Liam Brady |
Quello delle vendetta è un piatto che servito
senza dubbio freddo. Non fu il caso di Liam
Brady, però, straordinario centrocampista irlandese di Dublino, che grazie
ad un rendimento costante e soprattutto ad un’enorme professionalità guidò la
Juventus a 2 Scudetti consecutivi, per essere poi sbolognato senza troppi
complimenti per far posto ai nuovi stranieri Boniek e Platini. Brady
lascia la Juve a maggio del 1982 dopo aver siglato il rigore decisivo di
Catanzaro, ma il 12 settembre dello stesso anno si ritrova la Vecchia Signora
di fronte alla prima del nuovo campionato. E’ andato a vestire la maglia
blucerchiata della neopromossa Sampdoria, in compagnia di un altro britannico Trevor Francis, di un giovanissimo
talento come Roberto Mancini e guidato in panchina dal vulcanico Renzo
Ulivieri. La Juve si presenta a Marassi con 6 Campioni del Mondo più Boniek e
Platini. Ci si attende l’acuto dello squadrone, invece l’armata del Trap
scivola di fronte all’ardore dell’ex di turno Brady e ai suoi impavidi scudieri.
Il gol dell’improbabile successo doriano lo firma il gregario Mauro Ferroni, una vita spesa nella
Samp dopo gli esordi nell’OMI Roma. Al 67’ cavalca la scia destra di
competenza, supera di slancio Cabrini e quindi uccellando Zoff con un tiro che
incoccia nella parte bassa del palo. La Juve incassa la sconfitta, Brady esulta
per la sua composta vendetta.
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