La
riapertura delle frontiere disposta dal calcio italiano agli inizi degli Anni
Ottanta regalò senza dubbio agli appassionati della nostra penisola le
prestazioni di campioni inarrivabili. Così sulla scia di Arthur Antunes de
Coimbra, da tutti conosciuto come Zico, giunse in Friuli alla corte dell’Udinese
anche Edinho Nazareth Filho, straordinario difensore cresciuto ed affermatosi
nella Fluminense, altra grande squadra di Rio de Janeiro. Per ironia della
sorte Edinho in Brasile era uno dei più fieri avversari dello stesso Zico, in
quanto si erano incontrati e scontrati decine di volte nel clàsico del Fla-Flu,
il derby più sentito del calcio brasiliano. Edinho rivelò sin dalle sue prime
apparizioni una grande attitudine ed uno spirito di adattamento per il calcio
italiano. Divenne uno dei liberi con maggior rendimento nel nostro campionato,
deciso ed efficace nelle chiusure, ma anche abile come regista difensivo. Nelle
sue 138 apparizioni nel campionato italiano, quello più bello del mondo degli
Anni Ottanta, segnò anche 22 reti, in virtù di un gran tiro dalla distanza.
Il 24 marzo del 1985 proprio una sua legnata a
lunga gittata risultò decisiva in una delicata trasferta per la sua Udinese sul
campo dell’Atalanta. Con un gran tiro dai trenta metri il carioca sorprese l’estremo
difensore orobico Ottorino Piotti proprio al 90’, consegnando una vittoria
importantissima ai bianconeri friulani. L’Udinese, grazie anche a quel successo
esterno, si sarebbe salvata. Zico al termine del campionato se ne tornò in
Brasile, mentre Edinho rimase in Friuli da condottiero fino al 1987.
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