mercoledì 30 gennaio 2013

Guida alla Copa Libertadores, il Corinthians e le sue avversarie


I tifosi del Corinthians in festa
 Il cammino del Corinthians detentore del titolo riparte dal Gruppo 5 in compagnia dei colombiani del Millionarios Bogotà, dei boliviani del San Josè de Oruro e dei messicani del Tijuana, autentica novità per la Copa Libertadores. Ad ogni modo, il Timao non dovrebbe patire particolari affanni per passare alla seconda fase. Il raggruppamento nasconde pur delle insidie, ma le avversarie almeno sulla carta appaiono abbordabili per la squadra di Tite, che peraltro si è anche rinforzata sul mercato. Il Timao, infatti, ha ingaggiato l’ex-milanista Pato, indicato da molti come la vera nuova stella della manifestazione, che andrà a fare compagnia in attacco al brasiliano-qatariota Emerson Sheik ed al peruviano Pablo Guerrero, che con un suo gol ha risolto la finale di Coppa del Mondo contro il Chelsea. Oltretutto il Corinthians è riuscito a trattenere anche Paulinho, cercato da molti club europei. I bianconeri paulisti sono giunti alla loro 12esima partecipazione al massimo torneo continentale.

il logo del Millonarios Bogotà
 La squadra maggiormente attrezzata per provare ad insidiare la leadership nel girone al Corinthians appare il Millionarios Bogotà, squadra che è ritornata ai vertici del calcio nazionale dopo l’ultimo titolo vinto addirittura nel 1988. La squadra bogotana è una vera istituzione in tutto il paese. Fu fondata nel 1946 ed importò in Colombia tanti giocatori di notevole livello a cominciare dalla mitica saeta rubia Alfredo Di Stefano. In campo continentale il Millionarios deve però fare ancora qualcosa di importante. Nel 2012 è uscito in semifinale per mano del Tigre in Copa Sudamericana ed in Libertadores ha ottenuto il risultato migliore nel 1960, 1973 e 1974, approdando in semifinale. L’El Campìn, capace di 43.000 spettatori, sarà senza dubbio sempre un’autentica bolgia.

Non saranno facili tuttavia neanche le condizioni ambientale di si troveranno ad Oruro, città mineraria della Bolivia, dove gioca il San Josè, club fondato nel 1942, ed autentica istituzione in questa parte del paese. La squadra ha rinnovato abbastanza il proprio organico, ma è partita con il piede giusto nel Clausura della Liga Boliviana. I biancoazzurri si giocheranno le residue chance di qualificazione senza dubbio in altura.

 La novità assoluta è invece rappresentata dai sorprendenti campioni messicani del Tijuana, squadra nata soltanto nel 2007 e capace di vincere il primo titolo già nel 2012. La squadra prende il nome di Xolos, da una razza canina molto diffusa in questa zona del paese. I suoi colori sociali sono il rosso ed il nero e la squadra gioca al Caliente con 27.000 posti. Quella nella cittadina messicana rappresenta la trasferta più lunga in assoluto per qualsiasi squadra. La città infatti confina nella parte nord-occidentale con gli Stati Uniti. La bocca da fuoco colombiana Riascos pare essere l’uomo più pericoloso dei messicani. Ma la squadra potrebbe essere una vera rivelazione.

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