Le
recenti stagioni di Europa League stanno ridando leggermente lustro alla storia
europea del Tottenham Hotspur, unica squadra in lizza della competizione ad
aver vinto in due occasioni la Coppa UEFA. I londinesi si affermarono nella
prima edizione in assoluto del 1972 ed in quella del 1984. Abbastanza indietro
nel tempo rispetto alle vicissitudini attuali. Tuttavia, gli spurs viaggiano a
passo spedito in questa edizione dell’Europa League, anche dopo l’agevole
successo in casa dell’Anzhi.
I ragazzi di Burnkinshaw. La vittoria nel 1984 giunse abbastanza a
sorpresa, anche perché i londinesi viaggiarono a rimi alquanto lenti in patria.
Lontanissimi dalla vetta in campionato ed eliminati nei primi turni sia in FA Cup che in Coppa di
Lega dal Norwich Citi e dall’Arsenal. In Coppa UEFA, invece, il Tottenham trovò
risorse inaspettate, beneficiando soprattutto della buona vena dei suoi fuoriclasse,
gente che avrebbe scritto pagine importanti non solo a White Hart Lane. Nel
primo turno gli spurs passeggiarono contro gli irlandesi del Drogheda United,
ma dal secondo turno in poi iniziarono a mietere vittime importanti, come il
Feyenoord Rotterdam di un inedito Johann Cruyff alla sua ultima stagione
agonistica. Nonostante anche un gol del Papero d’oro, la superiorità del Tottenham
non fu mai messa in discussione. Al terzo turno invece fu eliminato il Bayern
di Rummenigge, grazie ai gol dello scozzese Steve Archibald e del novo talento
Mark Falco. Nei quarti contro gli ostici dell’Austria Vienna i protagonisti furono
ancora Archibald e Brazil, ex-attaccante dell’Ipswich Town e di grande talento.
Il gol decisivo fu però dell’intramontabile Ossie Ardiles, vero idolo della
tifoseria degli spurs. La semifinale fu altrettanto difficile contro l’Hajduk
Spalato, soprattutto per i problemi ambientali a giocare nel Poljud spalatino. La
tifoseria locale accolse i rivali sul terreno di gioco, portando un galletto
(simbolo degli spurs) al guinzaglio e per poi sgozzarlo in maniera impietosa Il
Tottenham perse in Jugoslavia 2-1, ma poi passò il turno a Londra con un gol di
Hazard. In finale quindi la squadra di Burkinshaw si trovò di fronte i
detentori del trofeo dell’Anderlecht e
la dura e lunga battaglia si chiuse soltanto dopo i calci di rigore. Il
Tottenham Hotspur trionfò in maniera meritata, portando a tre i suoi successi
in campo europeo, dopo la Coppa delle Coppe del ’63 e la Coppa UEFA del ’72. Le finali contro i biancomalva di Bruxelles furono però
anche contrassegnate dai disordini provocati dai fans del Tottenham nella
trasferta in Belgo. Più di un campanello di allarme degli hooligans.
Ossie di seppia. L’uomo guida degli spurs continuava a
rimanere comunque lo stagionato Ardiles, talentuoso argentino approdato a
Londra, dopo il Mundial vinto a Baires nel ’78. La sua esperienza al Tottenham
fu però in un primo momento interrotta in seguito alla Guerra delle Malvinas
che scoppiò nel 1982. Non era un momento facile per gli argentini di stanza in
Inghilterra ed Ardiles fu prestato ai francesi del PSG. Ardiles poi tornò agli
spurs, ma nel frattempo un suo fratello arruolato nella Marina argentina era
stato tra i primi caduti nelle Malvinas. Un giorno i sostenitori del Leicester
City lo beccarono duramente nel corso di un match di campionato. Per tutta
risposta quelli del Tottenham dalla loro curva presero a gridare “Argentina, Argentina” per sostenere la
causa del loro idolo.
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