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lunedì 3 febbraio 2014

La tradizione europea del PAOK


Quelli del PAOK sbarcano ad Istanbul contro il Fenerbahce
di Vincenzo Paliotto

 Non è che il nome del Benfica evochi ricordi proprio piacevoli in casa del PAOK. I bianconeri, infatti, incrociarono i destini con le Aquile di Lisbona in Coppa UEFA nel 1998/99, subendo una delle eliminazioni più beffarde della loro storia europea. Il PAOK infatti fu battuto per 2-1 in casa allo scadere, ma al Da Luz interpretò una partita strepitosa, andando in vantaggio di due gol con Maragos e l’egiziano Sabry, mentre Kandaurov avrebbe accorciato le distanze per i benfichisti. Dagli undici metri, però, il Benfica passò il turno. La storia europea del PAOK è del resto contrassegnata da tante beffe e miracoli mancati, anche se molte squadre importanti hanno poi subito una sconfitta o un’eliminazione da parte dell’undici di Salonicco.

Quarti di nobiltà. La miglior performance continentale del PAOK risale alla stagione del 1973/74, con la squadra che si spinse fino ai quarti della Coppa delle Coppe.  Eliminate il Legia Varsavia e l’Olympique Lione, i bianconeri si arresero di fronte al Milan. I rossoneri si imposero per 3-0 a San Siro, quindi al Toumba non bastò una doppietta del solito Stavros Sarafis per riequilibrare le sorti della qualificazione. Il Milan guadagnò il 2-2 finale e il susseguente accesso alle semifinali.

Gol di Koudas. Al nome di Giorgios Koudas, il miglior giocatore in assoluto nella storia del PAOK, è legata una delle vittorie storiche dei bianconeri in Europa. Nella Coppa UEFA del 1975/76, infatti, il PAOK riuscì a superare sul proprio terreno il Barcellona di matrice olandese rinforzato dai Cruyff e Neeskens. Al Toumba il PAOK si impose di misura dinanzi ad un’incredibile folla di tifosi, anche se poi fu sotterrato per 6-1 al Camp Nou.

La beffa di Monaco. Dopo alcune partecipazioni europee non proprio all’altezza della situazione, il PAOK incontrò nuovamente tanta cattiva sorte all’altezza della Coppa UEFA della stagione del 1983/84. I bianconeri nel primo turno eliminarono gli ostici bulgari della Lokomotive Sofia con un doppio successo per 2-1 in Bulgaria e per 3-1 in casa, ma nel secondo turno il sorteggio gli mise di fronte il quotatissimo Bayern Monaco dei vari Kalle Rummenigge, Pfaff, Aughentaler e Lerby. Tuttavia, il PAOK nel confronto casalingo arginò l’abilità offensiva dei tedeschi, concludendo il match con un pareggio ad occhiali. Mentre all’Olympastadion la squadra di Salonicco disputò un altro incontro epico, contenendo i danni di fronte ai bavaresi. Koudas e soci agguantarono un altro pareggio senza reti che li portò ai supplementari ai rigori, ancora una volta maledetti in cui il Bayren la spuntò per 9-8. Ma fu considerato quel confronto, nonostante tutto, uno di quelli epici nella storia del calcio ellenico.

 

 
Sfida agli italiani. In due circostanze negli Anni Ottanta al PAOK capitò di sfidare nelle coppe europee le compagini italiane, ricche in quel decennio di ottimi giocatori e diventate fonte di ispirazione anche per il mondo del tifo. Nel 1985/86 in Coppa dei Campioni il PAOK incrociò le ambizioni del Verona. Sconfitto al Bentegodi per 3-1, il PAOK si arrese per 2-1 anche tra le mura amiche. Tuttavia, ebbero modo in quella circostanza anche di verificare la solidità del  (accanto, striscione contro il Napoli e Maradona nel 1988) tifo scaligero. 300 tifosi gialloblu che tennero testa seppur difficilmente nell’inferno del Toumba. Nell’88/89, invece, in Coppa UEFA il doppio confronto divenne ancora più affascinante contro il Napoli di Diego Armando Maradona. Al San Paolo il PAOK perse soltanto per un calcio di rigore ed i suoi sostenitori si misero in luce nell’impianto di Fuorigrotta, in cui solitamente nessuna tifoseria avversaria andava a dettar legge, nemmeno quelle italiane più calde. Nel retour-match di Salonicco un ambiente reso caldissimo dagli ultras del PAOK la squadra ellenica pensava di avere le carte in regola per ribaltare il risultato. C’era in realtà grande rispetto per il Pibe de Oro, il N. 1 in assoluto. Ma poco prima dell’inizio, in fase di riscaldamento delle squadre, i 40.000 del Toumba intonavano un ritmato “Maradona vaffanculo”, anche per rendere invivibile l’atmosfera alla squadra di Ottavio Bianchi. Maradona rispose alla sua maniera, iniziando a palleggiare con tutte le parti del corpo senza mai lasciar cadere il pallone a terra, facendo capire di aver accettato la sfida. Il Napoli ne ricavò un faticoso 1-1 e la qualificazione, ma Maradona ai microfoni RAI di Italo Kuhne disse che non aveva mai giocato in un’atmosfera così infuocata. E lo sapevano anche i 200 della Curva B al seguito del Napoli. Per loro non fu senza dubbio una serata facile.

 Così come non fu agevole la trasferta a Salonicco per quelli del Paris Saint Germain nella stagione del 1992/93 in Coppa UEFA. I parigini con Georges Weah risultarono superiori dal punto di vista tecnico, ma gravi disordini si verificarono nella gara di ritorno in Grecia. Questa volta i supporters del PAOK crearono seri grattacapi alle forze dell’ordine.

I leoni di Highbury. Nella stagione di Coppa UEFA del 1997/98 il PAOK firma una delle sue migliori perfomance europee. Nel primo turno elimina gli slovacchi dello Spartak Trnava. In casa i bianconeri stanno perdendo addirittura per 0-3, quando riescono a ribaltare il punteggio fino al 5-3 finale. Poi vincono anche in trasferta. Ma la vera impresa si verifica nel turno successivo. Il PAOK, infatti, supera in casa l’Arsenal con gol di Frantzeskos e si va a giocare la qualificazione nel mito di Highbury. Segna per primo l’olandese Bergkamp, ma a due dal termine Zisis Vryzas realizza il gol di un’impresa storica. Il PAOK si arrende poi nel turno successivo ad un Atletico Mdrid guidato da uno scatenato Christian Vieri.


L’impresa è stata poi ripetuta anni più tardi nella stessa parte di Londra, ma questa volta White Hart Lane, la casa del Tottenham Hotspur. Così come tensioni si registrarono come era logico nel nome della sacra rivalità tra turchi e greci in occasione della visita del PAOK al Fenerbahce in Europa League. Manca un grandissimo risultato di prestigio nella bacheca europea del PAOK, che i suoi caldi tifosi si augurano che arrivi molto presto. Del resto quando il PAOK si muove in Europa fa parlare per la propria squadra, ma anche per la sua enorme tifoseria.

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