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lunedì 20 gennaio 2014

1971/72: Il Tottenham Hotspur vince la Coppa UEFA


 Dopo tredici fortunate ed appassionanti edizioni la Coppa delle Fiere, ideata e portata al successo dal dirigente svizzero Ernst Thommen, nella stagione del 1971/72 si trasformò in Coppa UEFA, diventando ufficialmente il terzo trofeo continentale per club, senza peraltro mutare la sua già vincente formula. Effettivamente questa competizione diventava talvolta anche più importante e tecnicamente meglio assortita delle stesse Coppa dei Campioni e Coppa delle Coppe. Infatti, alla Coppa UEFA venivano iscritte non una, ma le migliori squadre di tornei altamente competitivi come quello inglese, spagnolo, tedesco ed italiano. Oltretutto questa coppa iscrive un numero maggiore complessivamente di squadre partecipanti, per cui il cammino per la finale conta anche un turno in più ed una finale doppia da giocare. La Coppa delle Fiere, ad ogni modo, fu assegnata definitivamente al Barcelona che la conquistò battendo in gara unica il Leeds United, in una sfida che metteva di fronte la vincitrice della prima edizione contro quella dell’ultima. Del resto i club spagnoli ed inglesi erano quelli che più volte avevano iscritto il proprio nome nell’albo d’oro della competizione. Aveva iniziato il Barca seguito da Valencia e Real Saragozza, mentre da parte britannica il predominio si era esteso dal ’68 con il Leeds fino al ’71, grazie alle imprese appunto di Leeds United, Newcastle United ed Arsenal. Gli altri successi erano stati ad appannaggio di Roma, Dinamo Zagabria e Ferencvaros.

Supremazia inglese. Pur cambiando la denominazione del torneo, la supremazia inglese comunque continuò sulle sorti della terza competizione continentale e pertanto la Coppa UEFA registrò nella sua stagione di esordio una finale tutta britannica tra il Tottenham Hotspur ed il Wolverhampton Wanderers. Il torneo complessivamente si rivelò di alta qualità e sia gli Spurs che i Wolves registrarono molte difficoltà fino all’approdo della doppia finale.

 Il Tottenham, che nel 1962 aveva vinto la Coppa delle Coppe, iniziò le proprie fatiche europee sul terreno dell’ IBK Keflavik, squadra islandese, che uscì di scena dopo aver incassato due cappotti sia in casa che a White Hart Lane. Un impegno più  probante, invece, si presentò all’altezza del secondo turno al cospetto dei francesi del Nantes. Gli Spurs si imposero soltanto nella gara di ritorno a Londra, grazie ad un gol di Peters, vendicandosi anche dello stop infertogli un anno prima dall’Olimpique Lione, che li aveva estromessi dalla competizione europea. Nei turni successivi invece il Tottenham affrontò un doppio impegno rumeno contro la Dinamo Bucarest e l’Ut Arad, tuttavia superate senza eccessivi patemi e approdando direttamente alle semifinali di fronte all’ostico Milan. Contro le due formazioni rumene in particolar modo si era distinto il possente attaccante Martin Harcourt Chivers, che era giunto qualche anno prima dal Southampton, che aveva trascinato gli Spurs oltre ogni plausibile ostacolo. Contro i rossoneri milanesi, invece, la doppia sfida fu vibrante. Si giocò prima a Londra ed il Tottenham prevalse per 2-1 in rimonta con doppietta dello scatenato Perryman, dopo il vantaggio di Benetti. Quindi a San Siro gli Spurs portarono a casa il pareggio, passando in vantaggio con Mullery, prima dell’inutile pareggio di Rivera su calcio di rigore. 

Travolgenti Wolves. Ancora più travolgente era stato, invece, il cammino del Wolverhampton Wanderers che almeno nei primi turni aveva schiacciato nettamente le avversarie dirette. Infatti, i Wolves vinsero le prime sei gare del torneo rifilando una doppia sconfitta ad Academica Coimbra, Den Haag e Carl Zeiss Jena. Curiosamente nella partita di ritorno contro gli olandesi del Den Haag, vinta per 4 a 0, i Wolves beneficiarono di ben tre autoreti. Il Wolverhampton si riconosceva in maniera marcata nel carattere grintoso e nella vena realizzativa del nordirlandese Derek Dougan, che segnò ben 9 gol nel corso del torneo. Cresciuto nel Distillery, aveva peregrinato nella massima divisione inglese per poi affermarsi proprio con i Wolves. Qualche difficoltà, tuttavia, i gialloneri trovarono contro la Juventus, che impattò per 1 a 1 in casa, ma che fu sconfitta per 2 a 1 a Molineux Ground. Oltretutto in semifinale incrociarono le proprie ambizioni con quelle degli ungheresi del Ferencvaros, che si erano affermati nella Coppa delle Fiere nel 1965 e che nella stessa competizione erano stati battuti in finale dal Leeds United nel ‘68. Dopo il 2 a 2 di Budapest, il Wolverhampton si affermò ancora per 2 a 1 tra le mura amiche contro la squadra guidata da Florian Albert, guadagnando il biglietto per la doppia finale.

Gran finale. Il 3 maggio del 1972, dunque, al Molineux Ground di Wolverhampton si disputò la prima finale nella storia della Coppa UEFA dinanzi ad oltre 45000 spettatori, che assistevano ad una sfida tutta inglese. Il Tottenham sembrava particolarmente ispirato ed infatti al 58’ con il solito Chivers raccolse il pesante vantaggio. I Wolves risposero con orgoglio e al 71’ pareggiarono con Mc Calliog. A due minuti dal termine, comunque, ancora lo scatenato Chivers siglò il secondo gol per gli Spurs che metteva una seria ipoteca sulla conquista della coppa. Infatti, nella gara di ritorno a White Hart Lane il Tottenham partiva decisamente favorito, anche se il Wolverhampton vendette la propria pelle ad un prezzo molto alto. Al 27’ segnò Mullery, ma subito al 39’ Wagstaffe siglò il meritato pareggio, che tenne la gara in equilibrio fino al 90’. Al triplice fischio dell’olandese Van Ravens, però, i 54000 presenti a White Hart Lane poterono festeggiare il secondo trionfo continentale nella storia del Tottenham Hotspur. Tra gli speroni spiccavano i nomi del nazionale nordirlandese il portiere Pat Jennings, recordman con 119 presenze, e dello scozzese Gilzean, ottimo centrocampista arrivato dal Dundee. Anche se nel ruolo di trascinatore si riconosceva Martin Chivers, che il Tottenham aveva acquistato nel 1968 dal Southampton. In Coppa UEFA con i londinesi il centravanti avrebbe realizzato in tutta la sua militanza ben 22 gol, anche se complessivamente le reti con gli Spurs in totale furono 118 in 268 partite. Chivers scrisse pagine bellissime per il Tottenham ed i suoi tifosi e in quella prima edizione della Coppa UEFA portò i londinesi sul tetto d’Europa.

 Il Tottenham Hotspur in Coppa UEFA aveva dato continuità ad un ciclo aperto in Inghilterra e che gli aveva permesso grazie anche ad un ottimo collettivo di raccogliere soddisfazioni anche in ambito europeo.

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