La Banda del Parque |
(pubblicato su Fan’s
Magazine)
Nel calcio sudamericano rivendicano estrema
importanza i primati ed i numeri, ma non soltanto per quanto riguarda quelli
appartenenti alle imprese delle squadre di club e di quelle nazionali. Infatti,
i primati ugualmente importanti sono anche quelli detenuti dalla tifoserie,
molto spesso numerose e calde dell’America Latina. Pertanto per il prossimo 4
aprile La Banda del Parque, la
maggiore tifoseria organizzata del Nacional Montevideo, club storico e
blasonato del calcio uruguagio, ha annunciato il raggiungimento di un nuovo
primato. I supporters degli orientales,
infatti, nella gara interna di Copa Libertadores all’Estadio Centenario contro
il Toluca dispiegheranno un nuovo ed immenso bandierone, cha sarà il più grande
mai esposto fino ad ora. Gli stessi sostenitori del Nacional hanno spiegato che
proprio contro la formazione messicana ci sarà la possibilità di dare spazio a
questo bandierone. L’impresa è stata organizzata e programmata in ogni
dettaglio. Lo stesso sito web ufficiale ha lanciato la campagna per la raccolta
di fondi verso i propri sostenitori. Poi ognuno di loro ha apposto la propria
firma per aver partecipato alla realizzazione dello striscione. Il Nacional gioca le gare interne all'Estadio Gran Parque Central e per questo il suo maggiore gruppo ultras porta questo nome. Oltretutto proprio nella stessa zona nel 1811 l'eroe nazionale Josè Artigas fu nominato jefe degli orientales, cioè capo di tutti gli uruguagi.
I tifosi firmano la Bandera Gigante |
Il Nacional, acerrima rivale del Penarol in
uno dei superclàsico più importanti
del mondo, è una squadra molto amata in Uruguay, ritenuta in un certo qual modo
la vera squadra del popolo, anche se con il passare degli anni è poi diventato
sempre più difficile stabilire anche la provenienza degli starti sociali e le
appartenenza politiche dei due maggiori club. Tuttavia, il Nacional anche per i
colori sociali rosso, blu e bianco incarna la vera etnia del popolo d’Uruguay.
Il Nacional tra l’altro è la vera Rey de Copas del calcio nazionale, avendo
vinto un’infinità di trofei. Se ne calcolano nella bacheca del club ben 134,
tra successi nazionali ed internazionali.
Gli ultras del Penarol sono noti ed accusati
di molte e pericolose intemperanze, ma anche i facinorosi del Nacional, ad ogni
modo, non sono da meno per la loro numerosità e per la loro pericolosità. Anzi
la tradizione attribuisce proprio ai seguaci del Nacional la nascita dell’uso
per la prima volta del termine hincha
(tifoso) del calcio sudamericano. Fu agli inizi del secolo scorso un certo
Prudencio Miguel Reyes, che tra l’altro da buon artigiano che era realizzava i
palloni da gioco per la sua squadra, e che era noto a tutti come el hinchador. Un primato che quelli del
Penarol volutamente ignorano ed ovviamente mal sopportano. Dal 2001 il loro
capo è “El Gordo” Ramòn, che guida La
Banda del Parque, la tifoseria organizzata dei tricolores anche nata agli inizi degli Anni Settanta. Quelli del
Nacional hanno trovato una maggiore unità interna proprio dopo la morte del
piccolo Posadas ed anche quella di Daniel nel 1996 questa volta prima di una
partita tra il Nacional ed il Cerro. Da allora i tricolores prima di arrivare allo stadio si incontrano nelle strade
8 de octubre e Jaime Cibils e poi viaggiano insieme, per essere più compatti ed
evitare isolate rappresaglie. La Banda
del Parque si è poi specializzata in agguati e furti ai danni dei capi aurinegros. Nel 2003 svaligiarono la
casa di tal “El Diente” e poi nel 2005 quella del “Chueco”, portando loro via
striscioni e bandiere. Entrambe sono comunque tifoserie trasversali, senza
particolari inclinazioni politiche né tantomeno di strati sociali ed i loro
sostenitori sono distribuiti indifferentemente in tutto il territorio di
Montevideo e dell’Uruguay. Un sondaggio del 2006 diceva che erano di più quelli
del Penarol, ma in casa del Nacional pare che nessuno abbia dato credito al
risultato di questa ricerca.
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