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martedì 26 agosto 2014

Football Rivalries, intervista ai microfoni di Football-Please.com

Anche a Malta, piccola isola situata nel cuore del Mediterraneo e conosciuta più per risvolti storici che sportivi, il calcio è lo sport più seguito e le due squadre più blasonate, il Floriana e lo Sliema Wanderers, si giocano l’egemonia calcistica del Paese dando vita ad uno dei Derby più sentiti d’Europa. Sembra una barzelletta, ma non è così, perché il football è una questione molto seria anche ai confini del Vecchio Continente. Non solo Real Madrid – Barcellona, Lazio – Roma, West Ham – Millwall, ma anche Zrinjski – Velez Mostar, OFI Creta – Ergotelis, Sporting Gijon – Real Oviedo e tanti altri ancora. A raccontare il bello – e il brutto – di queste sfide, a ricercare i particolari più avvincenti e gli aneddoti più curiosi, ci ha pensato Vincenzo Paliotto, giornalista e blogger accanito, nel suo libro Football Rivalries, Derby e rivalità calcistiche in Europa, dove passa in rassegna più di 150 sfide.. Ai microfoni di Football-Please.com, Vincenzo (già autore, tra le altre cose, di Clasicos: Derby e rivalità calcistiche in America Latina) ci ha parlato del calcio d’oltremanica, raccontandoci le sfide più interessanti.
Ciao Vincenzo, come nasce Football Rivalries, ovvero l’idea di scrivere un libro sulle rivalità calcistiche del mondo? C’entra qualcosa il sogno di diventare football writer?
L’idea di scrivere Football Rivalries nasce dalla grande importanza che hanno i derby e le rivalità nel gioco del calcio. Senza di esse forse il calcio non avrebbe tutta qusta importanza e questo fascino. La rivalità ad ogni livello mette maggior interesse alle partite e ai campionati. Anche perchè queste rivalità rimarcano differenze politiche, sociali, religiose ed economiche. E proprio questo ha ispirato la mia vocazione di football writer, cioè parlando di calcio, ma intrecciandolo anche con risvolti sul politico-sociale.
Dalle Azzorre alla Russia, dalla Norvegia a Cipro, passando per Italia, Germania e Francia, fino ad arrivare ai Balcani, definiti proprio da te una polveriera, perché?
I Balcani sono una polveriera secondo una definizione storica al tempo della Prima Guerra Mondiale e lo sono anche dal punto di vista del tifo. Forse questo libro è anche ‘molto ultras’ per certi versi.
Questo viaggio è partito dall’Inghilterra, perché hai dedicato tanto spazio alle vicende calcistiche della Terra d’Albione?
Ho iniziato dal Regno Unito e dedicato a questa area molto spazio in quanto la cultura delle rivalità nasce proprio qui. I britannici hanno per definizione ufficiale per ogni club una rivalità stabilita. Addirittura esistono sondaggi per stabilire la maggiore rivalità per ogni club. Dalla Premier League fino all’ultimo livello (League Two, ndr).
Londra ospita molte squadre. Al di là delle solite note qual è una rivalità sconosciuta ai più, ma allo stesso tempo sentita ed avvincente?
Le rivalità londinesi sono tra le più antiche ed affascinanti in assoluto, ma definire quella meno nota è difficile, in quanto anche adesso in Italia sul calcio inglese si conosce molto, forse tutto. Però, a me piace ricordarne una particolare, nei dintorni di Londra in questo caso, quella tra Watford e Luton Town, soprattutto perché questa sfida mi ricorda il calcio degli anni ’80 e la FA Cup.
Impossibile però, non parlare della rivalità tra Millwall e West Ham…
Millwall-West Ham è qualcosa di allucinante. Una rivalità che in gran parte nasce su un disaccordo ed una disobbedienza sindacale (a tal proposito, leggi qui). Due squadre che non si sfidano ogni anno, ma che quando si incrociano se le suonano di santa ragione.
Quest’anno in Premier abbiamo il Burnley, che hanno di particolare la Suicide Squad (leggi qui) e l’Est Lancashire Derby?
L‘East Lancashire Derby non lo conoscevo molto, ma rappresenta una delle rivalità più belle in assoluto. Burnley-Blackburn è la vera essenza del calcio inglese. Un misto di storia, tradizione ed attualità imperdibile.
Alcuni scontri, purtroppo, escono fuori dal terreno di gioco. Quanto è cambiato il mondo hooligans dalla strage dell’Hillsborough?
Dopo quelle stragi negli anni ’80, il calcio inglese ha cambiato rotta. Il calcio è più vivibile all’interno degli stadi. La bellezza dei britannici esiste ancora, ma siamo sicuri che tutto funzioni dal punto di vista della sicurezza? Gli scontri tra tifosi esistono ancora anche lì, ma se ne parla poco opportunamente.
Il calcio sta diventando sempre più uno sport per ricchi, dato anche il prezzo elevato degli abbonamenti. Pensi che il calcio moderno stia intaccando lo spirito del football d’oltremanica?
Il calcio allo stadio costa troppo e soprattutto in Inghilterra. Il fascino per ora non è cambiato, ma prima o poi cambierà. Il calcio è fatto di tradizioni da rispettare e non da tifosi occasionali, è vivo con il calore della gente.
Alla luce dei numerosi episodi di violenza, meglio un Derby ‘tranquillo’, come per esempio il Friendly Derby tra Everton e Liverpool o un incontro accesso, come il Tyne Wear Derby tra Newcastle e Sunderland?
Ogni Derby è bello, tranquillo o non che sia. Io il Derby di Liverpool non me lo perderei. Ricordiamoci di quello che fu questo derby negli Anni ’80 (quando i due club si giocavano spesso il campionato, ndr)…
Perché leggere Football Rivalries, cosa possono trovare i lettori in esso?
Leggere Football Rivalries significa avere una prospettiva del calcio anche diversa, cioè non rimanere ancora soltanto alla logica dei risultati e del palmarès, ma anche approfondire le ragioni storiche e sociali dei club, dei tifosi e delle tradizioni. Tengo molto al contenuto e alla storia di questo libro.
Intervista a cura di Francesco Pietrella

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