suoi sostenitori si misero in luce nell’impianto di Fuorigrotta, in cui
solitamente nessuna tifoseria avversaria andava a dettar legge, nemmeno quelle
italiane più calde. Nel retour-match di Salonicco un ambiente reso caldissimo
dagli ultras del PAOK la squadra ellenica pensava di avere le carte in regola
per ribaltare il risultato. C’era in realtà grande rispetto per il Pibe de Oro,
il N. 1 in assoluto. Ma poco prima dell’inizio, in fase di riscaldamento delle
squadre, i 40.000 del Toumba intonavano un ritmato “Maradona vaffanculo”, anche
per rendere invivibile l’atmosfera alla squadra di Ottavio Bianchi. Maradona
rispose alla sua maniera, iniziando a palleggiare con tutte le parti del corpo
senza mai lasciar cadere il pallone a terra, facendo capire di aver accettato
la sfida. Il Napoli ne ricavò un faticoso 1-1 e la qualificazione, ma Maradona
ai microfoni RAI di Italo Kuhne disse che non aveva mai giocato in un’atmosfera
così infuocata. E lo sapevano anche i 200 della Curva B al seguito del Napoli.
Per loro non fu senza dubbio una serata facile.
Così come non fu agevole la trasferta a
Salonicco per quelli del Paris Saint Germain nella stagione del 1992/93 in
Coppa UEFA. I parigini con Georges Weah risultarono superiori dal punto di
vista tecnico, ma gravi disordini si verificarono nella gara di ritorno in
Grecia. Questa volta i supporters del PAOK crearono seri grattacapi alle forze
dell’ordine.
I leoni di Highbury. Nella stagione di Coppa UEFA del 1997/98
il PAOK firma una delle sue migliori perfomance europee. Nel primo turno
elimina gli slovacchi dello Spartak Trnava. In casa i bianconeri stanno perdendo
addirittura per 0-3, quando riescono a ribaltare il punteggio fino al 5-3
finale. Poi vincono anche in trasferta. Ma la vera impresa si verifica nel
turno successivo. Il PAOK, infatti, supera in casa l’Arsenal con gol di
Frantzeskos e si va a giocare la qualificazione nel mito di Highbury. Segna per
primo l’olandese Bergkamp, ma a due dal termine Zisis Vryzas realizza il gol di
un’impresa storica. Il PAOK si arrende poi nel turno successivo ad un Atletico
Mdrid guidato da uno scatenato Christian Vieri.
L’impresa è stata poi ripetuta anni più tardi nella stessa parte di Londra, ma questa volta White Hart Lane, la casa del Tottenham Hotspur. Così come tensioni si registrarono come era logico nel nome della sacra rivalità tra turchi e greci in occasione della visita del PAOK al Fenerbahce in Europa League. Manca un grandissimo risultato di prestigio nella bacheca europea del PAOK, che i suoi caldi tifosi si augurano che arrivi molto presto. Del resto quando il PAOK si muove in Europa fa parlare per la propria squadra, ma anche per la sua enorme tifoseria.
Nessun commento:
Posta un commento