di Antonio Vespasiano (giornalista di Calcio2000)
Obdulio Varela riceve la Coppa Rimet |
UNA MEDIANA
TUTTO PEPE
Centromediano
metodista l’eroe indiscusso del calcio “oriental”, OBDULIO VARELA. Nonostante l’ottima carriera
legò il suo nome soprattutto all’eroica prova di sacrificio, grinta e
generosità sciorinata contro i brasiliani nel Mondiale del ’50, dove si assunse
in prima persona la responsabilità di compiere il miracolo e battere i maestri.
In campo dette prova di coraggio e abnegazione, doti che seppe trasmettere ai
suoi compagni, rappresentando l’animo pugnandi di un’intera nazione che mai ne
dimenticò l’indomito spirito. Sulla destra lo scricciolo che fece piangere
l’intero popolo brasiliano nel 1950, ALCIDES GHIGGIA la più grande ala
uruguayana di tutti i tempi. Guizzante e fumantino talento che dispensava
straordinarie prestazioni, ma anche prove anonime figlie di un carattere
elettrico come il suo dribbling. A proposito della sua fenomenale prestazione
nella sfida Mondiale contro il Brasile (dove prima servì l’assist a Schiaffino
per l’1-1 per poi realizzare il 2-1 finale) disse: «Solo tre persone
hanno saputo zittire il Maracanà: Frank Sinatra, il Papa ed io». Interno sinistro “El Príncipe” ENZO FRANCESCOLI, probabilmente il migliore giocatore uruguayano dell’epoca moderna.
Elegante nella giocata, in campo ricamava calcio nonostante un carattere schivo
e dimesso. Tra i grandissimi del River Plate di ogni epoca, s’impose
all’attenzione mondiale dopo Mexico ’86, la sua avventura europea lo completò
come giocatore anche se non lo vide mai protagonista con la maglia di un grande
club. La maglia numero 10 spetta a JUAN ALBERTO SCHIAFFINO uno dei più grandi registi di sempre, certamente il
giocatore più amato in Uruguay. Tecnica, velocità, visione di gioco, precisione
al tiro e nell’assist, un autentico fuoriclasse che faceva della semplicità la
sua arma migliore. “Pepe” vestì la maglia della Celeste prima ancora
dell’esordio col Penãrol,
uomo in più al Mondiale del ’50, è lui che realizza il gol del pari nella sfida
col Brasile, propiziando poi il 2-1 di Ghiggia. Dopo quell’epica sfida
diventerà per tutti “il dio del calcio”. Tra le riserve LUIS CUBILLA ennesima grande ala del calcio uruguagio.
“Soprannaturale” nel dribbling, virtuoso nelle giocata, era cresciuto col fútbol di strada, prerogativa questa che esaltava l’imprevedibilità.
Vincente a tutto tondo, raccolse record e successi, mettendo in bacheca nove Campionati,
tre Libertadores e due Intercontinentali. Interno sinistro ISABELINO GRADÍN, fu
il protagonista nel 1916 della prima edizione della Coppa America mettendo in mostra straordinarie doti
tecniche, che si riflettevano nei dribbling e nel potente tiro da fuori, e un
atletismo fuori dal comune. Erede di Schiaffino è PEDRO ROCHA fuoriclasse del Penãrol che come il
predecessore aveva eleganza, visione di gioco e intelligenza tattica. Convocato
in quattro Mondiali, tra cui quello del ’70 dove la Celeste si piazzò quarta,
vinse pure la Coppa America nel ’67, ma il meglio di sé lo diede nei dieci anni
di Coppa Libertadores, portando a casa il trofeo ben tre volte.
UN ATTACCO
DA ’30 E LODE
Il tandem
offensivo è ben assortito. Nel ruolo di prima punta l’”Artillero” PEDRO PETRONE, il più
forte centravanti degli anni Trenta. Forte fisicamente, rivoluzionò il ruolo
per la sua vocazione a giocare in profondità, ad attaccare lo spazio con
micidiali incursioni al termine della quali lasciava partire dei bolidi
terrificanti. Tale era l’impatto che aveva sulle partite che Scarone disse di
lui: «Non abbiamo problemi ad andare in gol: basta lanciare la palla al centro
per “Perucho”. Ed è Gol». Vinse di seguito la Coppa America nel ’23 e ’24,
risultandone il capocannoniere, le Olimpiadi nel ’24 e nel ’28 e i Mondiali nel
’30 dove solo uno scadimento di forma non lo vide tra i protagonisti. Il suo
carattere bizzoso ne condizionò l’avventura italiana chiusa comunque con 37 gol
in 44 partite in maglia viola. Seconda punta “el Mago” HÉCTOR SCARONE per molti il più grande
giocatore uruguayano di tutti i tempi, era senza dubbio una stella assoluta che
seppe trasformarsi in leggenda. Organizzava il gioco, guidava i compagni con
spirito da leader, in campo era inarrestabile, forte nel gioco aereo (si diceva
che dopo aver saltato aspettasse la palla in aria), abile nel dribbling stretto,
infallibile nei calci piazzati. Secondo Meazza era il “miglior giocatore del
mondo”, invece Zamora lo definì “il simbolo del football”, investiture queste
che riecheggiano ancora oggi. Idolo della Celeste che condusse a due Ori
Olimpici e alla vittoria dei Mondiali del ’30. Con 31 gol in 52 presenze è il
secondo marcatore all time dell’Uruguay. Tre le riserve degli avanti “el Loco” ÁNGEL
ROMANO, punto fermo dell’Uruguay degli anni ’20 dove s’impose a suon di gol in
ogni linea d’attacco schierata nelle sei Coppa America da lui vinte. Da leader
sapeva mettersi a disposizione del collettivo, ricoprendo più ruoli ma sempre
col pensiero fisso del gol. Al collo anche la medaglia Olimpica del ’24.
Centravanti FERNANDO MORENA, numeri alla mano il più grande goleador uruguayano
di tutti i tempi. 667 le reti realizzate nell’arco della sua brillante carriera
ne certificano il formidabile killer instinc. Sette volte miglior marcatore del
campionato uruguayano (di cui sei consecutive), detiene record incredibili come
le 97 reti stagionali nel ’75 o le 36 in campionato nel ’78. In una singola partita
fu capace di segnarne 7. Infine, impossibile dimenticarsi di DIEGO FORLÁN, leader
del meraviglioso Uruguay quarto ai Mondiali del 2010, dove è stato eletto
miglior giocatore del torneo e con 5 gol anche capocannoniere. Attaccante
polivalente in grado non solo di finalizzare il gioco ma anche di rifinire per
i compagni. Tecnica sontuosa, visione di gioco illuminata, freddezza sottorete.
Lunghissimo l’elenco dei suoi trofei così come quello dei suoi gol. Nella
Celeste primatista assoluto per presenze e reti.
RICAPITOLANDO
Ricapitolando, ecco la formazione uruguayana di sempre:
Ricapitolando, ecco la formazione uruguayana di sempre:
URUGUAY (4-1-3-2):
Mazurkiewicz; J. Andrade, Santamaría, Nasazzi, V. Andrade; Varela; Ghiggia, Schiaffino, Francescoli; Scarone, Petrone. A Disp. Maspoli, Gambetta, Montero, Cubilla, Rocha,
Morena, Forlán.
Nessun commento:
Posta un commento