Giulio Andreotti, 7 volte Capo del governo |
Una coscienza popolare ostacolata e spesso
spiazzata da un’inconsueta meraviglia da parte di alcuni protagonisti e anche
di giornalisti come se la figura di Andreotti fosse al di sopra di ogni
sospetto o quasi e come se qualcuno da qualche parte si fosse inventato
qualcosa di inaudito sul suo conto. L’Italia bigotta che continua a mascherare
tutto e tutti, anche in momenti di evidente difficoltà. In tal caso si parla
soltanto di una coscienza popolare, ma il candido Andreazzoli ingenuamente
forse dice: “Mi sono meravigliato, perché credo sia la prima
volta in vita mia che sento tanti fischi per un lutto, al di là delle
motivazioni, che non capisco quali possano essere. Però, mai mi era capitato e
sono rimasto perplesso”.
Non ha trovato molte persone d’accordo lo
stesso Andreazzoli. In tanti nel proprio animo hanno pensato che quel minuto di
raccoglimento fosse inutile (a proposito verrà osservato in tutti i campi della
A) e che magari uno come Andreotti andava pure fischiato, nonostante fosse un
tifoso sfegatato della Roma. Del resto Enrico
Mentana quasi in contemporanea in prima serata alle ore 21 e 10 su La7
mandava in onda il film di Paolo
Sorrentino dal titolo inequivocabile de Il
Divo, dedicato proprio alla figura controversa di Giulio Andreotti.
Ma il nostro si sa è un paese in cui si può
dire tutto ed il contrario di tutto, anche in barba a processi in corso, a
prove schiaccianti e a delitti irrisolti. Tra le tante cose che Andreotti fece
in vita qualcuno ricorda che sventò il trasferimento di Falcao dalla Roma
all’Inter e che nel 1965 fece eleggere Presidente del sodalizio giallorosso Franco Evangelisti, il suo braccio
destro per evitarne il fallimento. Poi lesse anche il discorso inaugurale alle
Olimpiadi di Roma del 1960. In proposito ebbe molti elogi o presunti tali, ma
non quelli di Pier Paolo Pasolini,
che su Vie Nuove scrisse: “Credo sia difficile immaginare un discorso
più retorico e provinciale del suo”. Abbiamo scomodato addirittura
Pasolini, ma l’Italia in ogni caso rimane un paese in cui si teme o si ha
vergogna di dire la verità o semplicemente quello che si pensa.
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