Cruzeiro-River Plate 3-2 1976 |
di Vincenzo Paliotto
E’ lungo il periodo di attesa per una
vendetta, in particolar modo per quelli del River Plate al cospetto degli
odiati brasiliani del Cruzeiro. Fu infatti la squadra di Belo Horizonte nel
1976 a negare ancora una volta la vittoria finale nella Copa a quelli del River
e fu quella una bruciante sconfitta vendicata da parte bonarense soltanto con
39 anni di ritardo. I millionarios
avevano già perso una finale nel 1966 per mano del Penarol e a distanza di
dieci anni ne persero un’altra al cospetto dei brasiliani, secondi nel loro
campionato e che non avevano mai vinto il trofeo. Ma al meglio dei tre incontri
il Cruzeiro l’avrebbe spuntata a Santiago del Cile, grazie soprattutto ai suoi
funambolici calciatori di punizione. Nelinho, un difensore che segnava su
calcio piazzato come un attaccante, decise tra gli altri la partita di andata
con un netto 4-1, timbrando il gol in apertura, poi arrivò la burrascosa
sconfitta per 2-1 al Monumental in una partita molto dura, in cui lasciarono
anzitempo il terreno di gioco el mariscal
Roberto Perfumo e Juan Lopez per il River Plate e Jairzinho per il Cruzeiro per
reciproche scorrettezze. A queste assenze per i millionarios si aggiunse quella di Daniel Passarella, privando gli
argentini per la bella degli elementi fondamentali del pacchetto arretrato.
Oltretutto nella finale di andata a Belo Horizonte l’estremo difensore Ubaldo
Matildo Fillol riportò un brutto infortunio, venendo rilevato in quella e nelle
successive partite dal suo secondo Landaburu. Il Cruzeiro invece assorbì in
maniera migliore l’assenza di Jairzinho (nonostante la potenza offensiva del
campione del mondo del ’70) e passò a condurre di due gol a Santiago del Cile,
grazie ad un penalty di Nelinho e ad un tiro fortissimo di Edu Amorim (una vita
praticamente al Cruzeiro). Il River trovò una forza insperata di accorciare
prima le distanze con Oscar pinino
Mas e quindi di pareggiare con Urquiza. Un pareggio contestatissimo, in quanto
quelli del River batterono una punizione quando a loro detta l’arbitro doveva
ancora fischiare la ripresa del gioco. A due dal termine poi Joaozinho sfoderò
un calcio di punizione bellissimo che condannò definitivamente il River Plate.
Al termine del match i vari Leopoldo Luque, Alejandro Sabella, Beto Alonso,
Reinaldo Merlo e gli altri si suonarono botte da orbi con i dirimpettai
brasiliani. La chiamarono non a torto Guerra de Chile. Il Cruzeiro dedicò
quella Copa a Roberto Batata, morto qualche mese prima in un incidente stradale,
proprio di ritorno da una trasferta in Copa Libertadores a Lima.
Esultanza di Maidana |
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