di Vincenzo Paliotto (articolo tratto da Napolissimo n. 37 del 2011
Puntero di ottima qualità e di grande confidenza con il fondo della rete, anche se dalla faccia un po’ triste, Ramòn Angel Diaz doveva rappresentare il crack di matrice argentina del campionato italiano, prima ancora dell’arrivo di Diego Armando Maradona. Infatti, il centravanti nato a La Rioja il 29 agosto del 1959 in patria stava facendo faville con la maglia del River Plate e si apprestava a vivere da protagonista anche il Mundial di Spagna ’82, dopo aver vinto nel ’79 il Mondiale giovanile proprio insieme a Dieguito. Il Napoli lo ingaggiò con tanti ottimi auspici e propositi, sognando con Diaz alla guida dell’attacco un salto di qualità probabile. Invece, la permanenza partenopea di Diaz si rivelò purtroppo fugace e senza lasciare neanche troppo il segno. L’argentino giocò in campionato 25 partite segnando soltanto 3 gol, mentre altri 5 centri li mise a segno tra Coppa Italia e Coppa UEFA, senza tuttavia quasi mai convincere pienamente per le sue prestazioni. Oltretutto nell’estate dell’83, con troppa precipitazione, il Napoli decise di disfarsene per far posto a Dirceu e confermare l’olandese Krol, che invece falcidiato dagli infortuni si avviava sulla via del tramonto dopo una grande carriera. A Diaz non fu concesso di rimettersi in discussione dopo il classico primo anno di ambientamento, in cui l’argentino pagò la scarsa attitudine con un campionato nuovo ed anche l’annata disastrosa del Napoli, che iniziò con Giacomini per finire con Pesaola.
Pertanto l’addio al Napoli fu molto doloroso per Ramòn Diaz, che per ironia della sorte contro i suoi ex-compagni azzurri in più di un’occasione gli riuscì di mettere a segno il gol dell’ex. Nell’83/84 al Partenio con la maglia dell’Avellino consentì agli irpini di aggiudicarsi il derby proprio con un suo gol. Tuttavia, nell’estate dell’86 Diaz approdò alla Fiorentina e proprio con i viola in un fantastico tandem con Roberto Baggio si espresse al meglio delle sue caratteristiche. Nell’86/87 siglò al Comunale di Firenze il gol che aprì il successo dei toscani per 3-1 sul Napoli, mentre nell’87/88 in Coppa Italia siglò il terzo gol della vittoria della Fiorentina al San Paolo e due gol li realizzò anche nella vittoria per 3-2 in campionato a Firenze.
Ad ogni modo, Diaz chiuse la sua carriera italiana nell’88/89 con un trionfo maestoso con la maglia dell’Inter di Trapattoni, vincendo lo Scudetto a suon di record. Ma proprio dopo il successo tricolore fu scartato dai milanesi per continuare la propria carriera europea in Francia con la casacca del Monaco e proseguita anche nel River Plate e chiusa con il nascente calcio professionistico giapponese.
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