di Vincenzo Paliotto
Jimmy Case con la maglia del Liverpool |
Il Bravo Award fu uno dei più originali ed affascinanti premi istituiti sul finire degli Anni Settanta dal magazine specializzato italiano il Guerin Sportivo, che settimanalmente raccontava tutto dello sport e del calcio in particolare di cui si poteva immaginare. Del resto il Guerin Sportivo fu uno dei primi giornali a dare uno spazio ampio e dettagliato al calcio internazionale, con servizi ed approfondimenti autorevoli. Pertanto nell’estate del 1977 la redazione del GS decise di assegnare un premio al calciatori al di sotto dei 23 anni che si fosse meglio disimpegnato nel corso delle tre competizioni europee. La giuria era composta, oltre che dai giornalisti del Guerin Sportivo e del Radiocorriere, anche dalle firme delle più autorevoli testate sportive di tutto il continente. Ne venne fuori ovviamente una rassegna ambitissima a cui miravano i maggiori talenti emergenti del calcio europeo. Dal ’78 al ’92 il Bravo venne assegnato con questo criterio, invece dal ’93 il riconoscimento sarebbe stato attribuito al calciatore al di sotto dei 21 anni che giocava non per forza di cose le coppe europee ma qualsiasi manifestazione nazionale ed internazionale.
Esordì Jimmy Case. Il primo calciatore ad aggiudicarsi il Bravo fu nel 1978 il centrocampista del Liverpool Jimmy Case, che con 131 voti superò di gran lunga il marocchino del Bastia Merry Krimau (finalista in Coppa UEFA) a 69 ed il rumeno Ilie Balaci, protagonista con il suo Universitatea Craiova, a 45. Case aveva esordito nel Liverpool in campionato contro il Queen’s Park Rangers nel ’75 e con i reds in quella stagione vinse la Coppa dei Campioni contro il Bruges. Ma con il Liverpool aveva già vinto la FA, il campionato, la Coppa UEFA e la Supercoppa Europea ed in verità il suo bottino dei trofei si sarebbe rimpinguato fino al 1981, anno in cui fu ceduto al Brighton. La sua carriera, comunque, non fu più come quella dei tempi del Liverpool. Si trasferì ancora al Southampton e poi in formazioni di basso cabotaggio come Bournemouth, Halifax, Wrexham per chiudere nuovamente nel Brighton. Il suo cruccio maggiore rimase comunque quello di non aver mai visto al maglia della Nazionale inglese. Il Bravo in buona sostanza a Jimmy Case non portò mai troppa fortuna.
Il successo di Case, comunque, funzionò da apripista per altri del talento del calcio inglese, le cui squadre di club brillavano oltremodo nelle competizioni europee. Pertanto nel ’79 il premio Bravo fu ad appannaggio di Garry Birtles, centrocampista del Nottingham Forest che in classifica precedette il compagno di squadra Tony Woodcock e lo svizzero del Grasshoppers Claudio Sulser. Birtles vinse la Coppa dei Campioni nel ’79 e nell’80 con il Nottingham e quindi si trasferì a peso d’oro al Manchester United, senza però incidere più di tanto ed infatti in tempo per ritornare al suo Forset. Anche al sua carriera in nazionale fu fugace, con appena tre presenze. Fece meglio di lui, invece, Woodcock, che si trasferì nella Bundesliga nelle file del Colonia e disputò un’ottima carriera internazionale.
Nel 1980, invece, il Bravo premiò la classe cristallina di Hansi Muller, un tedesco però sfortunato. Muller si mise in luce nello Stoccarda ed approdò successivamente anche nel campionato italiano con la maglia dell’Inter, ma fermato da un’indicibile serie di infortuni. In classifica in quella edizione precedette l’irlandese dell’Arsenal Liam Brady ed il danese dell’Ajax Frank Arnesen, veramente un’annata con una fucina incredibile di campioni.
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