A Firenze senza mezzi termini la definiscono
la madre di tutte le partite. Quando la Juventus scende fino alle rive
dell’Arno per affrontare i viola fiorentini non c’è avversario per eccellenza
che tenga. Quasi nessuna gioia calcistica è più grande per i fiorentini di
quella di battere la Vecchia Signoria, che a Firenze viene sprezzantemente
definitiva come la squadra dei gobbi. Nel corso delle vicende calcistiche la
rivalità tra bianconeri e viola si è acuita a margini di contrasti forti se non
epocali. Come lo Scudetto del 1982 scippato ai viola nell’ultima giornata, le
accuse con tanto di diffamazione di Franco Zeffirelli, la finale di Coppa UEFA
persa dalla Fiorentina nel 1990, il trasferimento del traditore Baggio e le
contestazioni di Coverciano e tante diatribe ancora.
La Fiorentina in tutto questo, però, non batte
la Juve nientemeno che dal 13 dicembre del 1998. Una vittoria che addirittura
valse il primato in classifica per la
squadra allenata da Giovanni Trapattoni, un ex-gobbo per dirla tutta. Al 58’
Gabriel Batistuta di testa impallinò il povero Peruzzi su preciso cross di
Oliveira. L’esultanza del Franchi divenne incontenibile e la reazione della
Juve di un certo Zidane si fece vanamente attendere. La Fiorentina poteva
puntare al titolo, grazie anche allo straordinario Edmundo, brasiliano dal
piede caldo e dalla testa matta. A febbraio, infatti, con la Fiorentina
capolista e Batistuta infortunato, Edmundo decise di andare in Brasile a
festeggiare il Carnevale ed i viola accusarono il colpo.
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