Romano Cazzaniga con lo Scudetto al petto |
Una folla di oltre 72.000 spettatori si
addensò sugli spalti del vecchio affascinante Comunale di Torino. Juventus e Torino avrebbero dovuto giocare uno dei derby della Mole più affascinanti della storia, in quanto
bianconeri e granata giocavano quasi appaiati in classifica per il primato.
Torino e Juve disputarono quasi un campionato a parte in quella stagione.
Nessuna delle altre contendenti fu in grado almeno minimamente di inserirsi
nella lotta per il tricolore. La Juventus arrivò anche ad accumulare cinque
lunghezze di vantaggio, ma quel primato lentamente si assottigliò sotto i colpi
dei granata di Radice, tecnico rigido ma di vedute all’avanguardia detto il “tedesco”,
per i suoi occhi chiari e capelli biondi.
Era
il 28 marzo del 1976 e quel derby tanto atteso si risolse quasi tutto nella
prima frazione di gioco. Due malaugurate autoreti di Cuccureddu e Scirea
portarono il Toro avanti di due gol, poi nell’intervallo, al momento del
rientro delle squadre negli spogliatoi, accadde il vero fattaccio. Luciano
Castellini, infatti, il portiere del Toro fu tramortito da uno scoppio di un
petardo lanciato dalla Curva Filadelfia che non permise all’estremo difensore
granata di tornare in campo. Il Torino rientrò sul terreno di gioco con il
12esimo Romano Cazzaniga tra i pali.
Cazzaniga era arrivato nell’estate del 1975 dal Taranto, dopo una discreta
militanza nel Monza, nella Pro Patria e nella Reggina. Radice lo aveva scelto
come secondo portiere ed in grado di fare spogliatoio alle spalle dell’inamovibile
Castellini. La Juve attaccò a testa bassa, anche se era quasi scontato che
quella partita sarebbe poi stata risolta con un 2-0 a tavolino in favore del
Torino, così come recitava il regolamento dell’epoca. Il debuttante Cazzaniga però
fu bravo a smorzare i furiosi attacchi della Juve, con più di una parata di
prestigio, mentre il solo Damiani accorciò inutilmente le distanze. Cazzaniga,
comunque, coronò quella sua stagione ambiziosa con ben 3 presenze, che gli
fecero guadagnare il meritato titolo di Campione d’Italia.
Quel successo dei granata di Gigi Radice fu comunque un crocevia
fondamentale per la vittoria dello Scudetto da parte del Torino, l’ultimo in
ordine cronologico della sua gloriosa storia. Nell’estate del 1977, in ritiro
precampionato con il Toro, Cazzaniga, nell’intento di fare uno scherzo ai
propri compagni, cadde da un balcone, riportando varie fratture e chiudendo
anzitempo la sua carriera.
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