I tifosi del Corinthians in festa |
Il cammino del Corinthians detentore del
titolo riparte dal Gruppo 5 in compagnia dei colombiani del Millionarios
Bogotà, dei boliviani del San Josè de Oruro e dei messicani del Tijuana,
autentica novità per la Copa Libertadores. Ad ogni modo, il Timao non dovrebbe
patire particolari affanni per passare alla seconda fase. Il raggruppamento
nasconde pur delle insidie, ma le avversarie almeno sulla carta appaiono
abbordabili per la squadra di Tite, che peraltro si è anche rinforzata sul
mercato. Il Timao, infatti, ha ingaggiato l’ex-milanista Pato, indicato da
molti come la vera nuova stella della manifestazione, che andrà a fare
compagnia in attacco al brasiliano-qatariota Emerson Sheik ed al peruviano
Pablo Guerrero, che con un suo gol ha risolto la finale di Coppa del Mondo
contro il Chelsea. Oltretutto il Corinthians è riuscito a trattenere anche
Paulinho, cercato da molti club europei. I bianconeri paulisti sono giunti alla
loro 12esima partecipazione al massimo torneo continentale.
il logo del Millonarios Bogotà |
La squadra maggiormente attrezzata per provare
ad insidiare la leadership nel girone al Corinthians appare il Millionarios
Bogotà, squadra che è ritornata ai vertici del calcio nazionale dopo l’ultimo
titolo vinto addirittura nel 1988. La squadra bogotana è una vera istituzione
in tutto il paese. Fu fondata nel 1946 ed importò in Colombia tanti giocatori
di notevole livello a cominciare dalla mitica saeta rubia Alfredo Di Stefano. In campo continentale il
Millionarios deve però fare ancora qualcosa di importante. Nel 2012 è uscito in
semifinale per mano del Tigre in Copa Sudamericana ed in Libertadores ha
ottenuto il risultato migliore nel 1960, 1973 e 1974, approdando in semifinale.
L’El Campìn, capace di 43.000 spettatori, sarà senza dubbio sempre un’autentica
bolgia.
Non
saranno facili tuttavia neanche le condizioni ambientale di si troveranno ad
Oruro, città mineraria della Bolivia, dove gioca il San Josè, club fondato nel
1942, ed autentica istituzione in questa parte del paese. La squadra ha
rinnovato abbastanza il proprio organico, ma è partita con il piede giusto nel
Clausura della Liga Boliviana. I biancoazzurri si giocheranno le residue chance
di qualificazione senza dubbio in altura.
La novità assoluta è invece rappresentata dai
sorprendenti campioni messicani del Tijuana, squadra nata soltanto nel 2007 e
capace di vincere il primo titolo già nel 2012. La squadra prende il nome di
Xolos, da una razza canina molto diffusa in questa zona del paese. I suoi
colori sociali sono il rosso ed il nero e la squadra gioca al Caliente con
27.000 posti. Quella nella cittadina messicana rappresenta la trasferta più
lunga in assoluto per qualsiasi squadra. La città infatti confina nella parte
nord-occidentale con gli Stati Uniti. La bocca da fuoco colombiana Riascos pare
essere l’uomo più pericoloso dei messicani. Ma la squadra potrebbe essere una
vera rivelazione.
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