sabato 20 luglio 2013

Olimpia Asunciòn, Rey de Copas

L'esultanza di Pittoni dopo il gol
 Vincendo la gara di andata per 2-0, gol di Alejandro Silva e Pittoni, l'Olimpia Asunciòn mette una seria ipoteca sulla vittoria della Copa Libertadores. Ma quelli dell'Atletico mineiro non ci stanno e sanno di avere la tifoseria più "argentina" del Brasile. Intanto l'Olimpia è un club blasonato ed il successo è il suo mestiere. Così come ci racconta Vincenzo Paliotto dalle pagine di Clàsicos. Derby e rivalità in America Latina. Urbone Publishing.
 
L’Olimpia Asunciòn è stato fondato il 25 luglio del 1902 ed è la squadra più antica del paese. Tra i suoi fondatori figurano numerosi paraguayani in qualche modo indottrinati da quell’olandese di nome Paats, che ha introdotto il gioco del calcio nel paese. Il suo nome fu chiaramente preso in prestito dalla tradizione sportiva greca e dalla sua Olimpia. I bianconeri rappresentano la squadra più blasonata della nazione e tra le più vittoriose del Sudamerica e non a caso uno dei suoi soprannomi preferiti è quello di Rey de Copas, regina di coppe. Infatti, l’Olimpia, oltre ad aver vinto 39 volte il campionato nazionale, conta nella sua bacheca anche 3 Copa Libertadores (vinte nel 1979 contro il Boca Juniors, nel 1990 contro il Barcelona Guayaquil e nel 2002 ai calci di rigore contro i sorprendenti brasiliani del Sao Caetano, battuti a San Paolo del Brasile), 2 Recopa Sudamericana (nel 1991 e nel 2003), 1 Coppa Intercontinentale (nel 1979 ai danni del Malmo), 1 Supercoppa Sudamericana (nel 1990) ed 1 Copa Interamericana (nel 1979). Oltretutto l’Olimpia aveva già raggiunto la finale della Copa Libertadores nella prima edizione della competizione nel 1960. Nella doppia finale si arrese per un solo gol al grande Penarol (1-0 e 1-1). Dopo aver perso a Montevideo di misura, l’Olimpia nello stadio al tempo denominato di Puerto Sajonia aveva subito riequilibrato il punteggio con un gol di Recalde in un’atmosfera incredibile, in cui 35.000 paraguayani incontenibili resero la vita difficile a quel Penarol coraggioso, che con Cubilla a pochi minuti dal termine siglò il gol del pareggio e della vittoria finale nella manifestazione.

I bianconeri disputano le proprie gare interne all’Estadio Manuel Ferreira, capace di appena 15.000 posti e circondato da grandi alberi che lo rendono simile ad un bosco, inaugurato nel 1964 con un’amichevole di lusso contro il Santos di Pelè. Un’enorme folla di tifosi accorse nel nuovo stadio per vedere all’opera il grande campione brasiliano, anche più di quelli che era l’effettiva capienza dell’impianto, tanto da provocare il crollo di una tribuna con molti feriti. Lo stesso Pelè si portò generosamente in soccorso dei tifosi paraguayani in una partita che terminò sul 2-2. Per le gare più importanti di Copa Libertadores e nei derby contro il Cerro Porteno l’Olimpia chiede opportunamente ospitalità al più capiente Defensores del Chaco, che di posti ne conta ben 48.000. Hanno vestito la maglia dell’Olimpia grandi campioni del calcio nazionale come Carlos Alberto Kiese, Hugo Talavera (detto l’architetto), Villalba ed Aquino (il goleador) trionfatori in Copa Libertadores nel ’79, oppure Samaniego e Amarilla che invece nella medesima manifestazione primeggiarono nel 1990, ma altri ancora come Romerito, Flaminio Silva e Hugo Ever Almeida, che vanta il primato di essere il calciatore con il maggior numero di presenze in assoluto contabilizzate in Copa Libertadores. Nato a Salto in Uruguay nel ’48, Almeida esordì nel CA Cerro, ma quindi emigrò in Paraguay nel Guaranì. Ottenne successivamente la cittadinanza paraguayana e difese per quasi venti anni i pali dell’Olimpia, vincendo praticamente tutto quello che si poteva vincere. In 16 edizioni di Copa è sceso in campo 113 volte. E’ stato il primo portiere ad andare in gol nella Libertadores. Successe nel 1984 su calcio di rigore in casa dell’Estudiantes a La Plata. Almeida inaugurò una moda abbastanza fortunata dei portieri-goleador in Copa Libertadores.

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