di Vincenzo
Paliotto (per Fan's Magazine)
Anche in questo caso il movimento ultras
travalica il confine sempre più sottile e valicabile tra calcio e politica. Ed
ancora una volta anche in questo caso
quasi clamoroso il vento di rivolta soffia dall’est
dell’Europa, da quella regione mediterranea in particolare che già mesi fa ha
visto scendere in campo le tifoserie organizzate di Fenerbahce, Galatasaray e
Besiktas (acerrime nemiche da sempre in campionato) per mettersi contro il
governo di Erdogan. Questa volta, invece, il movimento della rivolta si scatena
in Grecia, paese turbolento in cui negli ultimi anni gli ultras hanno dovuto
seguire vicende storiche, politiche e sociali di una estrema delicatezza.
Complice anche il periodo storico ellenico molto particolare e senza dubbio il
più buio della millenaria storia del paese. Uno stato divorato dalla voracità
delle banche e messo in ginocchio dall’Europa e dalla sua politica di austerity
senza riguardo per le esigenze primarie della sua popolazione. Anche in questo
caso la scintilla si è innescata dalle parti di Salonicco, città che respira in
ogni suo angolo una spiccata mentalità ultras. Gli effetti di una vera e
propria lotta armata tra gli ultras del PAOK, la squadra probabilmente più
seguita in città, e gli squadristi di Alba Dorata hanno provocato una crisi di
governo che ha costretto il partito dell’estrema destra ad uscire dal
Parlamento.
La maglietta di Ergys. Tutto è cominciato da una maglietta
tirata fuori dal giocatore di origini albanesi in forza al PAOK, il
centrocampista ventenne Ergys Kace. Il quale sul suo profilo di facebook ha
pubblicato una fotografia che lo ritraeva con una maglietta dell’UCK,
l’esercito di liberazione kosovaro. Lo stesso club di Salonicco, però, è
intervenuto opportunamente nelle vicenda, richiamando il suo stesso tesserato
ad una maggiore correttezza e disciplina. Ma tutto questo non è stato giudicato
sufficiente da parte degli estremisti di Alba Dorata, che con un comunicato
stampa hanno richiamato il comportamento giudicato grave del giovane Kace e si sono
permessi anche di filosofeggiare sulla purezza ellenica del PAOK. Club fondato
nel 1926 da emigranti che provenivano da Costantinopoli. Un affronto fin troppo
duro per i gusti del Gate 4, quelli del Cancello 4, il maggior gruppo
organizzato dei bianconeri e tra le tifoserie più temute del Vecchio
Continente. “Il PAOK, in quanto squadra
fondata da immigrati e rifugiati, si schiera contro ogni tipo di razzismo”,
hanno scritto senza mezzi termini quelli del Gate 4, che nel giro di poche ore
poi passano ai fatti. E l’11 settembre hanno assaltato la sede di Alba Dorata,
in una mega-rissa che ha provocato oltre 46 arresti e soprattutto si sono
registrate botte da orbi. Gli squadristi di Alba Dorata sono stati costretti a
registrare una dura lezione da parte degli ultras del PAOK. In molti dei
militanti di Alba Dorata ne sono usciti sconfitti e questo scontro ha annotato
la prima flessione e batosta subita dal movimento dall’inizio del 2012 ad oggi.
Il sacrificio di Pavlos. Gli odi reciproci, comunque, non si sono
placati neanche dopo gli scontri tra le opposte fazioni e pochi giorni dopo la
rissa un militante di Alba Dorata, Jorgos Rapoukias, ha ucciso a coltellate
Pavlos Fyssas, noto rapper antifascista di appena 34 anni. Le reazioni nel
paese ellenico sono state vastissime ed impulsive. Gli ultras di sinistra di
varie squadre si sono prodigati in una vera e propria caccia antifascista.
Nelle piazze sono scoppiati disordini di ogni genere- Gli scontri sono
risultati di una certa gravità ed hanno provocato per Alba Dorata uno scossone
deciso ed irreparabile. Nikos Dendias, il Ministro per l’ordine pubblico, non
ha fatto sconti. Alba Dorata è stato costretto alla resa nonostante il 12%
nelle preferenze nei sondaggi politici. L’estrema destra ha approfittato della
crisi profonda del paese per ritornare quasi ai vertici del Parlamento, ma il
popolo si è ribellato, mettendo in crisi il movimento politico che stava
creando enormi problemi alla stabilità sociale del paese. Una protesta ed
opposizione che è partita dagli ultras. Un dettaglio che molti in Grecia non
hanno trascurato. Il sacrificio di Pavlos Fyssas anche se in modo tragico è
servito a qualcosa. E in Grecia si parla
di un altro Alexos Panagulis, che si ribellò alla dittatura dei colonnelli.
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