Pruzzo tra Rocca e Superchi |
Roberto Pruzzo si rivelò senza dubbio come uno
dei migliori attaccanti italiani del calcio a cavallo degli Anni Settanta ed
Ottanta. Esplose nel Genoa e quindi si affermò alla Roma, vincendo per ben 3
volte la classifica dei cannonieri del massimo campionato. Ma nonostante tutto,
il suo rapporto con la Nazionale Italiana ed Enzo Bearzot non fu mai idilliaco.
Nemmeno conflittuale, ma quel feeling esistente tra il baffuto centravanti ed i
colori giallorossi non si rispecchiò mai nell’azzurro nazionale. Poche le sue
apparizioni rispetto alla sua enorme cifra tecnica, così come i suoi gol.
Ma la Roma in effetti era la sua miglior
squadra nazionale. L’Olimpico si inchinava quasi o sempre ai suoi piedi, di
fronte alle sue prodezze in acrobazie e di testa, nelle quali era pressoché imbattibile.
Il Commando Ultras Curva Sud romanista gli dedicò uno dei cori più gettonati
degli Anni Ottanta: “Lode a te Roberto Pruzzo” si innalzava dalla Curva Sud
dell’Olimpico quando la Roma attaccava a testa bassa alla ricerca del successo
pieno. Un giorno, il 26 ottobre dell’81, Roberto Pruzzo conquistò anche San
Siro sul versante interista. La squadra capitolina conquistò la vetta della
classifica, spodestando proprio l’Inter Campione d’Italia. Un’autorete di Bini
dopo 2’ spianò la strada ai giallorossi, che salirono in cattedra con al
doppietta di Pruzzo. Accorciò le distanze il prode Altobelli, ma ancora Pruzzo
dagli undici metri battè Bordon, prima che ancora Altobelli siglasse l’inutile
secondo gol nerazzurro. Anche quel giorno l’inarrestabile Pruzzo si era
guadagnato la sua lode.
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