venerdì 13 dicembre 2013

Top11- L'Uruguay di sempre-2a


di Antonio Vespasiano (giornalista di Calcio2000)
Obdulio Varela riceve la Coppa Rimet
UNA MEDIANA TUTTO PEPE

Centromediano metodista l’eroe indiscusso del calcio “oriental”, OBDULIO VARELA. Nonostante l’ottima carriera legò il suo nome soprattutto all’eroica prova di sacrificio, grinta e generosità sciorinata contro i brasiliani nel Mondiale del ’50, dove si assunse in prima persona la responsabilità di compiere il miracolo e battere i maestri. In campo dette prova di coraggio e abnegazione, doti che seppe trasmettere ai suoi compagni, rappresentando l’animo pugnandi di un’intera nazione che mai ne dimenticò l’indomito spirito. Sulla destra lo scricciolo che fece piangere l’intero popolo brasiliano nel 1950, ALCIDES GHIGGIA la più grande ala uruguayana di tutti i tempi. Guizzante e fumantino talento che dispensava straordinarie prestazioni, ma anche prove anonime figlie di un carattere elettrico come il suo dribbling. A proposito della sua fenomenale prestazione nella sfida Mondiale contro il Brasile (dove prima servì l’assist a Schiaffino per l’1-1 per poi realizzare il 2-1 finale) disse: «Solo tre persone hanno saputo zittire il Maracanà: Frank Sinatra, il Papa ed io». Interno sinistro “El Príncipe” ENZO FRANCESCOLI, probabilmente il migliore giocatore uruguayano dell’epoca moderna. Elegante nella giocata, in campo ricamava calcio nonostante un carattere schivo e dimesso. Tra i grandissimi del River Plate di ogni epoca, s’impose all’attenzione mondiale dopo Mexico ’86, la sua avventura europea lo completò come giocatore anche se non lo vide mai protagonista con la maglia di un grande club. La maglia numero 10 spetta a JUAN ALBERTO SCHIAFFINO uno dei più grandi registi di sempre, certamente il giocatore più amato in Uruguay. Tecnica, velocità, visione di gioco, precisione al tiro e nell’assist, un autentico fuoriclasse che faceva della semplicità la sua arma migliore. “Pepe” vestì la maglia della Celeste prima ancora dell’esordio col Penãrol, uomo in più al Mondiale del ’50, è lui che realizza il gol del pari nella sfida col Brasile, propiziando poi il 2-1 di Ghiggia. Dopo quell’epica sfida diventerà per tutti “il dio del calcio”. Tra le riserve LUIS CUBILLA ennesima grande ala del calcio uruguagio. “Soprannaturale” nel dribbling, virtuoso nelle giocata, era cresciuto col fútbol di strada, prerogativa questa che esaltava l’imprevedibilità. Vincente a tutto tondo, raccolse record e successi, mettendo in bacheca nove Campionati, tre Libertadores e due Intercontinentali. Interno sinistro ISABELINO GRADÍN, fu il protagonista nel 1916 della prima edizione della Coppa America mettendo in mostra straordinarie doti tecniche, che si riflettevano nei dribbling e nel potente tiro da fuori, e un atletismo fuori dal comune. Erede di Schiaffino è PEDRO ROCHA fuoriclasse del Penãrol che come il predecessore aveva eleganza, visione di gioco e intelligenza tattica. Convocato in quattro Mondiali, tra cui quello del ’70 dove la Celeste si piazzò quarta, vinse pure la Coppa America nel ’67, ma il meglio di sé lo diede nei dieci anni di Coppa Libertadores, portando a casa il trofeo ben tre volte.

 

UN ATTACCO DA ’30 E LODE

Il tandem offensivo è ben assortito. Nel ruolo di prima punta l’”Artillero” PEDRO PETRONE, il più forte centravanti degli anni Trenta. Forte fisicamente, rivoluzionò il ruolo per la sua vocazione a giocare in profondità, ad attaccare lo spazio con micidiali incursioni al termine della quali lasciava partire dei bolidi terrificanti. Tale era l’impatto che aveva sulle partite che Scarone disse di lui: «Non abbiamo problemi ad andare in gol: basta lanciare la palla al centro per “Perucho”. Ed è Gol». Vinse di seguito la Coppa America nel ’23 e ’24, risultandone il capocannoniere, le Olimpiadi nel ’24 e nel ’28 e i Mondiali nel ’30 dove solo uno scadimento di forma non lo vide tra i protagonisti. Il suo carattere bizzoso ne condizionò l’avventura italiana chiusa comunque con 37 gol in 44 partite in maglia viola. Seconda punta “el Mago” HÉCTOR SCARONE per molti il più grande giocatore uruguayano di tutti i tempi, era senza dubbio una stella assoluta che seppe trasformarsi in leggenda. Organizzava il gioco, guidava i compagni con spirito da leader, in campo era inarrestabile, forte nel gioco aereo (si diceva che dopo aver saltato aspettasse la palla in aria), abile nel dribbling stretto, infallibile nei calci piazzati. Secondo Meazza era il “miglior giocatore del mondo”, invece Zamora lo definì “il simbolo del football”, investiture queste che riecheggiano ancora oggi. Idolo della Celeste che condusse a due Ori Olimpici e alla vittoria dei Mondiali del ’30. Con 31 gol in 52 presenze è il secondo marcatore all time dell’Uruguay. Tre le riserve degli avanti “el Loco” ÁNGEL ROMANO, punto fermo dell’Uruguay degli anni ’20 dove s’impose a suon di gol in ogni linea d’attacco schierata nelle sei Coppa America da lui vinte. Da leader sapeva mettersi a disposizione del collettivo, ricoprendo più ruoli ma sempre col pensiero fisso del gol. Al collo anche la medaglia Olimpica del ’24. Centravanti FERNANDO MORENA, numeri alla mano il più grande goleador uruguayano di tutti i tempi. 667 le reti realizzate nell’arco della sua brillante carriera ne certificano il formidabile killer instinc. Sette volte miglior marcatore del campionato uruguayano (di cui sei consecutive), detiene record incredibili come le 97 reti stagionali nel ’75 o le 36 in campionato nel ’78. In una singola partita fu capace di segnarne 7. Infine, impossibile dimenticarsi di DIEGO FORLÁN, leader del meraviglioso Uruguay quarto ai Mondiali del 2010, dove è stato eletto miglior giocatore del torneo e con 5 gol anche capocannoniere. Attaccante polivalente in grado non solo di finalizzare il gioco ma anche di rifinire per i compagni. Tecnica sontuosa, visione di gioco illuminata, freddezza sottorete. Lunghissimo l’elenco dei suoi trofei così come quello dei suoi gol. Nella Celeste primatista assoluto per presenze e reti.

 

RICAPITOLANDO
Ricapitolando, ecco la formazione uruguayana di sempre:

URUGUAY (4-1-3-2): Mazurkiewicz; J. Andrade, Santamaría, Nasazzi, V. Andrade; Varela; Ghiggia, Schiaffino, Francescoli; Scarone, Petrone. A Disp. Maspoli, Gambetta, Montero, Cubilla, Rocha, Morena, Forlán.

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