Soriano del Salisburgo |
I gol di Soriano. Dopo la lunga parentesi dei turni preliminari
e della fase a gironi, il primo confronto ad eliminazione diretta non rimane
certo scevro di clamorose sorprese. L’Europa League pertanto si conferma torneo
continentale senza dubbio meno prestigioso e ricco della Champions, ma che
comunque chiama in causa valori tecnici non trascurabili, in cui emergono spesso
i volti nuovi del calcio europeo. Impressionante è stata la debacle interna
dell’Ajax, rimasto folgorato all’Amsterdam Arena da un primo tempo choccante
giocato dall’Austria Salisburgo, squadra che nel lontano
1994 giocò perdendola contro l’Inter la finale di Coppa UEFA. Ma la squadra del
colosso della Red Bull, oltre a dominare il campionato austriaco, ma questa non
è una notizia che fa clamore, si impone con grande autorità in Olanda, dopo
aver fatto bottino pieno nel proprio girone di qualificazione. L’eroe della
serata è lo spagnolo Jonhatan Soriano,
autore di una doppietta e quindi nuovo capocannoniere della competizione. Il
28enne iberico, ex-prodigio dell’Espanol e passato poi attraverso l’Almeria, il
Poli Ejdo ed il Barcellona B, è arrivato a quota 6, cercando di mantenere un
po’ tardivamente le grandi promesse del suo inizio di carriera. Spettacolare la
sua seconda segnatura personale con una parabola quasi da centrocampo.
Le retrocesse. Tuttavia, quello del Salisburgo non è
stato l’unico exploit clamoroso dei
32esimi di finale. La matricola bulgara del Ludogorets continua nelle proprie imprese, andando a vincere anche
all’Olimpico di Roma con gol dello sloveno Bezjak e mettendo ancora una volta
in mostra il suo straordinario portiere Stoyanov, che tra le altre cose
neutralizza un rigore di Felipe Anderson. La sconfitta della Lazio ha fatto
notizia allo stesso modo delle non vittorie delle squadre provenienti dalla
Champions. Napoli, Porto, Shaktar Donetsk, Basilea e Viktoria Plzen si sono
accontentate di un pareggio, seppur di diversa entità a secondo degli impegni,
mentre il Benfica ha espugnato con
un gol in fuorigioco il temibile Toumba, casa del PAOK a Salonicco.
Il Valencia di Vargas e
Ferghouli.. Il compito più delicato da svolgere era però a
carico delle formazioni ucraine, non peraltro in quanto il paese nelle ore che
precedevano l’inizio delle partite si trovava sull’orlo di una vera e propria
guerra civile. I morti ed i disordini di piazza a Kiev avevano consigliatori
l’UEFA di dirottare la partita della Dynamo sul campo neutro di Nicosia, dove
il giovane Valencia si è imposto con i gol del cileno Edu Vargas e dell’algerino Ferghouli.
Prestazione dell’undici di Kiev in qualche modo anche debilitata dalle gravissime
notizie che provenivano dalla capitale. Ad Odessa invece il Chornomorets
quantomeno è riuscito ad ottenere il pareggio casalingo contro il forte Lione,
mentre nell’impronunciabile Dnepropetrovsk il Dnipro ha battuto con grande
sorpresa di misura e su rigore il Tottenham Hotspur, tra le favorite del torneo,
ma che ha affrontato l’impegno ucraino con molte riserve. Per il Dnipro ha
segnato su rigore Konoplyanka, non nuovo a questo genere di prodezze.
I giovani di Advocaat. L’AZ
Alkmaar ha vinto senza brillare sul campo del Liberec, ma rimane l’unica
squadra a salvare la stagione del calcio olandese, dopo il clamoroso tonfo
casalingo dell’Ajax. Finalista di Coppa UEFA nel 1981, l’AZ ha spesso conquistato
risultati di prestigio in Europa. Non a caso in questa edizione dell’Europa
League è ancora imbattuta. La panchina dell’AZ è affidata a Dick Advocaat, capace di assemblare un
ottimo mix tra qualche esperto e giovani assolutamente promettenti, una sorta
di multinazionale del talento con il portiere costaricense Alvarado, il serbo
Gudelj, l’islandese Gudmudsson, il belga Wuytens, anche se il gol della
vittoria ha portato la firma del capitano olandese Viergever. Ad Alkmaar si dà
spazio soprattutto ai giovani.
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