Persa preventivamente l’Udinese per strada per
mano dello Slovan Liberec, l’Italia calcistica in Europa League si affida alla
Fiorentina, a fatica liberatasi a sua volta dalla marcatura stretta del Grasshoppers,
e alla Lazio, invece a sua volta entrata in competizione direttamente nella
fase a gironi. I raggruppamenti riservati sia ai laziali che ai toscani non
dovrebbero almeno sulla carta destare troppe preoccupazioni. I viola sembrano
poter contare sul girone più abbordabile con gli ucraini del Dnepr, i lusitani
del Pacos Ferreira ed i rumeni del Pandurii. Nessuna delle attuali contendenti
pare in grado di contendere il primato alla formazione di Montella. La Lazio,
invece, affronterà i turchi del Trabzonspor, i polacchi del Legia Varsavia ed i
sorprendenti ciprioti dell’Apollon Limassol, con l’ennesimo exploit del calcio
dell’isola.
Trabzonspor-Lazio del
94/95. Il girone
della Lazio, tuttavia, appare essere un campanello d’allarme soprattutto sotto
il profilo delle tifoserie organizzate. Con una trasferta quasi proibitiva a
Trebisonda, sul fronte turco, e quella ancora meno agevole a Varsavia, dove i
supporters del Legia sono conosciuti come tra i più pericolosi dell’Est
europeo. Gemellati con gli juventini, si fanno riconoscere per la loro
xenofobia ed il loro razzismo. In verità a Trebisonda la Lazio vi è già stata,
per l’esattezza nella edizione della Coppa UEFA del 1994/95, con Zeman in
panchina. In un clima difficile la Lazio vinse 2-1 (gol di Rambaudi e Negro) e
con identico punteggio passò anche a Roma. Il Trabzonspor è un’ottima squadra
con il brasiliano Paulo Henrique con 6 reti capocannoniere attualmente del
torneo. Vi gioca anche Bosingwa, ex-esterno del Chelsea. La firm
dei blu and claret è rinomata in tutto il paese e si chiama 61
Gençlik, Çılgınlar. Il numero 61 è di fondamentale
importanza a Trebisonda. E’ del resto il codice di riconoscimento della città
ed al 61’ di ogni partita i tifosi lo festeggiano in maniera imponente.
Al tempo di Protassov. Il miglior avversario della Fiorentina
dovrebbe essere invece il
Dnipro, squadra ucraina che però fu per due volte Campione dell’Unione Sovietica, fatto non trascurabile, nel 1983 e nel 1988. Non a caso nella rispettive edizioni della Coppa dei Campioni arrivò in entrambi i casi ai quarti di finale. Era la meravigliosa squadra di Oleg Protassov, implacabile cannoniere, che però non sbarcò mai in Italia. Dopo i 28 anni (secondo le regole vigenti per il regime comunista che non permettevano a nessuno di espatriare prima di quella età) riuscì ad approdare quantomeno nel torneo greco ed indossare la maglia dell’Olympiakos. (nella foto Protassov)
Dnipro, squadra ucraina che però fu per due volte Campione dell’Unione Sovietica, fatto non trascurabile, nel 1983 e nel 1988. Non a caso nella rispettive edizioni della Coppa dei Campioni arrivò in entrambi i casi ai quarti di finale. Era la meravigliosa squadra di Oleg Protassov, implacabile cannoniere, che però non sbarcò mai in Italia. Dopo i 28 anni (secondo le regole vigenti per il regime comunista che non permettevano a nessuno di espatriare prima di quella età) riuscì ad approdare quantomeno nel torneo greco ed indossare la maglia dell’Olympiakos. (nella foto Protassov)
Gli inediti. Ci sarà qualcosa di ulteriormente
inedito in questa edizione dell’Europa League, in quanto l’Apoel Nicosia, pur
eliminato sul campo dal Waregem, è stato ripescato, così come il Tromso, che ha
preso il posto del Besiktas, la squadra che lo aveva eliminato, ma escluso a
sua volta per irregolarità amministrative al
momento di comporre i gironi.
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