venerdì 21 febbraio 2014

Europa League 2014, sorprese tra le big


Soriano del Salisburgo
I gol di Soriano.  Dopo la lunga parentesi dei turni preliminari e della fase a gironi, il primo confronto ad eliminazione diretta non rimane certo scevro di clamorose sorprese. L’Europa League pertanto si conferma torneo continentale senza dubbio meno prestigioso e ricco della Champions, ma che comunque chiama in causa valori tecnici non trascurabili, in cui emergono spesso i volti nuovi del calcio europeo. Impressionante è stata la debacle interna dell’Ajax, rimasto folgorato all’Amsterdam Arena da un primo tempo choccante giocato dall’Austria Salisburgo, squadra che nel lontano 1994 giocò perdendola contro l’Inter la finale di Coppa UEFA. Ma la squadra del colosso della Red Bull, oltre a dominare il campionato austriaco, ma questa non è una notizia che fa clamore, si impone con grande autorità in Olanda, dopo aver fatto bottino pieno nel proprio girone di qualificazione. L’eroe della serata è lo spagnolo Jonhatan Soriano, autore di una doppietta e quindi nuovo capocannoniere della competizione. Il 28enne iberico, ex-prodigio dell’Espanol e passato poi attraverso l’Almeria, il Poli Ejdo ed il Barcellona B, è arrivato a quota 6, cercando di mantenere un po’ tardivamente le grandi promesse del suo inizio di carriera. Spettacolare la sua seconda segnatura personale con una parabola quasi da centrocampo.

Le retrocesse. Tuttavia, quello del Salisburgo non è stato l’unico exploit  clamoroso dei 32esimi di finale. La matricola bulgara del Ludogorets continua nelle proprie imprese, andando a vincere anche all’Olimpico di Roma con gol dello sloveno Bezjak e mettendo ancora una volta in mostra il suo straordinario portiere Stoyanov, che tra le altre cose neutralizza un rigore di Felipe Anderson. La sconfitta della Lazio ha fatto notizia allo stesso modo delle non vittorie delle squadre provenienti dalla Champions. Napoli, Porto, Shaktar Donetsk, Basilea e Viktoria Plzen si sono accontentate di un pareggio, seppur di diversa entità a secondo degli impegni, mentre il Benfica ha espugnato con un gol in fuorigioco il temibile Toumba, casa del PAOK a Salonicco.


Il Valencia di Vargas e Ferghouli..  Il compito più delicato da svolgere era però a carico delle formazioni ucraine, non peraltro in quanto il paese nelle ore che precedevano l’inizio delle partite si trovava sull’orlo di una vera e propria guerra civile. I morti ed i disordini di piazza a Kiev avevano consigliatori l’UEFA di dirottare la partita della Dynamo sul campo neutro di Nicosia, dove il giovane Valencia si è imposto con i gol del cileno Edu Vargas e dell’algerino Ferghouli. Prestazione dell’undici di Kiev in qualche modo anche debilitata dalle gravissime notizie che provenivano dalla capitale. Ad Odessa invece il Chornomorets quantomeno è riuscito ad ottenere il pareggio casalingo contro il forte Lione, mentre nell’impronunciabile Dnepropetrovsk il Dnipro ha battuto con grande sorpresa di misura e su rigore il Tottenham Hotspur, tra le favorite del torneo, ma che ha affrontato l’impegno ucraino con molte riserve. Per il Dnipro ha segnato su rigore Konoplyanka, non nuovo a questo genere di prodezze.

I giovani di Advocaat. L’AZ Alkmaar ha vinto senza brillare sul campo del Liberec, ma rimane l’unica squadra a salvare la stagione del calcio olandese, dopo il clamoroso tonfo casalingo dell’Ajax. Finalista di Coppa UEFA nel 1981, l’AZ ha spesso conquistato risultati di prestigio in Europa. Non a caso in questa edizione dell’Europa League è ancora imbattuta. La panchina dell’AZ è affidata a Dick Advocaat, capace di assemblare un ottimo mix tra qualche esperto e giovani assolutamente promettenti, una sorta di multinazionale del talento con il portiere costaricense Alvarado, il serbo Gudelj, l’islandese Gudmudsson, il belga Wuytens, anche se il gol della vittoria ha portato la firma del capitano olandese Viergever. Ad Alkmaar si dà spazio soprattutto ai giovani.

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